- 21/02/2024 Silvia S.
Diario di viaggio parte 2, il resort: Furaveri Island Resort and SPA
Vi abbiamo trascorso 7 notti in luogo di 9 per l’ormai celeberrima disavventura aerea (vd parte 1) e ci sarebbe piaciuto rimanere un’altra settimana!
Abbiamo ritagliato quelli che dovevano essere 10 giorni grazie ad una tanto fortunata quanto irripetibile infilata di festività nel calendario scolastico, che hanno permesso a nostra figlia di perdere 2 soli venerdì di scuola. Non approfittarne sarebbe stato un delitto.
Il resort è stato scelto in primis sulla base del budget e del rapporto qualità/prezzo, in secundis sulla base della posizione a settentrione nell’arcipelago: dopo aver preso 10gg di pioggia su 14 durante la nostra ultima vacanza ora consideriamo anche questo dato. Era in ballottaggio con Cocogiri e, visto il meteo impietoso che sta affliggendo gli atolli centro-meridionali, stavolta ci è andata benissimo.
Nella nostra settimana ha piovuto 1 solo mezzo pomeriggio, per il resto sempre soleggiato, seppur più ventilato del consueto a causa della perturbazione a sud.
L’isola è medio-grande, più del nostro standard, fare il giro via spiaggia implica camminare circa 1800m. L’interno è verde, rigoglioso e curatissimo, nulla è lasciato al caso: aiuole ordinate, mangrovie, plumerie, vasetti di orchidee fatti con mezzi cocchi aggrappati ad ogni palma, fiori, c’è persino l’orto. I vialetti sono in sabbia, sempre puliti e, date le distanze, è presente un servizio navetta con golf car sempre a disposizione. La cosa mi piace poco, lo confesso, alle Maldive non amo camminare dovendo stare attenta ai veicoli, devo però ammettere che si è rivelato utile in alcune occasioni. Il personale è numeroso, attento, sempre sorridente, educato e disponibile. Le stanze vengono pulite 2 volte al giorno.
Alloggiavamo in una beach villa, scelta per la posizione sull’isola: già dalla mappa si vede come questa tipologia occupi il lato più favorevole all’entrata in acqua per lo snorkeling che è una delle nostre priorità. La stanza e il bagno sono assai spaziosi, la doccia è doppia, una coperta e una all’aperto per la quale puntualmente litigavamo. L’acqua è bollente, la pressione ottima. Gli arredi risentono un po’ dell’età e della corrosione cui sono soggetti ma nulla di grave, globalmente direi che la stanza merita un 8 pieno.
Il problema più grande di quest’isola sono le spiagge: tanto lussureggiante è l’interno quanto risicate sono le spiagge; in questa stagione per gran parte del perimetro l’acqua arriva alle prime mangrovie e, specie con l’alta marea, numerosi bungalows non hanno lo spazio per le proprie sdraio in riva al mare. In altri punti magari c’è più sabbia ma l’ingresso in acqua è reso difficoltoso dalla presenza di rocce basaltiche e/o di frammenti di corallo. Per ovviare all’erosione abbiamo constatato come siano cresciuti rigogliosi i muretti al largo: le foto da satellite e da sito ufficiale non rispecchiano la realtà, attualmente i ¾ di Furaveri sono “murettati”. Forse, forse, hanno esagerato, poiché si è venuta a creare una situazione di acqua stagnante poco gradevole, specialmente tra i 2 pontili di ow. I primi bungalow del pontile sud, inoltre, al momento non sono overwater bensì mestamente overbeach…
Ci sono diversi lavori in corso: pare stiano costruendo un bar all’estremità del pontile degli arrivi, un ristorante all’estremità del pontile sud di watervilla e un altro edificio sulla spiaggia alla sinistra della zona reception la cui finalità ci è rimasta ignota, nessun disturbo per gli ospiti viene arrecato. La nostra camera, la 107, era nella zona per noi migliore: spiaggia fine e sempre presente con ogni condizione di marea, ingresso in acqua agevole, reef a portata di pinna. Per le nostre esigenze i bungalow da scegliere vanno al 101 al 114, dopo di questo la spiaggia scompare e, altrove, la situazione del mare tra muretti e ostacoli all’entrata in acqua non è propizia. Un po’ pochi 14 bungalow, lo so… la maggior parte delle ville è piscina-munita, in loco abbiamo pensato che possa essere un modo di ovviare alla qualità della spiaggia. Ma noi non andiamo alle Maldive per stare in piscina. Un altro punto a sfavore è l’abitudine al fish feeding al tramonto: me ne sono ovviamente lamentata nelle sedi opportune.
Come detto nulla da eccepire per pulizia e attenzione del personale verso gli ospiti: all’arrivo l’addetto che ci ha accompagnati al bungalow si è presentato come nostro assistente personale e ha aperto con noi una conversazione whatsapp con la quale lo abbiamo potuto contattare con facilità per qualsiasi necessità o esigenza, davvero comodo. Il resort al momento ha 4 ristoranti: il principale, senza tavoli preassegnati, un ristorante indiano-vegetariano sulla spiaggia in zona reception, che non abbiamo provato essendo escluso dall’all inclusive, un ristorante asiatico-fusion-teppanyaki alla partenza del pontile ow nord (incluso nell’AI) e l’Amigos, al termine di questo stesso pontile. Amigos, ristorante messicano nonché bar, è diventato il nostro riferimento per l’aperitivo al tramonto, essendo poi incluso nell’AI vi abbiamo cenato (e bevuto) una sera con grande soddisfazione. In aggiunta c’è il bar principale accanto alla piscina: comodo come posizione ma la qualità dei cocktail era migliore dagli Amigos. In questo bar, dalle 14 alle 17, servono anche la merenda: non sappiamo come sia perché non abbiamo mai provato, sempre troppo impegnati in acqua! La zona del bar principale pecca di pulizia un po’ approssimativa, va anche detto che è la parte di resort che vede il passaggio costante del maggior numero di ospiti.
Il ristorante principale è grande, si trova sempre posto, grazie anche ad orari assai permissivi: la gente ha tempo di dilatarsi e non occorre correre nel timore di restare senza pasto. Cibo vario, ogni serata un tema diverso, sempre presente la pasta live cooking e la postazione toast a pranzo di cui mia figlia è stata accesa sostenitrice. Tanta frutta e verdura fresche, tanti i dolci. Come qualità generale e varietà direi un 7,5: impossibile non trovare qualcosa da mangiare, di fame non si muore. Certo non siamo in Italia, ci si adatta. Noi siamo stati contenti, abbiamo mangiato peggio in svariati resort. Un plauso al fatto che tutta l’acqua è servita in bottiglie di vetro pluriuso, la plastica usa e getta sembra essere stata abolita. Bravi. Il pavimento del ristorante è in piastrelle ma questo non ci ha impedito di gettare le scarpe e muoverci sempre scalzi, nel rispetto del più originale spirito di vacanza maldiviana cui siamo devoti.
In camera frigobar fornitissimo (a pagamento solo gli alcoolici e gli energy drink), selezione di thè e infusi e macchina per caffè espresso Illy con tanto di cialde ripristinate giornalmente. Ogni giorno inoltre viene lasciato 1 litro di acqua per ospite in bottiglia di vetro. Eravamo con piano premium all inclusive che comprendeva, oltre alle bevande no limits e alla possibilità di scegliere dove cenare tra ristorante principale, asiatico e messicano, anche alcuni sport acquatici (canoa, sup, windsurf): non lo abbiamo sfruttato appieno anche a causa del vento ma rimane comunque comodo per non dover pensare a cosa fare e a cosa bere. Grazie a questo si ha anche diritto all’accesso alla lounge privata di Furaveri al terminal degli idrovolanti: dopo il viaggio, se l’attesa dell’idro si prolunga, è una manna. Vi si trovano comode poltroncine e tavolini, una zona giochi per i bambini, bevande di vario tipo a disposizione inclusa la sezione caffetteria, scelta di snack e frutta e pure 2 poltrone massaggianti. Volendo si può anche fare la doccia. Abbiamo atteso un paio d’ore stando comodi e rifocillandoci; è un valore aggiunto che abbiamo apprezzato, specie in virtù dell’odissea che ci è ahinoi toccata.
Centro diving didattica PADI molto ben organizzato, attrezzature in ordine, personale anche in questo caso numeroso. Da metà gennaio c’è anche Martina, simpaticissima istruttrice italiana. I siti di immersione nei paraggi sono tanti, senza necessità di lunghe trasferte; il diving dhoni è spazioso, forniscono loro il telo mare e naturalmente l’acqua, il personale si occupa del cambio bombola tra le 2 immersioni del mattino e anche del successivo lavaggio e stoccaggio dell’attrezzatura. Nitrox disponibile. Abbiamo notato una maggior partecipazione alle uscite diving rispetto alle nostre ultime esperienze in resort ma eravamo sempre gli unici italiani. Qualche tedesco, svariati Russi. A fine vacanza, al saldo del conto, siamo rimasti un po’ stupefatti nel prendere atto di quanto siano aumentati i prezzi: ricordiamo con nostalgia quando le immersioni alle Maldive costavano circa 60 usd l’una… il prezzo è più che raddoppiato. L’ho fatto presente, mi è stato risposto che sono aumentate molto le tasse, ad esempio lo scorso anno la GST (good and service tax, dedicata ai turisti) è saltata dal 12 al 16%. Va bene, non stupisce quindi come mai chi va alle Maldive per stare sott’acqua opti sempre di più per le crociere dedicate ove le immersioni sono incluse nel prezzo del pacchetto. Inoltre il Resort è dotato di campo da tennis e vasto “wellness village” di cui non abbiamo usfruito.
Riguardo lo snorkeling: abbiamo pattugliato tre quarti di isola, ci manca il tratto che va dalla pass dello sport centre al pontile degli arrivi; non abbiamo avuto tempo, per questo dicevo che ci occorrerebbe la seconda settimana (o magari bastavano quei 2 giorni in più che ci hanno sottratto). Da quanto visto il consiglio è di stare a nord: dalla zona davanti al ristorante principale fino agli Amigos. Il resto non merita la fatica, anche perché è all’esterno dei muretti e lontano dalla spiaggia: meglio andare sempre in 2 e indossare le pinne, i cambi di corrente possono essere infidi e traditori. Il corallo, come in gran parte dell’arcipelago, è morto e sofferente con alcuni sprazzi di ripresa, la fauna varia. Abbiamo avvistato tartarughe, aquile di mare (3 bellissime anche in notturna che ci hanno seguiti per un pezzo forse incuriosite dalla luce delle torce), murene, squaletti, 2 napoleoni, tantissimi anemoni coi loro pagliacci, più la solita variegata moltitudine tipica della barriera maldiviana. Corallo migliore nel primo tratto davanti alla piscina, paesaggio più desolato ma drop off a picco più scenografico verso il pontile del messicano dove abbiamo fatto gli incontri più interessanti. Presenti diversi baby shark pinna nera in laguna. Curiosità: mai avvistati trigoni o razze. Forse si vedevano nelle sessioni di fish feeding cui non abbiamo voluto partecipare.
In conclusione a Furaveri siamo stati bene: l’isola non è piccola, a piedi o grazie ai buggy è comunque percorribile con facilità, le ville sono tante ma con tanto spazio pur essendo piena non abbiamo mai notato affollamenti. La ristorazione è più che discreta, il personale sembra felice, le ville sono spaziose, pulite e confortevoli. Peccato per l’erosione che affligge una bella parte di perimetro e per i tanti, forse troppi, muretti che, per contro, hanno portato spiaggia dove non serve e limitano il ricambio di acqua al loro interno. Abbiamo avuto la fortuna di avere la villa nella zona giusta, viceversa per andare in spiaggia o per lo snorkeling ci saremmo sempre dovuti spostare e questo avrebbe sicuramente influito sul giudizio finale.
Per com’è andata saremmo volentieri rimasti di più e sì, ci tornerei.