Il Meteo alle Isole Maldive
a cura di Bruno de Giusti
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INTRODUZIONE
Scegliere il periodo dell'anno più adatto per andare alle Maldive può dipendere da molti fattori; spesso però si tende a concentrarsi su uno di essi, ritenuto essenziale: il clima. Cerchiamo quindi di fare un po' di chiarezza almeno su questo argomento che risulta spesso controverso e di complessa valutazione.
Tengo a precisare che le metodologie introdotte in questi capitoli, pur basandosi su principi di rigore scientifico, sono considerazioni personali e le troverete soltanto qui su MondoMaldive!
Vorrei riassumere il clima monsonico maldiviano in una frase che amo citare perché, secondo me, risolve in cinque parole le sue complicazioni: è “intrinsecamente instabile, ma tendenzialmente bello”. È instabile per sua stessa natura: le Maldive sono circondate da acqua calda (28-29° Celsius, che diventano 32-34° nelle lagune), si trovano all’equatore immerse in un brodo atmosferico molto umido (umidità relativa tra l’60% e l’90% tutto l’anno) e caldo (28-32° tutto l’anno); inoltre, come alcuni sapranno, la pressione atmosferica all’equatore è costantemente bassa. Ci sono insomma tutti gli ingredienti per una continua instabilità: basta che la pressione scenda di poco, a livello locale, perché l’aria circostante immediatamente “risucchiata” innalzi dal pelo dell’acqua enormi quantità di umidità, trascinandole nell’atmosfera dove condensano rapidamente generando coperture anche estese in breve tempo e acquazzoni anche violenti; lo stesso discorso vale per leggere variazioni locali di temperatura dell’aria o del mare.
Se si osservano da satellite le formazioni nuvolose intorno alle Maldive, è un continuo ribollire di batuffoli bianchi che si sviluppano dal nulla, si estendono in poche ore anche per centinaia di chilometri e poi pian piano svaniscono. Il mio primo consiglio è di non fidarsi ciecamente delle previsione dei siti meteorologici, anche quelli ufficiali.
Pur nella sua instabilità, il clima equatoriale (una sottoclasse del clima tropicale), monsonico o meno, gode di un significativo vantaggio: poiché all’equatore è assente la Forza di Coriolis (che permette di accumulare enormi quantità di energia in sistemi che ruotano) non possono verificarsi uragani. L’energia d’ogni sistema che si crea nell’atmosfera maldiviana non può che rimanere limitata nello spazio e nel tempo; perciò, anche se alcuni fenomeni ci appaiono violenti (acquazzoni, vento a raffica), essi sono destinati a non durare e a produrre, se ciò avviene, ben pochi danni (qualche asse del pontile divelta o qualche allagamento locale tra i vialetti delle isole).
IL MONSONE, QUESTO SCONOSCIUTO!
Entriamo ora nel dettaglio del monsone. Innanzi tutto: quanti monsoni ci sono? Uno, se con monsone intendiamo quel fenomeno meteorologico a livello globale, causato dalla dislocazione del continente asiatico rispetto all'Oceano Indiano. Due, se consideriamo l'etimologia della parola (dal persiano "manzin" = "stagione" e quindi "monsone umido" = "stagione umida", "monsone secco" = "stagione secca") e soprattutto se confondiamo il monsone col vento (alle Maldive è umido da ovest-sud-ovest, secco da est-nord-est); va da sé che frasi come “stagione monsonica”, “stagione dei monsoni” o peggio ancora “arrivano i monsoni!” non hanno alcun significato. Preferisco attenermi alla prima definizione, secondo me piú precisa perché univoca; quindi nel seguito il monsone rimarrà un fenomeno meteorologico globale permanente che al suolo genera due venti opposti in due periodi distinti dell’anno, determinando cosí due stagioni principali, separate da due periodi di transizione; scenderemo nel dettaglio e scopriremo che, durante un ciclo completo “stagione secca – transizione – stagione umida – transizione”, si possono anche identificare 8 fasi di clima relativamente omogeneo.
Perché il monsone generi due venti distinti è presto detto: durante il nostro inverno, l’aria sull’Asia continentale si raffredda molto e quindi tende a scendere; siccome, una volta raggiunto il suolo, essa non può che diffondersi tutt’intorno, la massa d’aria intraprenderà un lungo cammino che la porterà a sfogarsi nel punto di pressione piú bassa: l’Oceano Indiano equatoriale, la cui temperatura rimane costante tutto l’anno, contrariamente al continente asiatico; poiché le Maldive si trovano a sud-ovest dell’India, il vento tenderà a soffiare dalla terra piú vicina e quindi approssimativamente da nord-est. Durante la nostra estate, l’India del sud si scalda molto piú del mare (temperature fino a 40 gradi) e quindi l’aria sul continente tenderà a salire, risucchiando altra aria tutt’intorno, fra cui quella umida che arriva dall’Oceano Indiano; quindi le Maldive saranno investite da un flusso d’aria che si dirige verso l’India (da sud-ovest verso nord-est). Il vento di sud-ovest, avendo attraversato un tratto d’oceano piú ampio, è piú umido di quello da nord-est e quindi i due venti monsonici determineranno due stagioni distinte: una secca e una umida.
Osserviamo un fenomeno simile a quello monsonico (l’origine è la stessa) nelle riviere marine durante l’estate, quando la brezza di mare (equivalente alla stagione umida) e la tramontana (stagione secca) si alternano ogni giorno. Potremmo definire questo fenomeno un monsone 365 volte piú veloce...
La stagione secca (spesso definita “monsone secco”) si estende da dicembre ad aprile, quella umida (“monsone umido”) da maggio a novembre. La prima è migliore dal punto di vista meteorologico (specie durante i mesi di febbraio e marzo) perché è piú probabile che il cielo sia sereno, le precipitazioni scarse e il mare calmo. La stagione umida è invece caratterizzata da sequenze anche lunghe di giornate assolate, intervallate da eventi di cielo coperto, di durata fino a 4-5 giorni, accompagnati spesso da piogge intermittenti e abbondanti; inoltre il vento è piú intenso e quindi anche il mare è piú spesso increspato. Secondo le statistiche degli ultimi anni, tuttavia, solo una volta si è verificata una sequenza di 6 giorni di cielo coperto, con tre giorni consecutivi caratterizzati da pioggia intermittente ma ripetitiva; ovviamente ciò è avvenuto durante la stagione umida. Come si è detto, l’atmosfera non è in grado di accumulare quantità eccessive d’energia (necessaria a sostenere l’enorme peso del vapore acqueo nell’atmosfera) e quindi gli episodi perturbati non possono durare settimane come da noi, o essere violenti come nelle aree piú prossime ai tropici.
Da tenere infine presente che gli aggettivi “secco” e “umido” si riferiscono a valori di umidità che differiscono di pochissimo; infatti l’umidità media durante la stagione secca è dell’82%, contro l’87% della stagione umida. La differenza è ovviamente impercettibile per il nostro corpo e quindi l’umidità alle Maldive apparirà sempre piuttosto elevata anche se, grazie al vento monsonico costante, mai fastidiosa; tuttavia un 5% di umidità in meno (in valore assoluto) è sufficiente, in un clima instabile, a rendere le giornate piú serene e meno piovose anche in modo significativo.
LE STAGIONI E IL VENTO
Spesso associamo al cambio della stagione il cambio del vento; in realtà ciò è vero solo parzialmente e il discorso è, come sempre, piú complesso. La data di cambio della stagione è solo una convenzione meteorologica, che oltretutto dipende dalla posizione geografica, e non assume alcuna rilevanza scientifica; secondo una regola consolidata, negli atolli centrali maldiviani ciò avviene due volte l'anno: nella seconda metà di novembre (da umida a secca) e nella prima metà di maggio (da secca a umida). Si stabilisce che la stagione cambia quando, dopo l’inversione del vento, si ha un primo significativo rafforzamento di quest’ultimo, accompagnato spesso da un peggioramento del tempo significativo e duraturo (sempre nei limiti dei 4-5 giorni). Nel cambio da stagione umida a secca, in genere si verificano sequenze di giornate con cielo coperto e qualche pioggia leggera; quando subentra la stagione umida, invece, i primi fenomeni possono essere molto violenti, con vento a raffica anche a 40-50 nodi (70- 80 Km/h), mare molto agitato e piogge violente e continue per due-tre giorni; poi il cielo volge al bello, magari anche per molti giorni consecutivi, la direzione del vento si stabilizza e s’instaurano le tipiche condizioni della nuova stagione.
Il motivo per cui i due cambi di stagione implicano quasi sempre eventi perturbati potrebbe dipender da due diversi fattori. Nel cambio da umido a secco, si proviene da una situazione di umidità elevata (fine della stagione umida); quando all’improvviso il vento di est-nord-est comincia a soffiare impetuoso (probabile conseguenza della prima significativa discesa d’aria fredda dalle zone piú settentrionali dell’Asia), esso innalza ulteriore umidità nell’atmosfera e quindi genera coperture diffuse. Nel cambio da secco a umido, si giunge da una condizione “esplosiva” prodotta dalle alte temperature di aprile; al primo accesso di aria leggermente piú fresca in alta quota, si hanno condizioni di eccessivo gradiente termico, che finiscono per far precipitare l’aria fredda generando temporali ed eventi di una certa violenza; in seguito al rimescolamento dell’atmosfera, la temperatura al suolo si abbassa e il gradiente termico si normalizza; gli eventi successivi saranno pertanto meno violenti.
Durante l'anno, varie volte il vento può assumere direzione diversa e persino opposta a quella normale per il periodo, ma ciò non significa che sia cambiata la stagione. Per esempio, si è stabilito che la stagione cambia nella prima metà di maggio (da secca a umida, con aumento dei fenomeni di tempo instabile), ma chi è stato alle Maldive in marzo si sarà reso conto che, già dalla metà del mese, il vento comincia a spirare da ovest-sud-ovest, pur senza che ciò determini un peggioramento significativo del tempo nelle 5-6 settimane successive (fino a quando, appunto, non interviene il cambio della stagione); invece quando la stagione cambia da secca a umida, il cambio del vento (preceduto da un mese in cui la direzione di provenienza è profondamente instabile) in genere coincide.
In ogni caso, all’equatore queste considerazioni diventano un puro esercizio teorico. Infatti la variabilità intrinseca del clima equatoriale fa sí che nella pratica esso possa discostarsi parecchio dalla media del periodo e quindi non è impossibile godere di lunghe sequenze di belle giornate in piena stagione umida, oppure osservare periodi non ottimali a febbraio-marzo.
È quindi importante partire per le Maldive con lo spirito giusto, ricordando che, pur essendo intrinsecamente instabile tutto l’anno, il clima maldiviano è tendenzialmente bello, anche durante la stagione umida.
I PERIODI METEOROLOGICI PIÚ SIGNIFICATIVI
Se si desidera identificare i periodi meteorologici piú significativi durante l’anno, è del tutto inutile ricorrere a una valutazione mensile o seguendo le nostre stagioni; meglio stabilire quattro periodi essenziali: 2 lunghi (stagione secca e umida) e 2 transitori e brevi (passaggio da stagione secca a umida e viceversa). Per convenzione, partiamo dalla transizione piú interessante per i vacanzieri.
1) Transizione da stagione umida a secca. Le prime avvisaglie della transizione sono ben precise: verso la fine d’ottobre, il vento non è piú in grado di esprimere una direzione precisa; la sua provenienza appare instabile e imprevedibile; tuttavia il tempo non ne risente e continua a presentare le caratteristiche della stagione umida. Il periodo transitorio inizia da una certa data in poi, che in genere cade nella seconda metà di novembre: il vento si stabilizza da est-nord-est, intensificandosi rapidamente (fino a 15-20 nodi) e rendendo il mare dell’atollo difficilmente navigabile; possono verificarsi anche episodi simili a minimareggiate, con piccole onde che s’infrangono sulla barriera intorno all’isola o addirittura sulla spiaggia. In genere (cioè “non sempre”!) il tempo peggiora rapidamente, pur senza episodi significativi; ciò è probabilmente dovuto a un motivo molto semplice e fondamentalmente fisico: l’aria in vicinanza del mare è molto umida (proveniamo dalla stagione umida) e il vento impetuoso (oltretutto leggermente piú fresco) crea una forte turbolenza che trascina l’umidità nell’atmosfera, causandone la condensazione e creando quindi nuvole a tutte le quote. Questo fenomeno può durare fino a 5-6 giorni; poi il vento comincia a calare, ma le schiarite (che possono durare alcuni giorni) sono spesso interrotte da altri episodi nuvolosi sempre meno durevoli; si verificano piogge sempre meno violente, fino a diventare presto pioggerelle inglesi, anche se potenzialmente insistenti. 3-4 settimane dopo il cambio del vento, in genere il clima tende a migliorare significativamente, ma il vento è ancora teso (10-15 nodi) e tale rimarrà finanche a metà febbraio. Il clima tra metà dicembre e metà gennaio sarà di transizione, perciò potranno ancora verificarsi episodi di 4-5 giorni di copertura totale, pur senza piogge significative o violente; man mano che la stagione procede, questi fenomeni si faranno sempre meno frequenti.
2) Stagione secca. In genere si definisce stagione secca il periodo che va da dicembre ad aprile. Io preferisco considerare secca una stagione piú breve, vale a dire fra il termine della transizione (metà gennaio) e le prime manifestazioni della transizione successiva (in genere prima metà di aprile). Durante il periodo secco piove poco e il sole è comunemente presente; si sono verificate sequenze fino a 50-60 giorni di sole, pur se qualche volta velato; ma ciò non deve illudere troppo: si tratta, come amo ricordare, di un clima intrinsecamente instabile, per cui l’episodio di tempo perturbato può verificarsi anche in questo periodo; di certo, se si cerca il sole, questo è il momento piú indicato per una vacanza alle Maldive, ma i prezzi sono più alti, specie se si confrontano con i prezzi del periodo umido. Dopo la metà di febbraio il vento si riduce al minimo (sotto gli 8 nodi) e il mare diventa una tavola. Verso la metà marzo si ha l’inversione del vento, che, pur mantenendosi lieve, appena percettibile (sotto i 5 nodi), torna a soffiare da ovest-sud-ovest, come nella stagione umida; tuttavia questo cambio non si accompagna ad alcuna variazione rilevante del tempo.
3) Transizione da stagione secca a umida. Durante la prima metà di aprile, si verificano le prime avvisaglie del successivo cambio monsonico. Un breve episodio di copertura, accompagnato dalle prime piogge torrenziali e da un’intensificazione del vento, segnala il cambiamento di stagione venturo. Di solito, quest’evento rimane isolato ed è seguito da lunghe giornate di clima afoso con vento debole (sotto gli 8 nodi), che possono essere rinfrescate da improvvisi acquazzoni violenti ma passeggeri. Gli episodi di copertura possono ripetersi, ma sono instabili, nel senso che il tempo volge al bello e il vento torna su valori normali abbastanza rapidamente.
4) Stagione umida. Questa dura da metà maggio alla seconda-terza settimana di novembre; è quindi la stagione piú lunga alle Maldive e, a parte agosto, anche la meno cara. Non vi sono differenze eclatanti nel comportamento del tempo, di mese in mese; per cui è inutile chiedersi se luglio è meglio di ottobre o di maggio. Un comportamento tipico da stagione umida? Be’, 4-5 giornate di cielo spesso velato seguite da 4-5 giorni di cielo coperto, di cui 2-3 di pioggia insistente, poi migliora, pur rimanendo velato e rimane cosí 2-3 giorni; poi diventa limpido per 5-6 giorni, poi di nuovo velato per 2-3, quindi si verifica un altro episodio di brutto tempo che dura 3-4 giorni, poi torna il sole per 8-9 giorni e cosí via. Non ho mai registrato episodi di cielo coperto piú lunghi di 6 giorni e periodi di pioggia superiori ai 3. In compenso ho spesso registrato sequenze di 10-15 giorni di cielo sereno (a volte anche 20-25), pur se qualche volta velato, com’è normale in questo periodo. Insomma, tempo intrinsecamente instabile, ma tendenzialmente bello. A causa dell’instabilità è consigliato andarci per due settimane o più, anche perché i prezzi lo permettono.
LE FASI METEOROLOGICHE OMOGENEE
Da un’analisi ancora piú approfondita dei quattro periodi sopra descritti, possiamo derivare un totale di 8 fasi con caratteristiche piú omogenee fra loro.
Fase A. Stagione umida con vento incoerente: tra la fine d’ottobre e la fine di novembre, quando il vento non riesce piú a esprimere una direzione precisa, ma il clima rimane lo stesso della stagione umida (fase H).
Fase B. Prima transizione alla stagione secca: tra la seconda metà di novembre e metà dicembre, quando il vento (che ora proviene da est-nord-est) s’intensifica portando brutto tempo e fino a quando, stabilizzandosi, il clima non comincia a mostrare comportamenti intermedi fra le due stagioni. L’inizio della fase B coincide col cambio della stagione da umida a secca.
Fase C. Seconda transizione alla stagione secca: tra metà dicembre e la seconda metà di gennaio, quando il clima manifesta comportamenti intermedi tra le due stagioni.
Fase D. Stagione secca ventosa: dalla seconda metà di gennaio a metà febbraio, quando il clima manifesta il comportamento tipico della stagione secca, ma il vento tende a essere ancora teso e fastidioso.
Fase E. Stagione secca con vento calmo coerente: da metà febbraio a metà marzo, quando il vento cala d’intensità, pur mantenendosi da est-nord-est, e il clima è ideale.
Fase F. Stagione secca con vento calmo inverso: da metà marzo alla prima metà di aprile, quando il vento cambia di direzione, ma rimane debole e il clima continua a mantenersi stabile; il tempo ideale continua.
Fase G. Transizione alla stagione umida: dalla prima metà di aprile alla prima metà di maggio, quando si verificano le prime avvisaglie del cambio di stagione.
Fase H. Stagione umida a vento coerente: dalla prima metà di maggio fino alla fine di ottobre, dal primo episodio di clima violento fino al manifestarsi delle avvisaglie del cambio successivo (Periodo A). L’inizio della fase H coincide col cambio della stagione da secca a umida.
La figura seguente indica graficamente come sono distribuite le fasi durante l’anno; ogni mese è diviso in 4 quarti che indicano approssimativamente le settimane (giorni: 1-8, 9-15, 16-23, 24-30).
La stagione secca, quindi, incorpora tutte le fasi comprese tra la B e la G, queste incluse, mentre quella umida si sviluppa solo durante le fasi A e H. Un’ulteriore considerazione importante: ad eccezione della piena stagione secca, a vento intenso corrisponde sempre brutto tempo; quando l’intensità cala, è un ottimo segno.
Sottolineo ancora una volta, qualora non fosse chiaro, che il clima è tendenzialmente bello, ma instabile e quindi tutte le considerazioni di cui sopra devono essere trattate con le pinze: il comportamento descritto è quello medio, ma le variazioni di anno in anno sono significative e letteralmente imprevedibili. Si aggiunga che il clima equatoriale è fortemente localizzato, perciò accade spesso che su un atollo diluvi, mentre sull’atollo adiacente splende un sole stupendo e non è detto che tale comportamento non duri una giornata intera. È ovviamente opportuno quindi non farsi condizionare troppo dalle opinioni di chi alle Maldive è stato; ma non è neanche una scelta ottimale quella di prendere alla lettera le considerazioni di queste pagine; ancor meno consigliato, infine, è fidarsi delle previsioni meteo che si trovano sui siti internet: specie nei periodi di clima stabile e vento calmo, quando l’aria si scalda parecchio, possono verificarsi con regolarità svizzera acquazzoni di 15 minuti, in una giornata caratterizzata da 11 ore e 45 minuti di sole splendido; bene: il sito meteo riporterà immancabilmente pioggia...
LE “CINQUE GIORNATE” MALDIVIANE
Sebbene il clima maldiviano si presenti tanto complesso da potersi definire pressoché aleatorio, esso esprime comportamenti molto caratteristici e facilmente riconoscibili. In pratica, le giornate possono essere di 5 tipi.
Classe I. Perfettamente limpide: ciò avviene piú frequentemente durante il periodo secco, ma alcune giornate di questo tipo si registrano regolarmente durante la stagione umida.
Classe II. Serene con qualche nuvoletta bassa di passaggio e leggere velature passeggere: è la giornata tipica maldiviana.
Classe III. Velate, anche pesantemente, oppure abbastanza nuvolose, ma con almeno mezza giornata soleggiata: questo genere di giornate sono piú diffuse durante la stagione umida e, considerando l’instabilità del clima maldiviano, specie nel periodo umido, dovrebbero essere considerate “belle giornate”.
Classe IV. Coperte, ma non troppo scure, con piogge non insistenti: capitano tutto l’anno, ma piú spesso durante la stagione umida.
Classe V. Coperte, scure, con pioggia insistente e/o vento violento: sono le meno diffuse e si verificano perlopiú durante la stagione umida, in sequenze che non superano i 2-3 giorni.
DOMANDE E RISPOSTE
Cerchiamo ora di dare una risposta alle domande più frequenti:
Che temperatura c’è alle Maldive?
La temperatura è costante tutto l’anno e si aggira intorno ai 27-28°C di notte e 30-31°C di giorno, con punte di 32-34°C in alcune giornate di aprile. Per quanto riguarda invece l’acqua, la temperatura è di 28-29° ovunque e tutto l’anno, con l’eccezione delle lagune, dove, avendo meno ricambio, l’acqua raggiunge con regolarità i 32-34°C.
Quando piove fa freddo?
Anche durante gli episodi di brutto tempo, la temperatura raramente scende sotto i 25-26°C e, se lo fa, si tratta di fenomeni che durano qualche minuto (temporali, acquazzoni molto intensi).
Qual'è la stagione migliore per andare alle Maldive, quando andare alle Maldive?
I mesi migliori, e quindi anche più cari, sono febbraio e marzo. Ottimi, anche se a volte meno sicuri dei primi due, gennaio e aprile.
Si possono fare previsioni a medio/lungo termine?
Assolutamente no! In determinate condizioni è possibile prevedere il tempo a fino al giorno successivo, ma solo per aree ben precise.
I siti meteo che si trovano in rete sono affidabili?
Ni. Questo perché come detto in precedenza è praticamente impossibile prevedere il tempo alle Maldive. Anche se si volesse considerare il sito ufficiale della meteorologia maldiviana (www.meteorology.gov.mv), dovremmo tenere in conto che esso riporta il clima in sole cinque isole principali: a decine o centinaia di chilometri di distanza, la situazione climatica è molto probabilmente del tutto diversa.
Nella stagione umida posso trovare molti giorni di pioggia?
Non è possibile dare una risposta certa a questa domanda. Tuttavia, vale la regola secondo la quale il tempo maldiviano è instabile, ma tendenzialmente bello. Durante la stagione umida possono verificarsi intere settimane di sole o sequenze di 4-5 giornate coperte, di cui 2-3 di pioggia insistente, oppure possono capitare svariate giornate di sole consecutive associate a brevi fenomeni temporaleschi, o ancora molte giornate di cielo velato e/o nuvoloso in modo piú o meno consistente (caratteristica abbastanza comune delle giornate soleggiate in questo periodo). Vista la complessità del fenomeno, il consiglio è di non farsi influenzare troppo dal meteo per decidere se trascorrere una vacanza alle Maldive, anche se è consigliabile evitare di prenotare una sola settimana, se proprio non si è ottimisti e positivi di natura.
È meglio andare alle Maldive a Capodanno o in agosto?
Le differenze climatiche fra il periodo a cavallo di Natale e Capodanno (fase C), e la stagione umida (fase H) sono minime e quindi dal punto di vista meteorologico i due periodi sono praticamente equivalenti.
È piú sicuro maggio o luglio?
Non vi sono differenze rilevanti tra periodi appartenenti alla stessa fase (in questo caso, H); l’unica particolarità che può capitare d’incontrare a maggio è di essere investiti dal cambio della stagione, che in genere si manifesta con 2-3 giorni di tempo molto brutto e dai tratti violenti.
Ho solo una settimana di ferie: che ne dite di giugno?
Una settimana a giugno può essere “pericolosa”, nel senso che può capitare d’incontrare tempo perturbato per 3-4 giorni, cioè praticamente tutta la vacanza; per periodi cosí brevi, se possibile, meglio optare per i mesi di febbraio o marzo.
E due settimane, sempre a giugno?
Certamente meno rischioso; tre, tuttavia, sarebbero l’ideale.
Vado a febbraio cosí sono certo di trovare bel tempo, vero?
Mai fidarsi troppo del clima maldiviano; sebbene sia un evento raro, è possibile incontrare periodi brutti anche durante le fasi migliori (D-F).
Per due anni consecutivi mia cognata ha trovato due settimane splendide a ottobre; posso quindi supporre che, se ci vado nello stesso periodo, troverò tanto sole?
Il clima maldiviano è tendenzialmente bello, ma instabile; nello stesso periodo di anni diversi, il clima può essere totalmente diverso, specie durante la stagione umida.
I maldiviani dividono il clima annuale in 27 periodi (detti Nakaiy) di due settimane circa: è utile per prevedere il tempo in una certa settimana?
Si tratta del risultato di un cocktail di tradizione maldiviana, osservazioni dei pescatori e una buona dose di superstizione; al di là di un puro interesse etnoculturale, tale ripartizione non ha valore né meteorologico né scientifico e mai è stata dimostrata la sua validità.
Ho sentito dire che gli acquazzoni alle Maldive sono violenti; è vero?
Gli acquazzoni violenti si verificano durante la stagione umida e solo raramente in quella secca; essi si possono presentare persino in una giornata splendida, interrompendo la tintarella per una mezz’ora al massimo. Generalmente si osserva una massa nuvolosa avvicinarsi rapidamente; in seguito, il vento comincia a soffiare sempre piú intensamente dalla direzione della massa nuvolosa (può raggiungere i 30-40 nodi) finché non cadono le prime gocce che, spinte dal vento, pungono come spilli, rendendo impossibile guardare in direzione della provenienza del vento. In poco tempo l’intensità dello scroscio d’acqua raggiunge un livello impensabile alle nostre latitudini (sembra una cascata) e godersi lo spettacolo a bagno nella laguna è un’esperienza unica. Poi il flusso d’acqua cala e nel giro di pochi minuti si riduce a una pioggerellina inglese; dopo 10-20 minuti, ritornano le condizioni meteorologiche precedenti. Se l’acquazzone si presenta durante un periodo perturbato, può durare anche alcune ore.
Le Maldive sono soggette agli uragani?
Le Maldive si trovano nella fascia equatoriale, completamente al di fuori della portata degli uragani.