Il Meteo alle Isole Maldive
QUANDO ANDARE ALLE MALDIVE?
Questa è la domanda che più spesso ci sentiamo porre non solo dai clienti, ma anche da amici e conoscenti: qual è il periodo migliore per andare alle Maldive?
Non è facile dare una risposta, l’argomento è spesso controverso e di complessa valutazione, ancora di più alla luce degli innegabili cambiamenti climatici cui stiamo assistendo in questo ultimo decennio.
Cercheremo di fare quanta più chiarezza possibile, in modo comprensibile e schematico.
In generale, il clima maldiviano è di tipo “monsonico tropicale”, e possiamo in modo semplicistico definirlo “intrinsecamente instabile ma tendenzialmente bello”.
Instabile per sua stessa natura, data la peculiare geografia del territorio: sono piccole isole coralline circondate da acqua calda (28-29° C, che diventano 32-34° nelle lagune), immerse in un’atmosfera molto umida (umidità relativa media dell’80% con punte anche al 90%) e calda (28-32° tutto l’anno, anche la notte).
Inoltre, è sufficiente che la pressione atmosferica scenda di poco perché l’aria circostante venga immediatamente “risucchiata” e innalzi dal pelo dell’acqua enormi quantità di umidità, trascinandole in alto, dove condensano rapidamente generando coperture anche estese in breve tempo e acquazzoni impetuosi; infatti, osservando da satellite le formazioni nuvolose intorno alle Maldive, si noterà un continuo ribollire di batuffoli bianchi che si sviluppano dal nulla, si estendono in poche ore anche per centinaia di chilometri e poi, pian piano, svaniscono, per lo più di notte, quando la temperatura si abbassa di 1-2 gradi.
Il clima delle Maldive è, tuttavia, tendenzialmente bello in quanto, per la loro posizione ed esposizione, i fenomeni sono destinati a svilupparsi e risolversi più rapidamente di quando avvenga, ad esempio, alle nostre latitudini, dove non sono infrequenti mesi di cieli plumbei ininterrotti.
I MONSONI
In base all’etimologia della parola, monsone significa, semplicemente, “stagione”.
Si tratta di un fenomeno meteorologico globale permanente che, al suolo, genera due venti opposti che dominano 2 periodi ben distinti dell’anno, determinando così 2 stagioni principali, separate da 2 periodi di passaggio dall’una all’altra.
L’origine di questi 2 venti distinti dipende dall’avvicendarsi delle stagioni e dall’irraggiamento solare che insiste in una zona con peculiarità geografiche molto tipiche, con terre immerse in una grande massa oceanica equatoriale la cui temperatura resta elevata e costante tutto l’anno.
Durante il nostro inverno l’acqua risulta più calda delle terre emerse dell’Asia continentale, che si raffreddano. La colonna di aria al di sopra della massa d’acqua, da questa riscaldata, tenderà a salire, richiamando altra aria al suo posto. Dal punto di vista delle Maldive ciò si traduce con la generazione di un vento più fresco e secco proveniente, appunto, dall’India, “risucchiato” dallo spostamento verso l’alto dell’aria riscaldata dalla superficie oceanica. Durante la nostra estate, al contrario, l’India si scalda molto più del mare (con temperature fino a 40 gradi) e, quindi, l’aria sul continente tenderà a salire, richiamando aria tutto intorno, fra cui quella umida che arriva dall’Oceano Indiano.
Ecco che le Maldive saranno così investite da un flusso d’aria più secca e fresca proveniente dall’India (da nord-est verso sud-ovest) durante l’inverno e da un vento più caldo e umido che, al contrario, arriva dall’oceano e verso l’India si dirige (da sud-ovest verso nord-est), caricandosi di vapore acqueo lungo la sua lunga corsa, durante la nostra estate.
Il meccanismo può essere così rappresentato:
La stagione secca (“monsone secco”) si estende grossomodo da dicembre ad aprile, quella umida (“monsone umido”) da maggio a novembre.
La prima è migliore dal punto di vista meteorologico (specie durante i mesi di febbraio e marzo) perché è più probabile che il cielo sia sereno, le precipitazioni scarse e il mare calmo.
La stagione umida è invece caratterizzata da sequenze di giornate assolate ma intervallate da eventi di cielo coperto, di durata variabile, accompagnati spesso da piogge intermittenti e abbondanti; inoltre, il vento è più intenso e quindi anche il mare è più spesso increspato.
I valori di umidità nelle 2 stagioni, in ogni caso, differiscono di pochissimo: l’umidità media durante la stagione secca è dell’82%, contro l’87% della stagione umida ed è sempre mitigata dal costante vento monsonico.
IL CAMBIO DI STAGIONE
Avviene 2 volte all’anno, indicativamente a novembre-dicembre per il passaggio da stagione umida a secca e a maggio-giugno per il passaggio opposto, da secca ad umida, e corrisponde all’avvicendamento di un vento dominante sull’altro.
Sono fasi di meteo fortemente instabile, segnate da sequenze di multiple giornate di cieli coperti, temporali e piogge anche torrenziali, vento a raffiche e mari mossi, specie per quanto riguarda il passaggio da stagione secca a umida.
Il momento esatto in cui ciò si verifica è estremamente variabile e non prevedibile; ad esempio, abbiamo osservato l’instabilità tipica del cambio di stagione avvenire a novembre così come a gennaio, specie nelle annate più recenti.
Questi periodi di passaggio possono considerarsi, in assoluto, quelli nei quali il tempo meteorologico alle Maldive è più critico, con fenomeni talora violenti, mareggiate e, con frequenza purtroppo crescente, piogge torrenziali della durata di diversi giorni con conseguenti alluvioni.
A seguire, la rappresentazione schematica della direzione oraria di provenienza del vento di mese in mese nel 2024: la transizione è iniziata in aprile completandosi a maggio, il cambio successivo è avvenuto a fine anno.
LE STAGIONI MALDIVIANE
Alle Maldive le stagioni, pertanto, sono solamente 2, che si avvicendano in modo incessante, separate tra loro da periodi di transizione durante i quali il meteo è particolarmente instabile e burrascoso, anche per più giorni di fila.
La stagione secca corrisponde, a grandi linee, ai nostri mesi invernali-primaverili, mentre la umida ai nostri mesi estivi-autunnali.
In questo contesto, potranno manifestarsi anche perturbazioni piovose più estese e organizzate, che portano a precludere la vista del sole per diversi giorni consecutivi. La buona notizia è che la temperatura non sarà comunque mai fredda, nemmeno sotto la pioggia, se non per brevi periodi durante i fenomeni più intensi: quasi mai il termometro scende sotto i 25-26 °C.
In questo periodo, il tempo è intrinsecamente instabile, ma tendenzialmente bello. A causa dell’instabilità sarebbe consigliato soggiornare per un tempo più lungo delle classiche 7 notti, anche perché i prezzi dei resort, inferiori alla stagione secca, lo permettono.
Quanto conta scegliere un resort in base alla sua posizione geografica? Innanzitutto, va chiarito che il clima tropicale è fortemente localizzato; perciò, accade spesso che su un atollo diluvi, mentre sull’atollo adiacente splenda il sole.
Le previsioni e i report meteo fanno, di norma, riferimento alla capitale, che si trova circa a metà di un territorio che si estende in lunghezza per pressappoco 900 km: è come guardare le previsioni su Roma prendendole per buone per Torino o Agrigento.
Avrete certamente sentito dire che, durante la stagione secca, è meglio stare a nord mentre, al contrario, durante la stagione umida, è meno rischioso scegliere resort quanto più a sud possibile.
La teoria ha un suo razionale, basti pensare alla strada percorsa dal vento monsonico e al fatto che, come spiegato, le Maldive sono circondate da acqua: durante la stagione secca il vento proveniente da nord-est arriverà sulla parte settentrionale dell’arcipelago dopo un tratto più breve sull’oceano, sarà quindi meno umido dello stesso vento sulla parte meridionale del paese. Nella stagione umida avviene il contrario: gli atolli più a sud sono interessati da un vento, in teoria, meno carico di vapore acqueo rispetto agli atolli settentrionali, sui quali saranno quindi più facili la condensazione di nubi e la comparsa di precipitazioni.
Per rispondere in modo scientifico al quesito di partenza, utilizzeremo però anche fonti ufficiali: le Maldive, infatti, raccolgono i dati sulla base di 5 stazioni meteorologiche principali dislocate da nord a sud dell’arcipelago:
Parrebbe che al sud piova in modo significativamente maggiore rispetto al resto dell’arcipelago durante tutto l’anno. Va precisato, però, che la stazione più meridionale si trova a Gan, a sud dell’equatore, mentre l’atollo turistico appena al di sopra, ovvero Gaafu, dista da Gan 120 km ed è a nord dell’equatore: questo significa che i dati provenienti dalla stazione di Gan non rispecchiano così da vicino la situazione nei resort più frequentati dai viaggiatori.
Per comprendere meglio l’entità delle precipitazioni nelle diverse parti dell’arcipelago maldiviano possiamo osservare questo grafico dettagliato per singola stazione riferito all’anno 2021: [https://www.meteorology.gov.mv]:
Emergerebbe una tendenza alla maggior piovosità globale, in termini di quantità totale di pioggia caduta, nella parte centro-settentrionale del paese. Ciò si riflette nelle ore di sole registrate al nord, centro e al sud delle Maldive, negli stessi 3 anni (istogrammi a destra): il nord, nell’arco di questi 3 anni, appare quindi essere stato nel complesso più soggetto a fenomeni atmosferici.
Guardando quindi i dati su un maggiore arco di tempo, ovvero soffermandosi sulle barre arancioni del grafico, si vede come la tendenza alla piovosità aumenti avvicinandosi all’equatore, in conseguenza delle maggiori temperature e della superiore umidità atmosferica che ne consegue.
L’argomento aggiunge complessità ad una situazione di fondo già complicata di sua natura, come visto: il clima monsonico peri-equatoriale maldiviano è così intrinsecamente variabile da rendere difficile, se non impossibile, fare previsioni già a medio termine, anche senza le modificazioni indotte a livello globale dall’attività umana.
Quanto abbiamo osservato negli ultimi anni innanzitutto è che, il momento in cui avviene il cambio di stagione, si è discostato dal periodo che un tempo era più tipico: ed esempio, la perturbazione intensa che segna l’instaurarsi della stagione secca, sulla carta e storicamente previsto entro la prima metà di dicembre, si è in più annate manifestata in ritardo, interessando anche una buona parte di gennaio. Parimenti si dica per il cambio di stagione opposto, osservato sia in anticipo che in ritardo rispetto al suo momento storico caratteristico.
In aggiunta a ciò, potremmo parlare di una tendenza all’appiattimento delle differenze stagionali: pur restando reale l’alternanza dei venti opposti dominanti nelle due stagioni, con le proprie distinzioni in termini di umidità atmosferica, abbiamo osservato perturbazioni più vaste, più durature e più piovose della norma colpire le Maldive durante la stagione secca; allo stesso modo, durante la stagione umida, la sua intrinseca variabilità è stata accentuata, il che ha portato sia al manifestarsi di lunghe sequenze di giornate miti e assolate più tipiche della stagione secca che, al contrario, al peggioramento dei fenomeni perturbativi propri del periodo, con la registrazione di sequenze più durature dello storico di giornate temporalesche o, comunque, assai piovose.
Più che mai in questi anni, dunque, il meteo che segnerà la propria vacanza alle Maldive è poco prevedibile e legato, banalmente, al fattore “fortuna”.
A testimonianza delle variazioni nel ciclo climatico maldiviano sempre più spiccate e della sua impredicibilità, si osservi la differenza in ore di sole e quantità di pioggia caduta nella capitale nei 12 mesi di 5 anni consecutivi: dal 2019 al 2023. Si noti, in particolare, quanto registrato in marzo, in agosto e in dicembre: [https://statisticsmaldives.gov.mv]
DOMANDE E RISPOSTE
Qual è la temperatura alle Maldive?
È costante in tutto l’anno, intorno ai 27-28°C di notte e 30-31°C di giorno. La temperatura media dell’acqua fino a circa 20-30 metri di profondità è di 28-29°; nelle lagune, essendoci inferiore ricambio, può raggiungere i 32-34°C.
Impossibile a dirsi. Vale la regola secondo la quale il tempo maldiviano è instabile, ma tendenzialmente bello. Durante la stagione umida possono verificarsi sia intere settimane di sole che sequenze di più giornate nuvolose, anche segnate da pioggia insistente, il tutto in varie combinazioni di giornate assolate con isolati rovesci in rapido passaggio.
No, la garanzia non si può avere in nessun mese, specie negli ultimi anni a seguito del cambiamento climatico globale: è sempre più possibile incontrare periodi brutti anche durante i mesi sulla carta un tempo migliori.
Si tratta del risultato di un cocktail di tradizione maldiviana, osservazioni dei pescatori e una buona dose di superstizione; al di là di un puro interesse etnoculturale, tale ripartizione non ha valore né meteorologico né scientifico e mai è stata dimostrata la sua validità.
No, le Maldive si trovano nella fascia equatoriale: poiché all’equatore è assente la Forza di Coriolis (che permette di accumulare enormi quantità di energia in sistemi che ruotano) ci troviamo completamente al di fuori della portata degli uragani.
Il clima maldiviano è un argomento intricato, che risente e amplifica ogni minima variazione del meteo nei territori circostanti, lasciando poco o nullo spazio alle previsioni del tempo a lungo termine a cui siamo abituati. A complicare oltremodo la situazione sono subentrati gli effetti delle modificazioni globali del clima, che stanno portando ad una attenuazione delle differenze stagionali e ad una generale tendenza all’aumento dei fenomeni atmosferici, come diretta conseguenza del riscaldamento del nostro pianeta. Il consiglio che ci sentiamo di darvi è di non angustiarvi con tentativi di calcolo e di pronostico e di partire quando ne avete la possibilità, magari scegliendo di restare qualche notte in più, se potete, per aumentare le possibilità di godere di bel tempo.
In definitiva...................... come soleva dire un nostro caro amico: “Se su Male’ c’è il cappello, o piove o farà bello. Se Male’ il cappello non ce l’ha, o farà bello o pioverà”