Il cielo di gennaio-febbraio-marzo
Cercate un punto buio sulla spiaggia e lasciate che gli occhi si abituino all’oscurità: ci vogliono circa 20 minuti. Se avete bisogno di luce, usate solo
torce a luce rossa, che non disturba la visione notturna. Vanno benissimo le luci rosse a LED da montare sulle biciclette: si trovano a pochi euro.
Di primo acchito colpisce quella striscia luminescente che taglia tutto il cielo: sembra che sia nuvolo, in realtà è la luce indistinta dei miliardi di
stelle debolissime che fanno parte della nostra galassia: la via lattea.
Davvero una cosa del genere dalle nostre parti è rara a vedersi. Forse solo in cima a montagne isolate e freddissime: qui alle Maldive, invece, si gode uno
spettacolo indimenticabile stando in maglietta sulla spiaggia. Che volere di più dalla vita?
Innanzitutto si deve orientare la mappa in modo che, tenendola sopra la testa, corrisponda al cielo. Per prima cosa quindi cercate i punti cardinali.
Per farlo, basta semplicemente vedere dove tramonta il Sole, cioè ad Ovest. Con il Sole che tramonta davanti a voi, il Nord resta alla vostra destra, il Sud
a sinistra, l'Est alle vostre spalle.
Col tempo, noterete che le stelle si spostano nel cielo, da Est verso Ovest, esattamente come fa il Sole di giorno. La nostra mappa quindi avrà una validità
temporale limitata.
Se volete vedere come appare il cielo in un qualsiasi altro istante, basta scaricare un software. Consiglio vivamente il bellissimo stellarium
Voltatevi verso Nord. Alla vostra destra avrete la famosissima costellazione dell’Orsa Maggiore, o Gran Carro (o anche Mestolone).
Immaginate di prolungare verso il basso di cinque volte la linea individuata dalle ultime due ruote del carro: arriverete alla stella polare.
A volte purtroppo non si vede perché è eclissata dalle nuvole all’orizzonte.
Tutto il cielo ruota attorno alla stella polare. Alle Maldive, come si è detto, la sfera celeste è coricata di lato e tutti gli astri sorgono e tramontano
perpendicolarmente all’orizzonte.
Ecco come si spiega il movimento del Sole che abbiamo visto in precedenza.
Prendiamo ora come riferimento la splendida costellazione di Orione, dalle inconfondibili tre stelle allineate. All’equatore Orione svetta sopra le
nostre teste e rappresenta il punto di partenza per trovare tutte le altre costellazioni invernali.
Prima però soffermiamoci sulle sue stelle: ne vale davvero la pena.
Gli antichi greci immaginarono di vedervi il grande cacciatore Orione, con in mano la clava e l’arco (o in alcune versioni, la preda catturata).
La stella più luminosa è la bellissima Rigel, il piede sinistro. E’ una stella estremamente luminosa: circa 60.000 volte più del Sole. Purtroppo però
è parecchio lontana: circa 770 anni-luce.
La seconda stella ha nome arabo: Betelgeuse e significa “la spalla del gigante”. E’ di colore rosso e questo tradisce la sua bassa temperatura
superficiale: “solo” 3500 gradi.
Rigel invece è bianca e ha una temperatura di circa 10.000 gradi. Ancora più calde, le azzurre stelle della cintura di Orione, che raggiungono i 20.000
gradi !
Betelgeuse è una supergigante rossa: messa al posto del Sole, inghiottirebbe tutti i pianeti fino a Marte, compresa la Terra.
La spada di Orione contiene la nebulosa più bella di tutto il cielo: la grande nebulosa di Orione, visibile anche con un binocolo. Ma è con un buon
telescopio che offre una visione mozzafiato, con le quattro stelle a trapezio che la illuminano e i gas luminescenti come drappeggi di seta.
Se prolunghiamo verso sinistra la linea della cintura di Orione, incontreremo la stella più brillante di tutto il cielo: la splendida Sirio. In realtà
non si tratta di un astro eccezionale: è solo cinque volte più luminosa del nostro Sole. Appare molto brillante solo perché è la seconda stella in ordine di
distanza da noi.
Se però potessimo mettere Rigel al posto di Sirio, ci accorgeremmo della differenza: potremmo tranquillamente leggere il giornale, grazie alla sua
fortissima luce.
Sirio è la stella principale del Cane Maggiore. A fare triangolo equilatero con Sirio e Betelgeuse troviamo Procione, la stella principale del
Cane Minore.
Manco a dirlo, questi due cani accompagnano Orione nella caccia.
Se invece prolunghiamo la cintura di Orione a destra, incontreremo una stella rossa: l’occhio del Toro, “Aldebaran”. Più oltre troveremo il
bellissimo ammasso aperto delle Pleiadi. Ad occhio nudo se ne contano sei o sette: al binocolo è una visione indimenticabile.
Se invece congiungiamo Rigel con Betelgeuse e proseguiamo, si arriva alla costellazione dei Gemelli, dominata dalle stelle Castore e Polluce.
Castore è una splendida stella multipla: è formata addirittura da sei componenti, tre delle quali visibili al telescopio. Polluce invece è particolare
perché è una delle poche stelle “famose” ad ospitare un pianeta. Recentemente, infatti, si è scoperto che attorno ad essa orbita un pianeta grande tre volte
Giove.
Sopra Orione troveremo la luminosa capella, l’astro più brillante del pentagono dell’Auriga.
Volgendo lo sguardo ad Est vedremo sorgere l’imponente costellazione del Leone, qui all’equatore stranamente disposta in verticale. Per alcuni anni
Saturno sarà graditissimo ospite della costellazione. Al telescopio il pianeta mostrerà il favoloso sistema di anelli che lo circonda.
Volgiamoci ora a Sud: sotto il cane maggiore vi è una regione del cielo per noi nuovissima. Dall’Italia infatti queste costellazioni non salgono mai sopra
l’orizzonte.
Qui alle Maldive abbiamo l’opportunità di ammirare alcune delle costellazioni, delle stelle e degli ammassi più belli di tutto il cielo.
Questa zona di cielo invernale è dominata dall’immensa costellazione della nave Argo, che per comodità in tempi moderni è stata divisa in tre
costellazioni: la Poppa, la Vela e la Carena.
La Poppa della nave argo contiene la seconda stella più brillante del cielo: Canopo.
Tra la Vela e la Carena c’è un gruppo di quattro stelle che assomiglia molto alla Croce del Sud, invece due sono della Vela e due della Carena. Le quattro
sono note infatti col nome di “falsa croce”.
Nelle prime ore della serata sorge la splendida costellazione della Croce del Sud, ma è meglio aspettare che si levi dalle nebbie dell’orizzonte per
ammirarla in tutta la sua bellezza. La stella principale è chiaramente rossa. Accanto alla stella del ramo sinistro della croce c’è un ammasso di stelle
tanto colorate e tanto belle che ha il soprannome di “scrigno di gioielli”. Visto al telescopio non vorremo mai staccare gli occhi.
A metà strada tra la croce vera e quella falsa, c’è una zona di cielo veramente straordinaria. Ospita la più grande nebulosa visibile ad occhio nudo: quella
della Carena.
L’immensa nebulosa della Carena e la parte centrale, visibile al telescopio.
Al telescopio si rende visibile la sagoma della nebulosa oscura chiamata “il buco della serratura” a causa della sua forma. Accanto vi è la stella più
massiccia della nostra galassia: un mostro che nel 1843 quasi esplose completamente, diventando brillante come Sirio.
Il suo nome è Eta Carinae ed è destinata a terminare la sua vita con un botto tremendo, diventando una supernova. La stella è ormai nelle fasi
finali della sua vita: l’esplosione potrebbe avvenire questa notte, tra un secolo o tra mille anni: purtroppo non possiamo saperlo.
Da guardare ad occhio nudo
Sirio | CMa | La stella più brillante del cielo. Nota anche col nome di “cane”. Dista “solo” 8,6 al. |
Procione | CMi | Il nome in greco significa “prima del cane” perché anticipava il sorgere di Sirio. Dista 11,4 al. |
Canopo | Car | La seconda stella più brillante del cielo. E’ 14.000 volte più luminosa del Sole. Dista 310 al. |
b Centauri | Cen | Con Alfa Centauri, forma I cosiddetti “puntatori della Croce” (del Sud). Dista 525 al |
a Centauri | Cen | La stella più vicina a noi: dista “solo” 4,3 al. Brillante doppia al telescopio, periodo di 80 anni. |
Castore | Gem | Stella multipla formata da 6 astri, di cui 3 visibili al telescopio. Dista 52 al. |
Polluce | Gem | Ospita un pianeta grande tre volte Giove. Dista 34 al. |
Regolo | Leo | La principale stella del Leone. Una stella bianco-blu con almeno una compagna. Dista 77 al. |
Rigel | Ori | La stella più brillante di Orione. Supergigante blu con una compagna di mag 7. Dista 770 al. |
Betelgeuse | Ori |
Una delle supergiganti rosse più grandi conosciute, il diam è 300 volte il Sole. Dista 430 al. |
Pleiadi | Tau |
Le sette sorelle. Ammasso aperto spettacolare al binocolo. Dista 380 al. |
Iadi | Tau |
Ampio ammasso aperto a forma di V. Bellissimo al binocolo. Dista 151 al. |
Aldebaran | Tau |
La stella più brillante del Toro, chiaramente rossa. Non è associata alle Iadi. Dista 65 al. |
Da vedere col binocolo
Tutti gli appassionati del cielo cominciano dal binocolo per approdare a strumenti più grandi, talvolta enormi. Il binocolo però non viene mai
appeso al chiodo: rimane sempre nell’elenco delle cose da portare. Il motivo è semplice: è l’unico strumento che ci faccia vedere il cielo con entrambi gli
occhi. Non è un dettaglio da poco: la visione binoculare permette di percepire bassi contrasti ed è estremamente riposante.
E’ sufficiente un binocolo 8x40 (8 ingrandimenti e lente frontale di 40 mm di diametro) per vagare in estasi tra le stelle e le nebulose del cielo
maldiviano.
Non si deve però esagerare con le misure: un 20x80 pesa tipicamente 3 kg e dopo qualche minuto di osservazioni stanca moltissimo le braccia. Il campo visivo
si fa traballante e la voglia di osservare passa …
M44 | Cnc |
L’ammasso Presepe o Alveare. Visibile anche ad occhio nudo. Dista 577 al. |
2516 | Car |
Spettacolare ammasso aperto di 100 stelle, sparse in 1/2 grado. Dista 1300 al. |
3293 | Car |
Ricco ammasso compatto circondato da una vasta e debole nebulosità. Dista 8500 al. |
IC 2602 | Car |
Le Pleiadi del Sud, Brillante ammasso ampio due volte la Luna piena. Dista 500 al. |
3372 | Car |
L’enorme nebulosa attorno ad Eta Carinae, una stella sul punto di esplodere. Dista 8000 al. |
w Centauri | Cen |
Il più grande e brillante ammasso globulare del cielo. 1 milione di stelle. Dista 17000 al. |
4755 | Cru |
Lo scrigno di gioielli. Favoloso ammasso dagli splendidi colori. Dista 7600 al. |
LMC | Dor |
La Grande Nube di Magellano, una galassia satellite della nostra. Dista 180.000 al. |
M42 | Ori |
La spettacolare nebulosa di Orione. Fantastica al telescopio. Dista 1500 al. |
SMC | Tuc |
Piccola Nube di Magellano, galassia satellite della nostra. Dista 210.000 al. |
Da vedere al telescopio
Già il cielo delle Maldive è bellissimo ad occhio nudo. Con un binocolo diventa entusiasmante. Se poi si vuole raggiungere il nirvana … un bel
telescopio è quel che ci vuole.
Affollatissima osservazione al telescopio in spiaggia
M67 | Cnc |
Contiene 500+ stelle. Uno degli ammassi più antichi. Dista 2350 al. |
3918 | Cen |
La nebulosa planetaria blu. Al telescopio sembra un dischetto azzurro. |
2070 | Dor |
La splendida nebulosa Tarantola. Posta nella GNM. E’ una regione di formazione stellare. |
q Eridani | Eri |
Notevole stella doppia bianca-blu. Magn. 3.2 e 4.3. Visibile anche in piccoli telescopi. |
3242 | Hya |
Il “fantasma di Giove”. Bolla di gas azzurro con al centro una debole stellina. Dista 2600 al. |
b Monocerotis | Mon |
Stella tripla. Le componenti formano un arco. |
2264 | Mon |
L’ammasso “albero di Natale”. Associato alla nebulosa Cono. Dista 2450 al. |
s Orionis | Ori |
Superba stella multipla. Vicino c’è anche la stella tripla Struve 761. |
k Puppis | Pup |
Il telescopio mostra facilmente due stelle bianco-blu quasi identiche. |
M1 | Tau |
La nebulosa Granchio. Resto di una stella esplosa nel 1054. Dista 6500 al. |
3132 | Vel |
Una delle nebulose planetarie più brillanti, con debole stella centrale. Dista 2600 al. |