ASTRONOMIA ALLA MALDIVE
A cura di Paolo Sirtoli per MondoMaldive
Questo angolo di paradiso è giustamente noto per lo splendido mare, che regala emozioni a non finire. Ma non dobbiamo dimenticare che tutte le sere il
tramonto ci consegna un cielo fantastico, senza inquinamento luminoso e per di più ricchissimo di meraviglie che non si possono vedere alle nostre
latitudini.
In queste pagine presenteremo le attività astronomiche che si possono svolgere durante il soggiorno alle Maldive. Contrariamente a quanto si crede,
anche in pieno giorno si possono fare osservazioni molto interessanti!
Queste pagine nascono dalla decennale esperienza dell’autore come divulgatore di astronomia, in collaborazione con riviste, case editrici e … resort
maldiviani.
Per contatti: paolo.sirtoli@gmail.com – 347-0022918
http://www.vialattea.net/
DI GIORNO...
Il movimento del Sole
Nella fascia equatoriale si vede il Sole sorgere e tramontare … praticamente in verticale.
Come mostra la figura seguente, il cammino del Sole alle nostre latitudini è una linea inclinata di circa 45° sull’orizzonte, mentre all’equatore è
perpendicolare.
Questo ha una simpatica conseguenza: l’alba ed il tramonto si esauriscono in poco più di venti minuti. E’ sorprendente trovarsi a chiacchierare in pieno
giorno e ritrovarsi in un buio pesto poco dopo …
La seguente figura mostra le ore di luce (giallo) di buio (grigio), il crepuscolo (rosa) e l’alba (azzurro) per le città di Milano e di Malè. Lo
slittamento in alto del grafico di Milano è dovuto all’ora legale. Alle Maldive invece, le linee sono continue perché non si osserva l’ora legale.
Come si vede dallo spessore delle linee rosa e azzurre, la durata di alba e tramonto alle Maldive (circa 20 minuti) è sensibilmente inferiore rispetto
alle nostre latitudini (circa 30 minuti).
Inoltre, si nota subito che l’ora dell’alba e del tramonto maldiviani sono praticamente costanti.
Per conoscere l’ora di levata e tramonto di Sole e Luna, si veda questo link
Un’altra conseguenza di questo strano cammino del Sole, è che la nostra stella sale altissima nel cielo, fin quasi allo zenit, il punto sopra le nostre
teste. Bisogna allora stare molto attenti agli effetti del suo irraggiamento e proteggersi con creme solari ad altissima protezione.
Un fattore di protezione 30 può sembrare assurdo: perché andare alle Maldive con addosso … una maglietta? Eppure ci si abbronza benissimo anche così, e
per giunta senza scottarsi.
Durante il giorno maldiviano è possibile osservare il Sole soltanto attraverso speciali filtri in grado di bloccarne quasi tutta la luce, oppure
attendere il tramonto. NON TENTARE MAI di osservare il Sole con un binocolo o un telescopio! Attraverso il filtro, se si è fortunati, è possibile
scorgere sul disco solare dei puntini neri: le macchie solari. Ad occhio nudo si vedono solo le macchie più grandi, che appaiono in prossimità
dei picchi dell’attività del Sole, che ha un ciclo di undici anni.
Il prossimo massimo si verificherà attorno al 2011. In questi anni dunque, non riusciremo a vedere granché.
Le maree
Come tutti sanno, le maree sono cambiamenti periodici del livello del mare.
Ogni giorno si osservano due alte maree e due basse maree, separate da circa 12 ore e mezza.
Non solo: la differenza tra alta e bassa marea non è costante: varia con un periodo di circa due settimane. Se in un giorno abbiamo la massima
escursione, una settimana dopo sarà minima, poi di nuovo massima, e così via.
Alta e bassa marea a Maafushivaru, atollo di Ari
Le maree sono dovute per due terzi alla Luna e per un terzo al Sole. La causa è l’andamento del campo gravitazionale, che decresce col quadrato della
distanza.
Se ci mettiamo su una bilancia, essa registrerà il nostro peso, che è la forza con cui la Terra ci attira verso il suo centro. Ad una distanza doppia
dal centro della Terra (dovremmo salire di ben 6380 km!), peseremmo un quarto. Ad una distanza tripla, peseremmo un nono, e così via.
Consideriamo una persona in piedi sulla superficie terrestre. Per quanto abbiamo appena detto, i suoi piedi saranno attratti dalla Terra con una certa
forza. La sua testa è più lontana dalla Terra e quindi subirà una attrazione minore. Risultato: c’è una piccolissima forza che tende a “stirare” la
persona lungo la sua altezza, proprio come una … macchina della tortura.
Il nostro pianeta, quindi, immerso nel campo gravitazionale della Luna, subisce uno stiramento. La parte solida si deforma di poco: circa 30 cm, mentre
quella liquida molto di più, perché l’acqua è libera di scorrere e quindi si raccoglie nei due lobi, chiamati sublunare e antilunare.
La diversa ampiezza dell’escursione si spiega con l’influenza combinata di Sole e Luna.
Quando i due astri sono allineati (non importa se la Luna sia nuova o piena) entrambi stirano la Terra lungo la stessa direzione e dunque l’escursione
di marea sarà massima.
Se invece Sole e Luna sono in quadratura (Luna al primo o all’ultimo quarto) gli stiramenti avvengono in direzioni perpendicolari: E’ maggiore quello
dovuto alla Luna, ma in questi casi la differenza tra alta e bassa marea sarà minima.
C’è poi un altro effetto da considerare: la Terra, ruotando in 24 ore, fa sì che ogni punto attraversi due alte e due basse maree, ma anche quattro correnti
di marea.
Queste correnti vanno tenute in considerazione non solo per la navigazione, ma anche per le immersioni subacquee. Queste correnti sono minime nei
periodi di alta e bassa marea, che sono anche i periodi in cui è più facile effettuare le immersioni.
Se teniamo conto di quanto abbiamo esposto sinora e lo mettiamo a confronto con l’andamento reale delle maree, possiamo trovare notevoli differenze.
La verità è che la forma della Terra e dei suoi fondali, estremamente complicata, rende la previsione delle maree molto difficile. Di conseguenza,
l’unico modo per prevedere le maree è affidarsi alla capitaneria di porto locale e richiedere un portolano con le previsioni delle maree.
Un’ultima cosa. Proprio i coralli, che alle Maldive sono
meravigliosi, sono i silenziosi testimoni del passato del nostro pianeta. Il loro ciclo di crescita, stimolato dall’alternarsi del giorno e della notte
e dalle stagioni, è rimasto impresso nel calcare.
Possiamo infatti leggere in una sezione di corallo l’alternanza del giorno e della notte sotto forma di righe sottili, e l’alternanza delle stagioni
sotto forma di righe più spesse. Come è logico pensare, in un anno (la distanza tra strisce grosse) possiamo contare 365 righe sottili.
Se però andiamo a studiare un fossile di corallo risalente a 500 milioni di anni fa, troviamo una cosa molto strana: tra le righe spesse si contano
circa 400 righe sottili. Cosa significa tutto questo?
Significa che in un anno ci stava un numero maggiore di giorni, cioè il giorno durava appena 20 ore!
Questo è dovuto al fatto che la rotazione della Terra entro i lobi di marea dissipa energia, quindi la Terra a poco a poco rallenta la sua
rotazione.
Tuttavia la fisica ci insegna che il sistema Terra-Luna non può impunemente perdere rotazione (i fisici la chiamano momento angolare) come se
fosse un orologio che si scarica. No, il momento angolare si conserva, perché il sistema Terra-Luna è isolato.
Il momento angolare che perde la Terra viene allora acquistato dalla Luna, che quindi passa ad orbitare sempre più lontana dalla Terra. Deduciamo quindi
che la Luna in passato si trovava più vicina alla Terra. Oggi si sta allontanando al ritmo di circa 4 centimetri ogni anno.
Il grande scrittore Italo Calvino scrisse nell’arco di vent’anni una serie di brevi racconti chiamati Cosmicomiche, il primo dei quali si intitola
La distanza della Luna e parla proprio di quando la Luna era molto vicina alla Terra, tanto che bastava una scala per salirci ;-)
Lo so bene! – esclamò il vecchio Qfwfq, – voi non ve ne potete ricordare ma io sì. L'avevamo sempre addosso, la Luna, smisurata: quand'era il plenilunio – notti chiare come di giorno, ma d'una luce color burro –, pareva che ci schiacciasse; quand'era lunanuova rotolava per il cielo come un nero ombrello portato dal vento; e a lunacrescente veniva avanti a corna così basse che parevalì lì per infilzare la cresta d'un promontorio e restarci ancorata. Ma tutto il meccanismo delle fasi andava diversamente che oggigiorno: per via che le distanze dal Sole erano diverse, e le orbite, e l'inclinazione non ricordo di che cosa; eclissi poi, con Terra e Luna cosí appiccicate, ce n'erano tutti i momenti: figuriamoci se quelle due bestione non trovavano modo di farsi continuamente ombra a vicenda.
[Italo Calvino, Le cosmicomiche, Mondadori]
Il raggio verde
Il Sole al tramonto e all’alba è una placida figura rossastra, deformata dall’atmosfera in una specie di ovale. Quando il cielo è
particolarmente limpido si può assistere ad un bellissimo fenomeno: il raggio verde. L’ultimo raggio di Sole ci colpisce con un colore verde intenso,
indimenticabile.
Narra una leggenda scozzese che chi riesce ad osservare il raggio verde, non avrà mai più delusioni amorose!
La causa di questo fenomeno è l’atmosfera terrestre, che non solo deforma la figura del Sole, ma riesce anche a scomporla nei diversi colori, più o meno
come l’arcobaleno.
Quando vediamo il Sole toccare l’orizzonte stiamo guardando un miraggio poiché in realtà fisicamente, il Sole è appena sotto l’orizzonte. E’ l’atmosfera
che all’orizzonte è più spessa e riesce a deviare l’immagine della nostra stella di ben mezzo grado, appunto il suo diametro.
Non solo: oltre a deviare l’immagine, l’atmosfera riesce a scomporla, per cui avremo diverse immagini del Sole, diversamente colorate e quasi
perfettamente sovrapposte.
In basso l’immagine rossa, poco sopra quella gialla e la più alta di colore verde. Se poi l’atmosfera fosse eccezionalmente pulita, come a volte accade
nei paesi nordici, potremmo addirittura vedere l’immagine blu.
Dobbiamo allertarci per il raggio verde quando osserviamo un tramonto poco arrossato. Affinché il raggio verde sia visibile, il Sole deve essere il più
bianco possibile e arrivare al tramonto senza essere filtrato dall’atmosfera. Se la sorte ci è amica, vedremo l’ultimo raggio nettamente verde per circa
un secondo.
Il raggio verde, catturato nella splendida fotografia di Danilo Pivato.
La stazione spaziale
Nell’ora
che segue il tramonto o che precede l’alba può capitare di vedere una luce fortissima in cielo, che si sposta lentamente tra le costellazioni. Non è un
aereo: non lampeggia e al binocolo rimane un puntino. A volte poi questa luce diventa sempre più rossa fino a scomparire, come inghiottita da un’ombra.
E’ la stazione spaziale internazionale, o ISS.
Chi l’avrebbe mai detto di poterla vedere ad occhio nudo? Si tratta di una costruzione molto grande: oggi (2007) si estende per circa 80 metri e ospita
a bordo tre astronauti. Dalla quota di 350 km orbitano attorno alla terra in circa un’ora e mezza: nell’arco di un giorno, ammirano ben sedici albe e
sedici tramonti!
Gli osservatori più evoluti riescono addirittura a puntare grossi telescopi e a riprendere foto straordinarie, come quella a fianco.
Tabella dei passaggi e le relative condizioni: eccone un esempio.
La colonna mag è importante: ci dice quanto luminosa sarà la stazione spaziale. La scala è inversa: più il numero è basso, meglio è. Il passaggio del 7
marzo sarà dunque spettacolare!
Quel giorno, secondo la tabella, dovremo appostarci alle 18:51 e guardare verso nord-ovest (NW). Vedremo la stazione spaziale salire e toccare i 72
gradi di altezza verso ovest-sud-ovest (WSW).
Cliccando sulla data avremo una comodissima cartina del cielo, che va tenuta sopra la testa orientandola opportunamente secondo i punti cardinali.
A volte la traccia si interrompe: è l’ingresso della ISS nell’ombra proiettata dalla Terra. Noi vedremo la stazione spaziale diventare sempre più rossa
e fioca. Ci verrà voglia di essere al posto degli astronauti, che in quegli stessi istanti, ammireranno dallo spazio uno splendido tramonto.
Uno spettacolare passaggio della stazione spaziale
previsto per il 7 marzo 2007 nel cielo di Malè (osservato!).
Attenzione però al fuso orario: in alcuni atolli (es. Maafushivaru) ai tempi forniti dalla tabella si deve aggiungere un’ora!
… E DI NOTTE
Il pianeta Venere nel cielo del tramonto maldiviano.
Il Sole incendia l’orizzonte ad ovest e ci saluta con uno spettacolo meraviglioso. Quasi senza farsi notare, si accendono in cielo le prime stelle, che
ci promettono una notte fantastica.
Minuto dopo minuto, le timide luci prendono coraggio e la volta celeste si riempie di astri. Alcuni sono luminosissimi, come Sirio o Canopo, altri
bastano appena a disegnare nel cielo il sentiero della via lattea, la nostra Galassia.
Il silenzio perfetto rende indimenticabili questi momenti.
Il movimento del cielo
Immaginiamo di recarci al polo Nord: è facile intuire che avremo la stella polare sopra la nostra testa, e tutte quante le stelle ruoteranno
attorno ad essa correndo parallele all’orizzonte.
Per fare un utile paragone, è come se il cielo fosse un ombrello che noi teniamo ben verticale e che facciamo ruotare lentamente.
Alle nostre latitudini (circa 45°) l’ombrello va inclinato di un angolo uguale. La stella polare indicherà il nord, alta solo 45 gradi sull’orizzonte.
Tutti gli astri sorgeranno e tramonteranno con un angolo di circa 45 gradi.
Alle Maldive, ovvero nella zona equatoriale, l’ombrello va coricato quasi completamente di lato.
La stella polare quasi scompare inghiottita dall’oceano indiano, verso Nord. Tutte le stelle sorgono e tramontano perpendicolarmente all’orizzonte.
L’osservatore del cielo abituato alle nostre latitudini avrà l’impressione di guardare il cielo “di lato”.
La Luna
Come il Sole, anche la Luna sorge e tramonta in
verticale, ma in più mostra le sue fasi.
Ne risulta un curioso effetto: i “corni” saranno rivolti verso l’alto o verso il basso. Vedremo insomma una Luna … di lato.
La fotografia accanto mostra per l’appunto una Luna maldiviana con i corni rivolti quasi esattamente verso l’alto.
Purtroppo la Luna e le meraviglie del cielo non vanno a braccetto, anzi. La luce lunare disturba le osservazioni, che vanno fatte quindi in fase di Luna
calante o nuova.
Luna nuova: il nostro satellite è nella stessa direzione del
Sole e quindi è invisibile. Questo periodo è ottimo per le osservazioni del cielo.
Primo quarto: la luna è illuminata per metà: tramonta alla mezzanotte locale. E’ la situazione ideale: nella prima parte della serata potremo
osservare la Luna, e dopo il suo tramonto, osserveremo il cielo.
Luna piena: una luce fortissima che fa impallidire il fondo cielo. Sorge quando tramonta il Sole e quindi è visibile tutta la notte. Meglio
dedicarsi allo snorkeling notturno.
Ultimo quarto: la Luna sorge a mezzanotte e quindi potremo sfruttare la prima parte della serata per il profondo cielo.
Per conoscere le fasi lunari del mese corrente, si veda questo link
Già ad occhio nudo la Luna rivela delle zone scure tondeggianti sulla sua superficie: nei secoli scorsi li chiamarono mari. Oggi si sa che
non contengono acqua: purtroppo il nostro satellite è una distesa arida di polvere e rocce.
Tra le migliaia di corpi che sono andati ad impattare la Luna, alcuni erano così massicci da rompere la crosta lunare, provocando la fuoriuscita di
magma. Questa lava ha riempito il fondo del cratere, livellandolo come un pavimento di cemento. Ecco l’origine dei mari.
Normalmente invece ciò che resta di un impatto è un cratere più o meno grande ed eventualmente una raggiera di detriti. I crateri, osservati con un
telescopio anche modesto, sono semplicemente straordinari.
Li andremo a cercare presso il terminatore, cioè la linea che separa la parte buia da quella illuminata. In quella zona la luce del Sole giunge radente,
esaltando l’effetto di rilievo delle montagne lunari.
Con un adeguato ingrandimento, la visione sarà emozionante quanto un giro in orbita attorno alla Luna!
Per ultimo, un effetto molto bello, che si
manifesta nei giorni a cavallo della Luna Nuova, quando si vede solo una sottile falce. In realtà alle Maldive l’aria è talmente limpida che il fenomeno
si vede per più giorni.
Il resto del disco lunare non è buio, ma appare debolmente illuminato. La prima impressione è che la Luna sia diventata … quasi trasparente. Questo
fenomeno si chiama luce cinerea e fu spiegato per la prima volta da Leonardo da Vinci. Nella fase di Luna nuova dal nostro satellite si vede
campeggiare nel cielo la Terra totalmente illuminata. Dobbiamo immaginare un disco bianco-azzurro grande quattro volte la Luna. Tutta quella luce
illumina le desolate distese lunari e noi vediamo appunto questo “chiaro di Terra” riflesso dal nostro satellite come luce cinerea.
I pianeti
Gli antichi greci avevano chiamato col nome di vagabonde (planètes) quelle luci simili alle stelle ma che non rimanevano fisse nelle
costellazioni. Ad occhio nudo si conoscono cinque pianeti, gli altri due sono stati scoperti in epoca moderna grazie al telescopio.
Non tutti sono visibili perché a volte si trovano a passare vicini al Sole e quindi risultano immersi nella sua luce. Per sapere quali pianeti saranno
visibili in una certa data e ora, è necessario consultare una mappa stellare.
Alcune note osservative:
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Mercurio |
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Venere
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Marte |
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Giove |
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Saturno |
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Urano e Nettuno |
Le costellazioni
Il cielo delle Maldive è molto democratico: rende tutti uguali. Infatti sia i principianti che gli astronomi sulle prime rimangono a bocca aperta, senza
riconoscere uno straccio di costellazione.
Sono talmente tante le stelle e talmente brillanti (per noi abituati ai cieli grigio-arancio) che ogni riferimento svanisce.
Viene in mente quella frase tremenda e meravigliosa del libro “2001 odissea nello spazio”, quando l’astronauta Bowman è al cospetto del monolite, prima
di scivolare nel trip interstellare…
David Bowman ebbe appena il tempo di pronunciare una frase balbettante che gli uomini in attesa al controllo della missione, lontani millecinquecentoquaranta milioni di chilometri e ottanta minuti nel futuro, non dovevano mai dimenticare: " L'oggetto è vuoto.., non finisce mai e…oh, mio Dio!... è pieno di stelle!
[Arthur C. Clarke, 2001: odissea nello spazio, Mondadori]
Dalle nostre parti c’è un gruppo di costellazioni dette circumpolari perché non tramontano mai e quindi ci possono aiutare ad orientarci nel
cielo. Alle Maldive no, tutti gli astri sorgono e tramontano, quindi dovremo aiutarci con delle mappe.
Il cielo a gennaio-febbraio-marzo
Il cielo a luglio-agosto-settembre