- 01/05/2009 mauro_zz
Ciao a tutti
riporto sotto l'estratto (un po' romanzato :) dal mio blog sulla vacanza a Handhufushi. Con il copia incolla si perdono i link, se volete ritrovarli dovete andare sul blog http://lalineadellinutile.wordpress.com/.
L´enigma comincia ben prima della partenza per la solita vacanza maldiviana di primavera (non che ce ne sia poi una agostana, giusto per chiarire), allorquando il tour operator (TUI, Germania) ci informa che la prenotata Huvandhumaafushi non sara´ disponibile causa prolungamento dei lavori di approntamento. Veniamo dirottati su Handhufushi, e gigionando sul web trovo questo articolo che parla di uno sciopero (alle Maldive ?) dei lavoratori contro il management dell´isola per mancati pagamenti dello stipendio.
Uno sciopero ? alle Maldive ?!!!?? Permango in stato dubitativo per qualche giorno e poi mi dimentico del tutto, sereno al fatto che l´articolo data ormai gennaio 2009.
Viaggio
Gia’ quello, con il senno di dopo, e’ tutto un programma … dopo le solite 9/10 ore di volo dall’Europa qui trattasi di prendere un volo interno di circa 90 minuti, e non sul caratteristico e godereccio idrovolante. Nella baraonda all’uscita degli arrivi all’aeroporto di Male’, il riferimento del tour operator (ripeto: TUI, Germania) mostra di non sapere che pesci pigliare, inviandoci 2-3 volte ai banchi sbagliati. Un maldiviano sveglio ci vede (viceversa) un po’ intontiti e ci indica la via. Tempo di attesa del volo interno: 3 ore, approfittiamo per un club sandwich con patatine fritte al bar dell’aeroporto (sono le 8 di mattina). Arriviamo finalmente a Gan, l’altro aeroporto, usciamo e saliamo su una macchina che ci porta al porto, da li’ mezz’ora di speedboat e arriviamo a destinazione. Va bene, lo so: i minatori di Marcinelle fanno una vita peggiore … pero’ mica pagano per farla.
Presa di contatto
Solita procedura maldiviana con pannicelli gelidi e cocktail di benvenuto … cocktail ? Acqua colorata piuttosto zuccherosa, storco il naso ma mi adeguo, alla fine mi adeguero’ a quasi tutto. Quattro chiacchiere con la non responsabile di TUI e via sul buggy verso la nostra sistemazione … lodato sia chi ha inventato il buggy. Che se non ci fossero i buggy quest’isola non sarebbe proprio un resort, e’ semplicemente troppo grande. Ma su questo torneremo.
Posato lo stanco e squadrato posteriore sul buggy da golfista, lasciamo la reception e gia’ dopo qualche metro lo scenario cambia, basta lussureggiante verde floreale e via al verde un po’ piu’ selvaggio. Non male in se’ … ma la stradina diventa stradona, e la stradona diventa la copia della Route 66 in versione Deserto del Gobi. Prime perplessita’.
Accomodation
Nulla da dire. A parte la originale scelta di utilizzare poco piu’ di cartone pressato per le porte, il bungalow (anzi: la Jacuzzi Beach Villa, mica paglia) e’ ottimo, vastissimo e con un design sorprendentemente moderno. Tra l’altro e’ l’unico, di quelli provati negli anni, nel quale il condizionatore non spara direttamente sul letto (la mia schiena ringrazia). Bagno enorme, al solito mezzo outdoor, con ombrellone e lettini … e la Jacuzzi of course. Curiosa e intelligente scelta: il condizionatore si spegne se si aprono le porte della villa, pare poco ma non lo e’. Fornitura minibar da sogno, verificare qui. Patio all’altezza delle attese o forse anche piu’, ombreggiato quanto basta e con vista sulla laguna (che alle Maldive significa “parte del mare che separa l’isola dal centro dell’atollo” … non significa “parte del mare con l’acqua puzzolente e i coccodrilli morti” … Di solito).
Mare
Inredibilmente pessimo lato laguna, acqua per nulla trasparente e neanche all’altezza di Rimini, grossi banchi di “sea grass”. Dopo 20 ore di viaggio complessivo uno arriva qui e, se avesse un’arma, giuro che sparerebbe sul rappresentante del tour operator (che comunque non c’era).
Ma assolutamente fantastico lato oceano, molto arrabbiato, con onde piuttosto aggressive e scogli puntuti pronti a tagliuzzarti. In bassa marea si possono vedere stelle marine a iosa, squaletti che investigano le rive e tonnellate di cetrioli di mare, una sorta di bradipo acqueo che si sposta alla velocita’ di qualche millimetro all’ora. Per godere di tutto cio’, e anche di piu’, senza soccombere alle onde e alle correnti abbiamo inventato il Nordic Snorkeling, nel quale mentre uno si sdraia in acqua con maschera e snorkel, l’altro lo tiene per i piedi e lo sposta a suo piacimento (ottimo anche per coppie in crisi che vogliono disfarsi della dolce meta’: e’ sufficiente lasciarsi scappare la presa per un attimo).
C’e’ un motivo per il mare pessimo lato laguna, ci siamo arrivati dopo qualche interrogazione agli abitanti dell’isola. Anni orsono, ben prima che si pensasse a un resort sull’isola, gli abitanti delle due isole contigue (Meedhoo e Hulhudoo) erano in battaglia per accaparrarsi un pezzo di terra in piu’. Risolsero il contenzioso piantando un grosso albero nel mezzo delle due comunita’ (allora non piu’ di un acquitrinio) e allargando la contesa all’isola vicina … quella dove ora c’e’ il resort. BTW: quell’albero c’e’ ancora anche se adesso e’ nel mezzo delle due cittadine. Comunque: lo fecero chiudendo il canale naturale tra le isole. In pratica eliminarono le isole collegandole una all’altra (gasp !). Le correnti marine non gradirono, e la circolazione dell’acqua ne fu compromessa.
Adesso stanno correndo ai ripari, costruendo un canale artificiale dove allora costruirono un’ostruzione artificiale. Questo lavoro (lo vedete qui) e’ a carico del governo maldiviano … ed e’ un attimino in ritardo sui tempi di approntamento. I gestori del resort, maldiviani doc, sono un po’ inkazzati e non pagano il governo per l’affitto dell’isola, il governo a sua volta si inkazza e apre un contenzioso legale. Che dovrebbe risolversi a maggio 2009. Per inciso, e perche’ mi ha sempre incuriosito saperlo, il fee che il resort deve pagare al governo e’ pari a circa 18.000 dollari per letto all’anno.
Risultato (oltre all’acqua pessima): il resort soffre di scarsi rifornimenti e non investe piu’ di tanto, conscio che finche’ l’acqua non tornera’ a splendere gli ospiti non arriveranno.
Insomma: un casino.
Ma, come al solito, l’uomo e’ una bestia e le bestie si abituano … cosi’, dopo qualche giorno di spaesamento, abbiamo cominciato a godere di cio’ che potevamo e cioe’:
* le cene a base di salsa di mango piu’ che ottusamente piccante e con diversi interessanti piatti di curry;
* quantita’ industriali di rum & cola, piu’ rum che cola naturalmente. Sono forti ’sti maldiviani: se gli chiedi un rum & cola ti portano una cola cui hanno fatto intravedere un sospetto di rum … allora poi gli chiedi un rum liscio come rimorchio e te no portano una carretta piena … ;
* champagne invece di prosecco … dopo qualche insistenza non osavano piu’ dirci che lo sparkling white wine non c’era … e quindi vacanza a Taittinger;
* fernet branca in tripla razione, queasi sempre al prezzo di una, quando non gratis;
* la splendida gita unofficial a Hulhudoo e Meedhu insieme a due camerieri sulle selle dei loro motorini (con visita alle ivi residenti zanzare, nonche’ alle ivi residenti famiglie, che, per comodita’, vivono insieme);
* i mango e le papaye nostrani che ci hanno contrabbandato tali camerieri;
* la gentilezza incredibile dello staff, orgoglioso di lavorare sulla propria isola nonostante i casini di cui sopra;
* la jacuzzi (ma neanche troppo);
* i sandwich pomeridiani quando c’erano le materie prime (cipolla una sola volta in 2 settimane);
* la corsa dei granchi, anche se siamo usciti al primo turno;
* l’impossiilita’ di connettersi alla rete (internet intendevo);
* la spa;
* l’epico, interminabile viaggio di ritorno.
riporto sotto l'estratto (un po' romanzato :) dal mio blog sulla vacanza a Handhufushi. Con il copia incolla si perdono i link, se volete ritrovarli dovete andare sul blog http://lalineadellinutile.wordpress.com/.
L´enigma comincia ben prima della partenza per la solita vacanza maldiviana di primavera (non che ce ne sia poi una agostana, giusto per chiarire), allorquando il tour operator (TUI, Germania) ci informa che la prenotata Huvandhumaafushi non sara´ disponibile causa prolungamento dei lavori di approntamento. Veniamo dirottati su Handhufushi, e gigionando sul web trovo questo articolo che parla di uno sciopero (alle Maldive ?) dei lavoratori contro il management dell´isola per mancati pagamenti dello stipendio.
Uno sciopero ? alle Maldive ?!!!?? Permango in stato dubitativo per qualche giorno e poi mi dimentico del tutto, sereno al fatto che l´articolo data ormai gennaio 2009.
Viaggio
Gia’ quello, con il senno di dopo, e’ tutto un programma … dopo le solite 9/10 ore di volo dall’Europa qui trattasi di prendere un volo interno di circa 90 minuti, e non sul caratteristico e godereccio idrovolante. Nella baraonda all’uscita degli arrivi all’aeroporto di Male’, il riferimento del tour operator (ripeto: TUI, Germania) mostra di non sapere che pesci pigliare, inviandoci 2-3 volte ai banchi sbagliati. Un maldiviano sveglio ci vede (viceversa) un po’ intontiti e ci indica la via. Tempo di attesa del volo interno: 3 ore, approfittiamo per un club sandwich con patatine fritte al bar dell’aeroporto (sono le 8 di mattina). Arriviamo finalmente a Gan, l’altro aeroporto, usciamo e saliamo su una macchina che ci porta al porto, da li’ mezz’ora di speedboat e arriviamo a destinazione. Va bene, lo so: i minatori di Marcinelle fanno una vita peggiore … pero’ mica pagano per farla.
Presa di contatto
Solita procedura maldiviana con pannicelli gelidi e cocktail di benvenuto … cocktail ? Acqua colorata piuttosto zuccherosa, storco il naso ma mi adeguo, alla fine mi adeguero’ a quasi tutto. Quattro chiacchiere con la non responsabile di TUI e via sul buggy verso la nostra sistemazione … lodato sia chi ha inventato il buggy. Che se non ci fossero i buggy quest’isola non sarebbe proprio un resort, e’ semplicemente troppo grande. Ma su questo torneremo.
Posato lo stanco e squadrato posteriore sul buggy da golfista, lasciamo la reception e gia’ dopo qualche metro lo scenario cambia, basta lussureggiante verde floreale e via al verde un po’ piu’ selvaggio. Non male in se’ … ma la stradina diventa stradona, e la stradona diventa la copia della Route 66 in versione Deserto del Gobi. Prime perplessita’.
Accomodation
Nulla da dire. A parte la originale scelta di utilizzare poco piu’ di cartone pressato per le porte, il bungalow (anzi: la Jacuzzi Beach Villa, mica paglia) e’ ottimo, vastissimo e con un design sorprendentemente moderno. Tra l’altro e’ l’unico, di quelli provati negli anni, nel quale il condizionatore non spara direttamente sul letto (la mia schiena ringrazia). Bagno enorme, al solito mezzo outdoor, con ombrellone e lettini … e la Jacuzzi of course. Curiosa e intelligente scelta: il condizionatore si spegne se si aprono le porte della villa, pare poco ma non lo e’. Fornitura minibar da sogno, verificare qui. Patio all’altezza delle attese o forse anche piu’, ombreggiato quanto basta e con vista sulla laguna (che alle Maldive significa “parte del mare che separa l’isola dal centro dell’atollo” … non significa “parte del mare con l’acqua puzzolente e i coccodrilli morti” … Di solito).
Mare
Inredibilmente pessimo lato laguna, acqua per nulla trasparente e neanche all’altezza di Rimini, grossi banchi di “sea grass”. Dopo 20 ore di viaggio complessivo uno arriva qui e, se avesse un’arma, giuro che sparerebbe sul rappresentante del tour operator (che comunque non c’era).
Ma assolutamente fantastico lato oceano, molto arrabbiato, con onde piuttosto aggressive e scogli puntuti pronti a tagliuzzarti. In bassa marea si possono vedere stelle marine a iosa, squaletti che investigano le rive e tonnellate di cetrioli di mare, una sorta di bradipo acqueo che si sposta alla velocita’ di qualche millimetro all’ora. Per godere di tutto cio’, e anche di piu’, senza soccombere alle onde e alle correnti abbiamo inventato il Nordic Snorkeling, nel quale mentre uno si sdraia in acqua con maschera e snorkel, l’altro lo tiene per i piedi e lo sposta a suo piacimento (ottimo anche per coppie in crisi che vogliono disfarsi della dolce meta’: e’ sufficiente lasciarsi scappare la presa per un attimo).
C’e’ un motivo per il mare pessimo lato laguna, ci siamo arrivati dopo qualche interrogazione agli abitanti dell’isola. Anni orsono, ben prima che si pensasse a un resort sull’isola, gli abitanti delle due isole contigue (Meedhoo e Hulhudoo) erano in battaglia per accaparrarsi un pezzo di terra in piu’. Risolsero il contenzioso piantando un grosso albero nel mezzo delle due comunita’ (allora non piu’ di un acquitrinio) e allargando la contesa all’isola vicina … quella dove ora c’e’ il resort. BTW: quell’albero c’e’ ancora anche se adesso e’ nel mezzo delle due cittadine. Comunque: lo fecero chiudendo il canale naturale tra le isole. In pratica eliminarono le isole collegandole una all’altra (gasp !). Le correnti marine non gradirono, e la circolazione dell’acqua ne fu compromessa.
Adesso stanno correndo ai ripari, costruendo un canale artificiale dove allora costruirono un’ostruzione artificiale. Questo lavoro (lo vedete qui) e’ a carico del governo maldiviano … ed e’ un attimino in ritardo sui tempi di approntamento. I gestori del resort, maldiviani doc, sono un po’ inkazzati e non pagano il governo per l’affitto dell’isola, il governo a sua volta si inkazza e apre un contenzioso legale. Che dovrebbe risolversi a maggio 2009. Per inciso, e perche’ mi ha sempre incuriosito saperlo, il fee che il resort deve pagare al governo e’ pari a circa 18.000 dollari per letto all’anno.
Risultato (oltre all’acqua pessima): il resort soffre di scarsi rifornimenti e non investe piu’ di tanto, conscio che finche’ l’acqua non tornera’ a splendere gli ospiti non arriveranno.
Insomma: un casino.
Ma, come al solito, l’uomo e’ una bestia e le bestie si abituano … cosi’, dopo qualche giorno di spaesamento, abbiamo cominciato a godere di cio’ che potevamo e cioe’:
* le cene a base di salsa di mango piu’ che ottusamente piccante e con diversi interessanti piatti di curry;
* quantita’ industriali di rum & cola, piu’ rum che cola naturalmente. Sono forti ’sti maldiviani: se gli chiedi un rum & cola ti portano una cola cui hanno fatto intravedere un sospetto di rum … allora poi gli chiedi un rum liscio come rimorchio e te no portano una carretta piena … ;
* champagne invece di prosecco … dopo qualche insistenza non osavano piu’ dirci che lo sparkling white wine non c’era … e quindi vacanza a Taittinger;
* fernet branca in tripla razione, queasi sempre al prezzo di una, quando non gratis;
* la splendida gita unofficial a Hulhudoo e Meedhu insieme a due camerieri sulle selle dei loro motorini (con visita alle ivi residenti zanzare, nonche’ alle ivi residenti famiglie, che, per comodita’, vivono insieme);
* i mango e le papaye nostrani che ci hanno contrabbandato tali camerieri;
* la gentilezza incredibile dello staff, orgoglioso di lavorare sulla propria isola nonostante i casini di cui sopra;
* la jacuzzi (ma neanche troppo);
* i sandwich pomeridiani quando c’erano le materie prime (cipolla una sola volta in 2 settimane);
* la corsa dei granchi, anche se siamo usciti al primo turno;
* l’impossiilita’ di connettersi alla rete (internet intendevo);
* la spa;
* l’epico, interminabile viaggio di ritorno.