- 28/09/2015 baiese1961
PRIMA PUNTATA
1/8/2015 vacanza… era ora!!! Arrivo a Malpensa con un po’ di anticipo, sgranocchio qualcosa allo Sky Lounge… saluto qualche amico in partenza per altre mete… arriva il check-in. Una graziosissima addetta Emirates mi pone una strana domanda: “Gradirebbe un volo A/R gratis per la medesima destinazione (Maldive, il mio posto del cuore!!!) da usufruire entro un anno?”.
Lo spuntino è stato frugale, non ho bevuto alcolici, non mi drogo. Dubito quindi sulla mia salute mentale, poi su quella della mia interlocutrice. Poi? Poi tutto trova spiegazione: erano in overbooking, quindi il cadeau era finalizzato alla mia partenza nel giorno successivo. La proposta è estesa ad ogni viaggiatore single come me. Con voce ferma e decisa rispondo come spesso accade nella trasmissione di prima serata di RAI 1: “Rifiuto l’offerta e vado avanti”.
Già… vado avanti… poiché nella vita è sempre meglio andare avanti: siamo figli della nostra storia, ma siamo soprattutto padri del nostro futuro… così dicono.
Volo comodo, cibo nella norma.
Atterro a Dubai, sale fumatori sponsorizzate da tobacco’s company, spaziose, ben aerate, mi chiamano biecamente per fumarmi un po’ della mia salute, ma anche per accarezzarmi la voce e l’anima. Faccio 4 passi in questo aeroporto dove tutto è opulenza, “sottanoni” bianchi per gli uomini e castiganti abiti neri per le signore. I visi sono nascosti, le mani sono superbamente ricoperte da disegni che nei secoli hanno abbellito donne la cui bellezza è da noi solo immaginabile, non visibile, ma intuibile.
Decollo, qualche ora e sarò a Male. Controllo passaporto e ritiro bagaglio … una sgambata … adoro impiegare poco tempo nella burocrazia, ma ancor di più tengo alla mia attrezzatura subba; vedo il mio bagaglio, ho un moto di piacere che mi ricorda il primo bacio ricevuto. Esco dagli arrivi, abbraccio amici maldiviani di vecchia data e qualche amico italiano che ha avuto più coraggio (e forse più fortuna) di me nella vita e si è trasferito qui.
Un barca (super)veloce con 2 motori da 250 cavalli cadauno e tanti sorrisi a bordo mi fa volare al resort.
Durante la navigazione i delfini salutano i nostri visi un po’ stanchi, assonnati, ma felici nel vedere le loro evoluzioni.
Vedo le palme di Fihalhohi che si avvicinano sempre più, sbarco e malgrado i tanti viaggi alle Maldive una graziosa ma inflessibile guest relations teutonica mi impone un ennesimo breefing di presentazione del resort (importa sega fossi qui solo due anni fa).
Si esprime in inglese; sono fortunato poiché lo parlo abbastanza bene, annuisco nei tempi giusti, mi fingo interessato, rispetto il suo ruolo, altri ospiti tedeschi cedono alla stanchezza e si addormentano sul coloratissimo cocktail di benvenuto, malgrado la salvietta umida e fresca offerta sul pontile di arrivo.
Una scala dolce come la felicità mi porta alla mia stanza: la 122. Non ho mai pernottato in una camera al “primo piano” alle Maldive…. devo confessare che mi è piaciuta tantissimo: vista da farfalle nello stomaco, comoda, linda, spaziosissima, balcone ampio, aria condizionata, pala, frigo-bar, cassaforte, telefono.
Doccia ritemprante, ripongo gli abiti nell’armadio e mi cimento in qualche (tante) imprecazioni: mi accorgo di aver dimenticato a Bologna le cinture per pantaloni.
Nulla è più disdicevole di perdere 11 kilogrammi e rimpiangerli in quanto al terzo passo rimani in mutande.
Ma ho amici in arrivo dall’Italia, li avverto, gentilissimi e velocissimi si recano in un “prestigiosissimo” store di tali articoli (ambulanti cinesi della periferia bresciana), proponendomi da subito foto per esprimere il mio gradimento.
Sono burloni o, malgrado l’amicizia pluriennale, fingono di non conoscere ancora i miei gusti sessuali: mi mandano foto di cinture da viados, vistose, brillanti, eccentriche, luccicanti.
Scherzavano.
Due giorni dopo e dopo un po’ di bolle fatte li attendo sul pontile, vesto l’uniforme ufficiale MM (trattengo con una mano le bermuda per evitare cadute effettive e di stile), arrivano, li abbraccio…. incontrarli nel mio posto dell’anima è probabilmente come essere accarezzati alla nascita: si porta dentro la dolcezza per la vita.
Sono solo, cortesemente e fraternamente mi ospitano al loro tavolo per colazione, pranzo e cena."
FINE PRIMA PUNTATA
SECONDA PUNTATA
Le prime bolle le ho fatte senza i miei buddies Beppo e Pax.... erano ancora in Italia.
La check dive (per i profani è l'immersione che serve alle guide per verificare il livello di preparazione dei subbi) va alla grande... sono attivo, abile ed arruolato al diving dhoni.
Salpiamo: siamo 6 subacquei pronti per abbracciare il blu, la guida compone le coppie.
Due tedeschi a cui Dio o Marx (a seconda del credo) non aveva regalato l'allegria: la loro navigazione si é svolta in un silenzio di tomba... in tutti i sensi... sembravano al seguito di un feretro ed avevano l'espressione dei congiunti più affezionati al decuius.
Altri due sub erano asburgici marito e moglie... difficile distinguerli, non a causa dell'avvolgente neoprene che cela il genere, ma per colpa del dispotico trattamento che Frau Blucher riservava al malcapitato Igor (cit. da Frankenstein Junior di Mel Brooks).... lo cazziava di continuo (non conosco il tedesco ma secondo me erano offese... di quelle che trafiggono l'orgoglio umano) e dalla maschera spuntava una peluria facciale non esattamente femminile.... mahhhh ....
Il buddy a me assegnato era un 63enne, alto circa un metro e sessanta, con una sessantina di immersioni, dalle movenze lente, a volte incerte, fuma in continuazione sigarilli dal profumo intenso.... chissá...
Socializzo in inglese... facciamo 4 chiacchiere, sembra triste, ma i suoi occhi si illuminano quando mi chiede quante immersioni ho fatto, si complimenta, mi stringe la mano, mi abbraccia.
Mi vedo già nell'emergenza di dovergli cambiare il pannolone in profondità.
Scendiamo. Il mio respiro ed io siamo dove sempre vorremmo essere, mi prendo cura (come ogni didattica prevede) del mio buddy che problemi non ha. Risaliamo ed un sibillino "are you alone?" mette a dura prova la mia prontezza di riflessi. Che abbia frainteso la mia disponibilità nel fornirgli assistenza ed aiuto? Rispondo che da lì a qualche ora sarebbero arrivati gli amici dall'Italia con i quali mi immergo piú di frequente, sfodero tutta la mia mascolinità e sorrido alla asburgica barbuta e incazzosa di cui sopra (unica "donna o quasi" presente in barca). Codardamente navigando verso il resort indosso gli auricolari ed ascolto l'ipod skippando su Freddy Mercury, Tiziano Ferro e George Michael, preferendo loro un Papeete Beach 2015 (è uno stabilimento balneare a Milano Marittima, frequentato dal top femminile della riviera romagnola e riporta sempre a belle ed a me gradite visioni!!!).
FINE DELLA SECONDA PUNTATA
TERZA PUNTATA
Al termine della prima puntata ero arrivato all’accoglimento dei primi due amici. Già… gli amici… quelli veri… quelli che ti dimostrano (anche fermi ed in silenzio) che loro sono lì… anche per te. Li abbraccio e li accolgo su un pontile sempre foriero di grandi emozioni: lì si arriva, si riparte, si abbracciano le Maldive e le si dice “arrivederci a presto”. Beppe e Ross arrivano a palla, come i due motori da 250 cavalli consentono, in un pomeriggio in cui il cielo sembra mettere il broncio, per poi far pace poco dopo con sole e azzurro. Si sistemano in camera. Anche a loro piace molto “il primo piano” alle Maldive, sono soddisfatti, sembrano felici ed io gongolo nella e della loro gioia. Beppe (grande manualità la sua!!!) benchè stanco del viaggio e stremato dal briefing dell’inflessibile asburgica guest relations, con strumenti di fortuna (levatappi del frigobar, tagliasagole, accendini cinesi) accorcia una cintura che deve adempiere al ruolo imposto dal repentino dimagrimento del baio… perfetta.
E’ arrivata l’ora della cena.
Andai a Fihalhohi la prima volta nel luglio 2013 e devo dire che la cucina del resort ha avuto importantissimi miglioramenti sia per la qualità del cibo, sia per vastità della scelta. Sono bolognese (cresciuto nella città delle tre T, di cui la prima è Tagliatelle, la seconda è Torri, la terza…. behhhh è nota ai più) , figlio di una cuoca e di un ristoratore, quindi avvezzo alle coccole al palato. Ebbene posso dire che durante la vacanza (mi sono fermato tre settimane questa volta) spesso abbiamo potuto apprezzare piatti curati, gustosi, ben preparati e ottimamente cucinati. Abbiamo gradito o forse, meno elegantemente, “ci siamo sfondati”.
Si va a nanna: cielo stellato che ci sussurra la buona notte, letto comodo, materasso sostenuto, silenzio interrotto solo da qualche volatile innamorato.
La luce dell’alba maldiviana è come la tetta della mamma: rasserenante, consolatoria, rassicurante. Accompagno Beppe al diving. La procedura prevede che lui ascolti (possibilmente con attenzione) il briefing in lingua inglese tenuto da una delle guide subbe. 25 minuti di sofferenza, lo vedo sudare, sguardo perso nel vuoto, leggo il fumetto che appare sulla sua testa “ora gli pianto il tagliasagole nella giugulare”. Lo calmo, gli sussurro parole dolci: spiedo, polenta, gorgonzola, bollicine, spritz. Si ammansisce.
Qualche ora di sole e l’avvenenza di Ross viene abbellita dal colore che solo quel sole può regalare. A fine vacanza l’abbronzatura sarà perfetta e lei ancor più bella.
Fra una bolla e l’altra, molte foto, qualche vodka-lemon (benedetto All Inclusive!!!), tante risate, è tempo che arrivino gli altri componenti la brigata!!!
FINE DELLA TERZA PUNTATA
QUARTA PUNTATA
Arrivano!!!
Ross, Beppe ed il Baio indossano una superfashionnnn uniforme MM e si recano sul pontile per accogliere le ulteriori tre tessere del puzzle (la dottorA, l’hermano e …. colei che l’amore ha regalato loro).
Da qualche mese ahimè ho ripreso a fumare: non fa bene a nulla, solo alla mia voce (diventata nuovamente diaframmatica e profonda) e alla mia anima. Ne accendo una nell’attesa del bolide da 250 cavalli per 2 e la testa corre a tutto ciò che mi è accaduto in quest’ultimo anno. Brutte (pessime) cose, ma pur sempre vita. Mi siedo su un gradino di legno che mi scalda chiappe e cuore, e…. per induzione, penso a tutto il calore che ho ricevuto da chi è già sull’isola, da chi fra qualche minuto sbarcherà, da chi è in Italia …. occorre spipagliarne 3 per ricordare i momenti salienti (positivi e negativi)… sorrido, mi ritengo fortunato…. bevo un vodka-lemon anche alla salute di chi mi ha voluto tanto male.
Sbarcano, sono incantevoli nella loro felicità. Papà (dai miei medesimi “baiosi” trascorsi giovanili) e stupenda cucciola nei posti d’onore della barca (a prua), la mamma (un meraviglioso vulcano di donna) un po’ più indietro. Li abbraccio, li bacio, mi volto verso l’oceano, poiché lui sa …. e ben capisce le lacrime della mia commozione gioiosa.
Solito ed inflessibile briefing della germanica, Pax è cotto, Sissi ha una sete boiassa che il cocktail di benvenuto non riesce a placare, ordino una damigiana di spritz (Campari … of corse), ma a Fihalhohi non lo conoscono, ripieghiamo con altro.
La piccola mette quei piedini solo da mordere sulla sabbia… sembrava vivesse lì da sempre e che si fosse appena svegliata da una nanna di 12 ore (in realtà si era appisolata durante il volo solo per 4): a suo agio, attiva, sorridente, sicura, innamorata della sua mamma e del suo papà.
Li aiutiamo a portare i bagagli a mano in stanza… noto un peso “anomalo”, mai e poi mai avrei pensato che Pax avesse portato con sé nell’ordine:
1) antennone per trasmissione radio (perdona hermano la non proprietà dei termini, ma è un mondo a me sconosciuto);
2) bobcat per operazioni di scavo finalizzate alla posatura del cavo;
3) ettometri di cavo;
4) stazione trasmittente e ricevente;
5) palo telescopico di sostegno;
6) cartonati di pensionati che sovrintendono al cantiere;
....e chissà quant’altro ho dimenticato!!!
Lo aiuta il fido Beppe per l’istallazione del tutto e dopo qualche ora scorgiamo fra le palme una petulante adolescente asburgica che tenta di manomettere l’apparato istallato con tanta fatica e impegno. Beppe le urla in bresciano (tanto dal Po in su parlano la medesima lingua !!!) che è ricercato dalle polizie di tutto il mondo in quanto, con la motosega, ha fatto a pezzi alcuni ragazzini indisciplinati. Lei capisce, il terrore attraversa i suoi occhi e scappa dai prestanti genitori uber alles. Non si avvicinerà né ci avvicinerà mai più durante la vacanza.
Seggiolone a capotavola gentilmente procurato da Mohamed (il maitre di sala) accoglie la piccola e … la sua fame. Mangia, mangia di tutto, con appetito, è una gioia vederla nutrirsi. Complimenti ai supergenitori, l’hanno abituata a tutti i sapori!!! Poi? Poi crolla, senza lagne o lamenti, si appoggia allo schienale del seggiolone e raccoglie tutti i sogni belli che gli angioletti dei bimbi le stanno consegnando. Lei stessa è un angelo e lo zio Baio, mentre lei sorride nel sonno la sbaciucchia tutta.
FINE QUARTA PUNTATA
QUINTA PUNTATA
Ross è silente, riservata, ma adorabile con e per i bambini. È riuscita ad entrare in sintonia immediatamente con l'ospite più piccola del resort: la segue, ci gioca, le da la mano, é gioia pura vederle insieme.
La sera, alle Maldive, nei resorts che normalmente scelgo, non c'é mondanitá, divertimento indotto (e a tutti i costi), balli di gruppo, disco o animazione iperattiva; si cena, si ammirano luna e stelle, si va sul pontile per vedere qualche animale acquatico che durante il giorno sonnecchia o semplicemente preferisce non farsi scorgere, si scherza con gli amici, ci si racconta con sinceritá la vita, si beve qualcosa insieme e si va alla ricerca dei paguri più grandi.
Abbiamo avuto la fortuna di assistere al primo matrimonio celebrato sulla spiaggia di Fihalhohi: ottima organizzazione per la suggestiva cerimonia, complimenti!!!
La giornata si apre con un cielo che sembra sussurrare: "siate felici ragazzi".
La coppia che ha deciso di promettersi una vita lí, sembra esserlo: hanno gli occhi pieni di stelle, il cuore gonfio di gioia, le mani un po' tremanti, la voce incerta.... ma sono splendidi nella loro gioia.
Beppe, con amicizia ed ironia, mi propone di fare il chierichetto.
Declino la proposta... non vorrei portare sfortuna a questi due meravigliosi sposi. Mi unii in matrimonio al Palm Beach nel luglio 2014 e... tanti di voi sanno com'é andata a finire. Mi limito a scattare qualche foto, abbraccio gli sposi, mi allontano con discrezione, voglio stare solo per un po'.
Ormai ci siamo: sembra essere arrivato il momento per salutare il mio posto del cuore.
Preparo il mio bagaglio: rispetto a quando arrivai, c'è una splendida cintura in più e tante, tante immagini che, come sempre, mi sorrideranno durante la mia permanenza in Italia.
Ringrazio gli amici che hanno condiviso con me questa splendida vacanza, ringrazio i GM di MondoMaldive per la impeccabile organizzazione del soggiorno, ringrazio chi mi ha seguito dall'Italia, ringrazio coloro che hanno letto il mio racconto, ringrazio ancora una volta questo splendido arcipelago, così generoso di emozioni e coccole per l'anima.
Shukuriyaa rattehi, shukuriyaa dhivehi ruje (grazie amici, grazie Maldive).
1/8/2015 vacanza… era ora!!! Arrivo a Malpensa con un po’ di anticipo, sgranocchio qualcosa allo Sky Lounge… saluto qualche amico in partenza per altre mete… arriva il check-in. Una graziosissima addetta Emirates mi pone una strana domanda: “Gradirebbe un volo A/R gratis per la medesima destinazione (Maldive, il mio posto del cuore!!!) da usufruire entro un anno?”.
Lo spuntino è stato frugale, non ho bevuto alcolici, non mi drogo. Dubito quindi sulla mia salute mentale, poi su quella della mia interlocutrice. Poi? Poi tutto trova spiegazione: erano in overbooking, quindi il cadeau era finalizzato alla mia partenza nel giorno successivo. La proposta è estesa ad ogni viaggiatore single come me. Con voce ferma e decisa rispondo come spesso accade nella trasmissione di prima serata di RAI 1: “Rifiuto l’offerta e vado avanti”.
Già… vado avanti… poiché nella vita è sempre meglio andare avanti: siamo figli della nostra storia, ma siamo soprattutto padri del nostro futuro… così dicono.
Volo comodo, cibo nella norma.
Atterro a Dubai, sale fumatori sponsorizzate da tobacco’s company, spaziose, ben aerate, mi chiamano biecamente per fumarmi un po’ della mia salute, ma anche per accarezzarmi la voce e l’anima. Faccio 4 passi in questo aeroporto dove tutto è opulenza, “sottanoni” bianchi per gli uomini e castiganti abiti neri per le signore. I visi sono nascosti, le mani sono superbamente ricoperte da disegni che nei secoli hanno abbellito donne la cui bellezza è da noi solo immaginabile, non visibile, ma intuibile.
Decollo, qualche ora e sarò a Male. Controllo passaporto e ritiro bagaglio … una sgambata … adoro impiegare poco tempo nella burocrazia, ma ancor di più tengo alla mia attrezzatura subba; vedo il mio bagaglio, ho un moto di piacere che mi ricorda il primo bacio ricevuto. Esco dagli arrivi, abbraccio amici maldiviani di vecchia data e qualche amico italiano che ha avuto più coraggio (e forse più fortuna) di me nella vita e si è trasferito qui.
Un barca (super)veloce con 2 motori da 250 cavalli cadauno e tanti sorrisi a bordo mi fa volare al resort.
Durante la navigazione i delfini salutano i nostri visi un po’ stanchi, assonnati, ma felici nel vedere le loro evoluzioni.
Vedo le palme di Fihalhohi che si avvicinano sempre più, sbarco e malgrado i tanti viaggi alle Maldive una graziosa ma inflessibile guest relations teutonica mi impone un ennesimo breefing di presentazione del resort (importa sega fossi qui solo due anni fa).
Si esprime in inglese; sono fortunato poiché lo parlo abbastanza bene, annuisco nei tempi giusti, mi fingo interessato, rispetto il suo ruolo, altri ospiti tedeschi cedono alla stanchezza e si addormentano sul coloratissimo cocktail di benvenuto, malgrado la salvietta umida e fresca offerta sul pontile di arrivo.
Una scala dolce come la felicità mi porta alla mia stanza: la 122. Non ho mai pernottato in una camera al “primo piano” alle Maldive…. devo confessare che mi è piaciuta tantissimo: vista da farfalle nello stomaco, comoda, linda, spaziosissima, balcone ampio, aria condizionata, pala, frigo-bar, cassaforte, telefono.
Doccia ritemprante, ripongo gli abiti nell’armadio e mi cimento in qualche (tante) imprecazioni: mi accorgo di aver dimenticato a Bologna le cinture per pantaloni.
Nulla è più disdicevole di perdere 11 kilogrammi e rimpiangerli in quanto al terzo passo rimani in mutande.
Ma ho amici in arrivo dall’Italia, li avverto, gentilissimi e velocissimi si recano in un “prestigiosissimo” store di tali articoli (ambulanti cinesi della periferia bresciana), proponendomi da subito foto per esprimere il mio gradimento.
Sono burloni o, malgrado l’amicizia pluriennale, fingono di non conoscere ancora i miei gusti sessuali: mi mandano foto di cinture da viados, vistose, brillanti, eccentriche, luccicanti.
Scherzavano.
Due giorni dopo e dopo un po’ di bolle fatte li attendo sul pontile, vesto l’uniforme ufficiale MM (trattengo con una mano le bermuda per evitare cadute effettive e di stile), arrivano, li abbraccio…. incontrarli nel mio posto dell’anima è probabilmente come essere accarezzati alla nascita: si porta dentro la dolcezza per la vita.
Sono solo, cortesemente e fraternamente mi ospitano al loro tavolo per colazione, pranzo e cena."
FINE PRIMA PUNTATA
SECONDA PUNTATA
Le prime bolle le ho fatte senza i miei buddies Beppo e Pax.... erano ancora in Italia.
La check dive (per i profani è l'immersione che serve alle guide per verificare il livello di preparazione dei subbi) va alla grande... sono attivo, abile ed arruolato al diving dhoni.
Salpiamo: siamo 6 subacquei pronti per abbracciare il blu, la guida compone le coppie.
Due tedeschi a cui Dio o Marx (a seconda del credo) non aveva regalato l'allegria: la loro navigazione si é svolta in un silenzio di tomba... in tutti i sensi... sembravano al seguito di un feretro ed avevano l'espressione dei congiunti più affezionati al decuius.
Altri due sub erano asburgici marito e moglie... difficile distinguerli, non a causa dell'avvolgente neoprene che cela il genere, ma per colpa del dispotico trattamento che Frau Blucher riservava al malcapitato Igor (cit. da Frankenstein Junior di Mel Brooks).... lo cazziava di continuo (non conosco il tedesco ma secondo me erano offese... di quelle che trafiggono l'orgoglio umano) e dalla maschera spuntava una peluria facciale non esattamente femminile.... mahhhh ....
Il buddy a me assegnato era un 63enne, alto circa un metro e sessanta, con una sessantina di immersioni, dalle movenze lente, a volte incerte, fuma in continuazione sigarilli dal profumo intenso.... chissá...
Socializzo in inglese... facciamo 4 chiacchiere, sembra triste, ma i suoi occhi si illuminano quando mi chiede quante immersioni ho fatto, si complimenta, mi stringe la mano, mi abbraccia.
Mi vedo già nell'emergenza di dovergli cambiare il pannolone in profondità.
Scendiamo. Il mio respiro ed io siamo dove sempre vorremmo essere, mi prendo cura (come ogni didattica prevede) del mio buddy che problemi non ha. Risaliamo ed un sibillino "are you alone?" mette a dura prova la mia prontezza di riflessi. Che abbia frainteso la mia disponibilità nel fornirgli assistenza ed aiuto? Rispondo che da lì a qualche ora sarebbero arrivati gli amici dall'Italia con i quali mi immergo piú di frequente, sfodero tutta la mia mascolinità e sorrido alla asburgica barbuta e incazzosa di cui sopra (unica "donna o quasi" presente in barca). Codardamente navigando verso il resort indosso gli auricolari ed ascolto l'ipod skippando su Freddy Mercury, Tiziano Ferro e George Michael, preferendo loro un Papeete Beach 2015 (è uno stabilimento balneare a Milano Marittima, frequentato dal top femminile della riviera romagnola e riporta sempre a belle ed a me gradite visioni!!!).
FINE DELLA SECONDA PUNTATA
TERZA PUNTATA
Al termine della prima puntata ero arrivato all’accoglimento dei primi due amici. Già… gli amici… quelli veri… quelli che ti dimostrano (anche fermi ed in silenzio) che loro sono lì… anche per te. Li abbraccio e li accolgo su un pontile sempre foriero di grandi emozioni: lì si arriva, si riparte, si abbracciano le Maldive e le si dice “arrivederci a presto”. Beppe e Ross arrivano a palla, come i due motori da 250 cavalli consentono, in un pomeriggio in cui il cielo sembra mettere il broncio, per poi far pace poco dopo con sole e azzurro. Si sistemano in camera. Anche a loro piace molto “il primo piano” alle Maldive, sono soddisfatti, sembrano felici ed io gongolo nella e della loro gioia. Beppe (grande manualità la sua!!!) benchè stanco del viaggio e stremato dal briefing dell’inflessibile asburgica guest relations, con strumenti di fortuna (levatappi del frigobar, tagliasagole, accendini cinesi) accorcia una cintura che deve adempiere al ruolo imposto dal repentino dimagrimento del baio… perfetta.
E’ arrivata l’ora della cena.
Andai a Fihalhohi la prima volta nel luglio 2013 e devo dire che la cucina del resort ha avuto importantissimi miglioramenti sia per la qualità del cibo, sia per vastità della scelta. Sono bolognese (cresciuto nella città delle tre T, di cui la prima è Tagliatelle, la seconda è Torri, la terza…. behhhh è nota ai più) , figlio di una cuoca e di un ristoratore, quindi avvezzo alle coccole al palato. Ebbene posso dire che durante la vacanza (mi sono fermato tre settimane questa volta) spesso abbiamo potuto apprezzare piatti curati, gustosi, ben preparati e ottimamente cucinati. Abbiamo gradito o forse, meno elegantemente, “ci siamo sfondati”.
Si va a nanna: cielo stellato che ci sussurra la buona notte, letto comodo, materasso sostenuto, silenzio interrotto solo da qualche volatile innamorato.
La luce dell’alba maldiviana è come la tetta della mamma: rasserenante, consolatoria, rassicurante. Accompagno Beppe al diving. La procedura prevede che lui ascolti (possibilmente con attenzione) il briefing in lingua inglese tenuto da una delle guide subbe. 25 minuti di sofferenza, lo vedo sudare, sguardo perso nel vuoto, leggo il fumetto che appare sulla sua testa “ora gli pianto il tagliasagole nella giugulare”. Lo calmo, gli sussurro parole dolci: spiedo, polenta, gorgonzola, bollicine, spritz. Si ammansisce.
Qualche ora di sole e l’avvenenza di Ross viene abbellita dal colore che solo quel sole può regalare. A fine vacanza l’abbronzatura sarà perfetta e lei ancor più bella.
Fra una bolla e l’altra, molte foto, qualche vodka-lemon (benedetto All Inclusive!!!), tante risate, è tempo che arrivino gli altri componenti la brigata!!!
FINE DELLA TERZA PUNTATA
QUARTA PUNTATA
Arrivano!!!
Ross, Beppe ed il Baio indossano una superfashionnnn uniforme MM e si recano sul pontile per accogliere le ulteriori tre tessere del puzzle (la dottorA, l’hermano e …. colei che l’amore ha regalato loro).
Da qualche mese ahimè ho ripreso a fumare: non fa bene a nulla, solo alla mia voce (diventata nuovamente diaframmatica e profonda) e alla mia anima. Ne accendo una nell’attesa del bolide da 250 cavalli per 2 e la testa corre a tutto ciò che mi è accaduto in quest’ultimo anno. Brutte (pessime) cose, ma pur sempre vita. Mi siedo su un gradino di legno che mi scalda chiappe e cuore, e…. per induzione, penso a tutto il calore che ho ricevuto da chi è già sull’isola, da chi fra qualche minuto sbarcherà, da chi è in Italia …. occorre spipagliarne 3 per ricordare i momenti salienti (positivi e negativi)… sorrido, mi ritengo fortunato…. bevo un vodka-lemon anche alla salute di chi mi ha voluto tanto male.
Sbarcano, sono incantevoli nella loro felicità. Papà (dai miei medesimi “baiosi” trascorsi giovanili) e stupenda cucciola nei posti d’onore della barca (a prua), la mamma (un meraviglioso vulcano di donna) un po’ più indietro. Li abbraccio, li bacio, mi volto verso l’oceano, poiché lui sa …. e ben capisce le lacrime della mia commozione gioiosa.
Solito ed inflessibile briefing della germanica, Pax è cotto, Sissi ha una sete boiassa che il cocktail di benvenuto non riesce a placare, ordino una damigiana di spritz (Campari … of corse), ma a Fihalhohi non lo conoscono, ripieghiamo con altro.
La piccola mette quei piedini solo da mordere sulla sabbia… sembrava vivesse lì da sempre e che si fosse appena svegliata da una nanna di 12 ore (in realtà si era appisolata durante il volo solo per 4): a suo agio, attiva, sorridente, sicura, innamorata della sua mamma e del suo papà.
Li aiutiamo a portare i bagagli a mano in stanza… noto un peso “anomalo”, mai e poi mai avrei pensato che Pax avesse portato con sé nell’ordine:
1) antennone per trasmissione radio (perdona hermano la non proprietà dei termini, ma è un mondo a me sconosciuto);
2) bobcat per operazioni di scavo finalizzate alla posatura del cavo;
3) ettometri di cavo;
4) stazione trasmittente e ricevente;
5) palo telescopico di sostegno;
6) cartonati di pensionati che sovrintendono al cantiere;
....e chissà quant’altro ho dimenticato!!!
Lo aiuta il fido Beppe per l’istallazione del tutto e dopo qualche ora scorgiamo fra le palme una petulante adolescente asburgica che tenta di manomettere l’apparato istallato con tanta fatica e impegno. Beppe le urla in bresciano (tanto dal Po in su parlano la medesima lingua !!!) che è ricercato dalle polizie di tutto il mondo in quanto, con la motosega, ha fatto a pezzi alcuni ragazzini indisciplinati. Lei capisce, il terrore attraversa i suoi occhi e scappa dai prestanti genitori uber alles. Non si avvicinerà né ci avvicinerà mai più durante la vacanza.
Seggiolone a capotavola gentilmente procurato da Mohamed (il maitre di sala) accoglie la piccola e … la sua fame. Mangia, mangia di tutto, con appetito, è una gioia vederla nutrirsi. Complimenti ai supergenitori, l’hanno abituata a tutti i sapori!!! Poi? Poi crolla, senza lagne o lamenti, si appoggia allo schienale del seggiolone e raccoglie tutti i sogni belli che gli angioletti dei bimbi le stanno consegnando. Lei stessa è un angelo e lo zio Baio, mentre lei sorride nel sonno la sbaciucchia tutta.
FINE QUARTA PUNTATA
QUINTA PUNTATA
Ross è silente, riservata, ma adorabile con e per i bambini. È riuscita ad entrare in sintonia immediatamente con l'ospite più piccola del resort: la segue, ci gioca, le da la mano, é gioia pura vederle insieme.
La sera, alle Maldive, nei resorts che normalmente scelgo, non c'é mondanitá, divertimento indotto (e a tutti i costi), balli di gruppo, disco o animazione iperattiva; si cena, si ammirano luna e stelle, si va sul pontile per vedere qualche animale acquatico che durante il giorno sonnecchia o semplicemente preferisce non farsi scorgere, si scherza con gli amici, ci si racconta con sinceritá la vita, si beve qualcosa insieme e si va alla ricerca dei paguri più grandi.
Abbiamo avuto la fortuna di assistere al primo matrimonio celebrato sulla spiaggia di Fihalhohi: ottima organizzazione per la suggestiva cerimonia, complimenti!!!
La giornata si apre con un cielo che sembra sussurrare: "siate felici ragazzi".
La coppia che ha deciso di promettersi una vita lí, sembra esserlo: hanno gli occhi pieni di stelle, il cuore gonfio di gioia, le mani un po' tremanti, la voce incerta.... ma sono splendidi nella loro gioia.
Beppe, con amicizia ed ironia, mi propone di fare il chierichetto.
Declino la proposta... non vorrei portare sfortuna a questi due meravigliosi sposi. Mi unii in matrimonio al Palm Beach nel luglio 2014 e... tanti di voi sanno com'é andata a finire. Mi limito a scattare qualche foto, abbraccio gli sposi, mi allontano con discrezione, voglio stare solo per un po'.
Ormai ci siamo: sembra essere arrivato il momento per salutare il mio posto del cuore.
Preparo il mio bagaglio: rispetto a quando arrivai, c'è una splendida cintura in più e tante, tante immagini che, come sempre, mi sorrideranno durante la mia permanenza in Italia.
Ringrazio gli amici che hanno condiviso con me questa splendida vacanza, ringrazio i GM di MondoMaldive per la impeccabile organizzazione del soggiorno, ringrazio chi mi ha seguito dall'Italia, ringrazio coloro che hanno letto il mio racconto, ringrazio ancora una volta questo splendido arcipelago, così generoso di emozioni e coccole per l'anima.
Shukuriyaa rattehi, shukuriyaa dhivehi ruje (grazie amici, grazie Maldive).