- 15/04/2013 airada
Chaaya reef ellaidhoo
Dopo un mini tour nella splendida isola di Sri Lanka, arrivo alle Maldive con il volo Srilankan Airlines (UL 115) delle ore 14.05 e, dopo circa un'ora e mezzo di viaggio, raggiungo il molo, appena fuori dell'aeroporto, in attesa della barca che mi condurrà al Chaaya Reef di Ellaidhoo.
Per fortuna il mare è calmo e la navigazione verso l'atollo di Ari nord, dura circa un'ora e mezzo. All'arrivo, dopo un cartello che mi accoglie con “calore”, si materializzano i famosi muretti (tanto segnalati dalle varie recensioni lette), l'abbondante vegetazione e le varie zone: hall, ristorante, diving. Purtroppo non ottengo una delle camere che avevo chiesto (dalla 301 alla 310), sul punto migliore di spiaggia, e mi tocca la 336, bella, grande, spaziosa, letto king size, bagno maldiviano all'aperto, molto ampio, con vista sui folti alberi che s'intravedono oltre il muretto. Il ristorante ha un buffet che la prima sera mi sembra un po' meno curato delle altre strutture Chaaya, trovate a Sri Lanka. Chi ha chiesto gli overwater, loda la meraviglia della sistemazione e pare che anche il ristorante, posto di fronte alla piscina, che guarda il semicerchio dei bungalow situati sull'acqua, sia migliore.
Molto piacevole, dopo cena, restare seduta vicino al bar, guardando l'acqua azzurra illuminata, accarezzata da un piacevole venticello.
La mattina seguente, alla luce del sole, posso dare un più preciso giudizio sull'isola, che, nell'insieme, è bella, grande, molto verde, con alberi dai tronchi contorti ed a volte quasi orizzontali, che creano una specie di volta sulla stradina che costeggia il retro dei beach bungalow.
Cose antiestetiche: i muretti che sorgono sulla barriera corallina e perimetrano completamente l'isola. E' anche vero che, poiché l'acqua è azzurra, talvolta il loro contrasto con il mare non è completamente sgradevole, creando l'effetto scoglio. E' peggio il fatto che, tranne una parte dove c'è la spiaggia, nel resto dell'isola, davanti alle camere, c'è solo una striscia di sabbia, che è bruscamente interrotta da un muretto, e per fare il bagno si devono scendere dei gradini. Oltre il diving, dove ci sono i famosi bungalow 300-310, che si affacciano sulla spiaggia, sorgono gli overwater, disposti intorno ad un ovale, che termina con una piscina e ristorante-bar, davanti. Dall'esterno non sembrano architettonicamente eccezionali ed i loro bagni aperti sicuramente non hanno il fascino del mio, che si affaccia sulla vegetazione. Però, quando vedrò una camera, devo ammettere che è molto spaziosa, ben arredata, con bagno lussuoso (con vasca idro-massaggio) e sicuramente superiore alle altre.
Dedico la mattina a fare snorkeling sul reef, facilissimo da raggiungere e, come dicevano le recensioni, davvero bello e ricco di pesci colorati. Mi sistemo su un lettino lato diving, ma in realtà non mi sdraio nemmeno un attimo, preferendo restare in ammollo nell'acqua azzurra. Verso gli overwater c'è una strana pompa, che aspira acqua non so da dove......è abbastanza antiestetica e mi sposto più in là.
Dopo pranzo parto per la prima escursione: l'isola di fronte (Maaga, qualche anno fa appartenente alla mia struttura ed oggi ritornata di proprietà maldiviana) che si raggiunge in soli 15 minuti di dhoni. Attracco ad uno strano pontile a forma di “V”, proteso su una piscina naturale di indescrivibile bellezza. L'isola è deserta, salvo per un operaio che fa da custode: stanno costruendo un piccolissimo resort di poche camere. C'è una piattaforma sopraelevata che conserva due scheletri di squalo balena, enorme e, più in là, un pellicano rosa con il becco giallo, che diventa subito l'attrazione del gruppo. Il mare è talmente bello che rimango immersa per tutto il tempo, rinunciando, per pigrizia, a prendere maschera e pinne. In seguito, sentendo i racconti entusiasti di chi ha seguito il ragazzo maldiviano nella nuotata tra i coralli, mi pentirò! Ogni tanto però bisogna rilassarsi!
La cena mi sembra migliore della prima serata: mi fermo un po' al bar con musica dal vivo, puntatina all'altro bar degli overwater (l'isola è piccola, non offre di più!) e poi in camera per controllare.....i topi. Prima di partire avevo letto preoccupanti recensioni sulla presenza di questi roditori sull'isola ed ero terrorizzata, soprattutto pensando al bagno all'aperto. Per precauzione mi sono portata dietro delle esche velenose e, dalla prima sera, le ho sistemate nel bagno, dopo essermi tranquillizzate che le due porte esterne (una lato spiaggia e l'altra sul laterale) erano protette da un'alta zoccolatura, che impedisce l'entrata di animali ed insetti. Stasera però un'esca manca: allora qualche topo c'è! Ma ormai sono in ballo: rimetto un nuovo “bocconcino” e a nanna tranquilla. Devo dire però che nei giorni successivi, le esche sono sempre rimaste al loro posto e mi sono goduta la vacanza senza più pensare ai...topi.
Il secondo giorno non mi fermo un attimo, perché la mia vacanza qui dura solo 3 giorni (4 notti) e li voglio godere tutti. La mattina ritorno a Maaga e faccio lo snorkeling perso ieri. Poi mi tuffo nuovamente, appena tornata in hotel, nella meravigliosa “piscina” tra i muretti di fronte alle camere 200 (che alla fine si riveleranno le migliori sistemazioni) e, dopo pranzo, riparto per un'altra escursione che, in 40 minuti di dhoni (piacevolissima navigazione), mi porterà su una piccola lingua di sabbia di indescrivibile bellezza.
Il terzo giorno, invece, scelgo una gita di 50 minuti di dhoni verso Diggiri, atollo deserto con solo un piccolo ciuffo di palme, dove, dopo un meraviglioso bagno e snorkeling, mi gusterò un pranzo preparato dai gentilissimi camerieri dell'hotel, che ci hanno accompagnato. Nel pomeriggio, chi vuole, va alla vicina isola dei pescatori, ma io, con altri, preferisco restare in questo paradiso.
L'ultimo giorno ho ancora mezza giornata di vacanza e mi godo finalmente la mia isola, dove scopro anche una Spa, una sala biliardo, dei campi da tennis, una palestra.
Poi purtroppo la partenza: il viaggio sarà abbastanza lungo perché devo ritornare a Colombo per riprendere l'aereo per Roma.
Il soggiorno su quest'isola è senz'altro consigliabile, sia per la bellissima barriera che la circonda, che per le stupende e vicine escursioni. Il ristorante si è rivelato buono ed il personale molto gentile e disponibile.
Dopo un mini tour nella splendida isola di Sri Lanka, arrivo alle Maldive con il volo Srilankan Airlines (UL 115) delle ore 14.05 e, dopo circa un'ora e mezzo di viaggio, raggiungo il molo, appena fuori dell'aeroporto, in attesa della barca che mi condurrà al Chaaya Reef di Ellaidhoo.
Per fortuna il mare è calmo e la navigazione verso l'atollo di Ari nord, dura circa un'ora e mezzo. All'arrivo, dopo un cartello che mi accoglie con “calore”, si materializzano i famosi muretti (tanto segnalati dalle varie recensioni lette), l'abbondante vegetazione e le varie zone: hall, ristorante, diving. Purtroppo non ottengo una delle camere che avevo chiesto (dalla 301 alla 310), sul punto migliore di spiaggia, e mi tocca la 336, bella, grande, spaziosa, letto king size, bagno maldiviano all'aperto, molto ampio, con vista sui folti alberi che s'intravedono oltre il muretto. Il ristorante ha un buffet che la prima sera mi sembra un po' meno curato delle altre strutture Chaaya, trovate a Sri Lanka. Chi ha chiesto gli overwater, loda la meraviglia della sistemazione e pare che anche il ristorante, posto di fronte alla piscina, che guarda il semicerchio dei bungalow situati sull'acqua, sia migliore.
Molto piacevole, dopo cena, restare seduta vicino al bar, guardando l'acqua azzurra illuminata, accarezzata da un piacevole venticello.
La mattina seguente, alla luce del sole, posso dare un più preciso giudizio sull'isola, che, nell'insieme, è bella, grande, molto verde, con alberi dai tronchi contorti ed a volte quasi orizzontali, che creano una specie di volta sulla stradina che costeggia il retro dei beach bungalow.
Cose antiestetiche: i muretti che sorgono sulla barriera corallina e perimetrano completamente l'isola. E' anche vero che, poiché l'acqua è azzurra, talvolta il loro contrasto con il mare non è completamente sgradevole, creando l'effetto scoglio. E' peggio il fatto che, tranne una parte dove c'è la spiaggia, nel resto dell'isola, davanti alle camere, c'è solo una striscia di sabbia, che è bruscamente interrotta da un muretto, e per fare il bagno si devono scendere dei gradini. Oltre il diving, dove ci sono i famosi bungalow 300-310, che si affacciano sulla spiaggia, sorgono gli overwater, disposti intorno ad un ovale, che termina con una piscina e ristorante-bar, davanti. Dall'esterno non sembrano architettonicamente eccezionali ed i loro bagni aperti sicuramente non hanno il fascino del mio, che si affaccia sulla vegetazione. Però, quando vedrò una camera, devo ammettere che è molto spaziosa, ben arredata, con bagno lussuoso (con vasca idro-massaggio) e sicuramente superiore alle altre.
Dedico la mattina a fare snorkeling sul reef, facilissimo da raggiungere e, come dicevano le recensioni, davvero bello e ricco di pesci colorati. Mi sistemo su un lettino lato diving, ma in realtà non mi sdraio nemmeno un attimo, preferendo restare in ammollo nell'acqua azzurra. Verso gli overwater c'è una strana pompa, che aspira acqua non so da dove......è abbastanza antiestetica e mi sposto più in là.
Dopo pranzo parto per la prima escursione: l'isola di fronte (Maaga, qualche anno fa appartenente alla mia struttura ed oggi ritornata di proprietà maldiviana) che si raggiunge in soli 15 minuti di dhoni. Attracco ad uno strano pontile a forma di “V”, proteso su una piscina naturale di indescrivibile bellezza. L'isola è deserta, salvo per un operaio che fa da custode: stanno costruendo un piccolissimo resort di poche camere. C'è una piattaforma sopraelevata che conserva due scheletri di squalo balena, enorme e, più in là, un pellicano rosa con il becco giallo, che diventa subito l'attrazione del gruppo. Il mare è talmente bello che rimango immersa per tutto il tempo, rinunciando, per pigrizia, a prendere maschera e pinne. In seguito, sentendo i racconti entusiasti di chi ha seguito il ragazzo maldiviano nella nuotata tra i coralli, mi pentirò! Ogni tanto però bisogna rilassarsi!
La cena mi sembra migliore della prima serata: mi fermo un po' al bar con musica dal vivo, puntatina all'altro bar degli overwater (l'isola è piccola, non offre di più!) e poi in camera per controllare.....i topi. Prima di partire avevo letto preoccupanti recensioni sulla presenza di questi roditori sull'isola ed ero terrorizzata, soprattutto pensando al bagno all'aperto. Per precauzione mi sono portata dietro delle esche velenose e, dalla prima sera, le ho sistemate nel bagno, dopo essermi tranquillizzate che le due porte esterne (una lato spiaggia e l'altra sul laterale) erano protette da un'alta zoccolatura, che impedisce l'entrata di animali ed insetti. Stasera però un'esca manca: allora qualche topo c'è! Ma ormai sono in ballo: rimetto un nuovo “bocconcino” e a nanna tranquilla. Devo dire però che nei giorni successivi, le esche sono sempre rimaste al loro posto e mi sono goduta la vacanza senza più pensare ai...topi.
Il secondo giorno non mi fermo un attimo, perché la mia vacanza qui dura solo 3 giorni (4 notti) e li voglio godere tutti. La mattina ritorno a Maaga e faccio lo snorkeling perso ieri. Poi mi tuffo nuovamente, appena tornata in hotel, nella meravigliosa “piscina” tra i muretti di fronte alle camere 200 (che alla fine si riveleranno le migliori sistemazioni) e, dopo pranzo, riparto per un'altra escursione che, in 40 minuti di dhoni (piacevolissima navigazione), mi porterà su una piccola lingua di sabbia di indescrivibile bellezza.
Il terzo giorno, invece, scelgo una gita di 50 minuti di dhoni verso Diggiri, atollo deserto con solo un piccolo ciuffo di palme, dove, dopo un meraviglioso bagno e snorkeling, mi gusterò un pranzo preparato dai gentilissimi camerieri dell'hotel, che ci hanno accompagnato. Nel pomeriggio, chi vuole, va alla vicina isola dei pescatori, ma io, con altri, preferisco restare in questo paradiso.
L'ultimo giorno ho ancora mezza giornata di vacanza e mi godo finalmente la mia isola, dove scopro anche una Spa, una sala biliardo, dei campi da tennis, una palestra.
Poi purtroppo la partenza: il viaggio sarà abbastanza lungo perché devo ritornare a Colombo per riprendere l'aereo per Roma.
Il soggiorno su quest'isola è senz'altro consigliabile, sia per la bellissima barriera che la circonda, che per le stupende e vicine escursioni. Il ristorante si è rivelato buono ed il personale molto gentile e disponibile.