- 19/03/2013 ManuelaeAndrea
11 febbraio: finalmente si parte per trascorrere due settimane alle Maldive!
Le previsioni meteo già da alcuni giorni annunciano neve su tutta l’Italia: infatti già dalle 10 cade una neve molto fina. Anche quest’anno partiamo da casa con il check-in già fatto on line, felici di evitare le solite lunghe code.
Il taxi ci lascia in aeroporto alle 13,50 mentre fuori la neve comincia a scendere più insistente; scopriamo che il volo è annunciato in ritardo perché partito con un’ora di ritardo causa nebbia a Dubai: incredibile!
Dopo una lunghissima coda per passare i controlli arriviamo al gate del nostro volo Emirates delle 15,20 e troviamo annunciato l’”on boarding” alle 16,30. Imbarcati velocemente tutti i passeggeri, il pilota si presenta e ci “ragguaglia” sul volo, l’equipaggio si prepara, alle 17,00 vengono chiusi i portelli ……. ma non si decolla. Fuori la nevicata si è fatta più intensa e ha coperto ogni cosa: da quel momento inizia l’attesa del distacco dal tunnel e successivo decollo che avviene alle ore 1,08 del 12 febbraio. Per circa 9 ore quindi rimaniamo rinchiusi a bordo dell’aeromobile senza avere alcuna informazione attendibile sull’orario di partenza salvo generiche assicurazioni che il decollo sarebbe avvenuto non appena fossero migliorate le condizioni meteorologiche.
E’ un’esperienza molto pesante.
Naturalmente perdiamo la coincidenza a Dubai per Malè.
A Dubai ci portano al Copthorne Airport Hotel, un bell’albergo vicino all’aeroporto dove possiamo riposarci, fare una doccia e consumare colazione, pranzo e cena. Facciamo una passeggiata nei dintorni dell’albergo senza avventurarci in tour della città in quanto abbiamo già avuto occasione di visitarla in precedenza e non ci interessa fare ulteriori visite.
All’una di notte ci trasferiamo in aeroporto e imbarchiamo sul volo Dubai – Male delle 3,15 e finalmente arriviamo a Malè alle 8,30. Dopo aver ritirato i bagagli e individuato l’incaricato maldiviano del Tour Operator, partiamo finalmente verso la nostra “agognata” destinazione.
Infatti, in passato, per ben due volte abbiamo prenotato Angaga con due diversi Tour Operator i quali ci avevano già inviato i voucher relativi: nel 2009 ci dicono che siamo in “fully booking” e ci sistemano al Royal Island Resort (dopo averci proposto un’altra sistemazione assolutamente insoddisfacente). Nel 2010 a “causa di un banalissimo errore umano” il nostro booking non è materialmente mai arrivato al resort perchè il corrispondente maldiviano del tour operator italiano non ha provveduto alla conferma della prenotazione: dirottamento al Centara Machchafushi.
L’arredamento della nostra camera, Water Bungalow n. 161 sul lato tramonto dell’isola, è un po’ datato ma funzionale. La TV è nuova e con il canale Rai International possiamo seguire le notizie sulle elezioni politiche in Italia. Acquistiamo anche alcune ore di collegamento internet wi-fi a 14,26 dollari all’ora (tasse comprese), collegamento possibile solo in zona Reception o Beach Bar.
Il tempo nei primi giorni non è troppo generoso: cielo coperto, pioggerellina, nuvoloni neri, pochissimo sole. Per fortuna alle Maldive è caldo anche senza il sole: soltanto non si possono apprezzare gli splendidi colori del cielo, della spiaggia, del mare.
Il ristorante con pavimento di sabbia, offre quotidianamente pesce e carne alla griglia oltre ai piatti internazionali, verdure crude e cotte, dolci e frutta. Si mangia veramente bene!
Il costo (in dollari, tasse comprese) dei drink è un po’ caro: 4,16 acqua minerale naturale da un litro e mezzo; 5,35 birra alla spina da cl 33.
Soltanto a casa, guardando le ricevute del ristorante e del bar, mi sono accorta che si poteva usufruire di uno sconto del 20% sulle bibite acquistandole al Sunset Bar nell’ora dell’happy hour (dalle 18 alle 19).
Non frequentiamo il diving, la SPA e la palestra.
Il reef si raggiunge facilmente dalle due uscite segnalate sulla piantina dell’isola. E’ possibile, quindi, in funzione delle proprie capacità e delle condizioni del mare, fare l’intero giro dell’isola, metà giro o una semplice uscita di andata e ritorno fino alla barriera corallina. (Con alta marea si esce praticamente dappertutto).
Abbiamo anche un incontro con le meduse senza mai vederle: mio marito si ritrova con le inconfondibili bruciature sul petto e sulla schiena ed io una strisciata molto dolorosa su una coscia.
Il giorno della partenza levataccia alle 5, colazione (ristorante aperto solo per noi) ed idrovolante puntuale con altri passeggeri già a bordo che ci riporta all’approdo degli idro: la navetta ci sbarca davanti l’ingresso dell’aeroporto. Anche quest’anno troviamo cambiamenti e novità nella zona partenze dell’aeroporto di Malè tanto che lo fanno assomigliare a una miniatura degli aeroporti maggiori.
Il volo per Dubai parte in orario. Sosta al terminal 3 dell’immenso aeroporto di Dubai che ogni anno diventa sempre più grande: imbarco e sistemazione dei passeggeri a bordo in orario. Mentre il personale si prepara al il decollo, un passeggero si sente male per cui decidono di sbarcarlo … con tutti i suoi famigliari e bagagli. Questo causa un’ora di ritardo alla partenza, mantenuta anche all’arrivo a Venezia.
Arriviamo a casa stanchi a causa del lungo viaggio ma già col pensiero alla prossima isola ………..
Le previsioni meteo già da alcuni giorni annunciano neve su tutta l’Italia: infatti già dalle 10 cade una neve molto fina. Anche quest’anno partiamo da casa con il check-in già fatto on line, felici di evitare le solite lunghe code.
Il taxi ci lascia in aeroporto alle 13,50 mentre fuori la neve comincia a scendere più insistente; scopriamo che il volo è annunciato in ritardo perché partito con un’ora di ritardo causa nebbia a Dubai: incredibile!
Dopo una lunghissima coda per passare i controlli arriviamo al gate del nostro volo Emirates delle 15,20 e troviamo annunciato l’”on boarding” alle 16,30. Imbarcati velocemente tutti i passeggeri, il pilota si presenta e ci “ragguaglia” sul volo, l’equipaggio si prepara, alle 17,00 vengono chiusi i portelli ……. ma non si decolla. Fuori la nevicata si è fatta più intensa e ha coperto ogni cosa: da quel momento inizia l’attesa del distacco dal tunnel e successivo decollo che avviene alle ore 1,08 del 12 febbraio. Per circa 9 ore quindi rimaniamo rinchiusi a bordo dell’aeromobile senza avere alcuna informazione attendibile sull’orario di partenza salvo generiche assicurazioni che il decollo sarebbe avvenuto non appena fossero migliorate le condizioni meteorologiche.
E’ un’esperienza molto pesante.
Naturalmente perdiamo la coincidenza a Dubai per Malè.
A Dubai ci portano al Copthorne Airport Hotel, un bell’albergo vicino all’aeroporto dove possiamo riposarci, fare una doccia e consumare colazione, pranzo e cena. Facciamo una passeggiata nei dintorni dell’albergo senza avventurarci in tour della città in quanto abbiamo già avuto occasione di visitarla in precedenza e non ci interessa fare ulteriori visite.
All’una di notte ci trasferiamo in aeroporto e imbarchiamo sul volo Dubai – Male delle 3,15 e finalmente arriviamo a Malè alle 8,30. Dopo aver ritirato i bagagli e individuato l’incaricato maldiviano del Tour Operator, partiamo finalmente verso la nostra “agognata” destinazione.
Infatti, in passato, per ben due volte abbiamo prenotato Angaga con due diversi Tour Operator i quali ci avevano già inviato i voucher relativi: nel 2009 ci dicono che siamo in “fully booking” e ci sistemano al Royal Island Resort (dopo averci proposto un’altra sistemazione assolutamente insoddisfacente). Nel 2010 a “causa di un banalissimo errore umano” il nostro booking non è materialmente mai arrivato al resort perchè il corrispondente maldiviano del tour operator italiano non ha provveduto alla conferma della prenotazione: dirottamento al Centara Machchafushi.
L’arredamento della nostra camera, Water Bungalow n. 161 sul lato tramonto dell’isola, è un po’ datato ma funzionale. La TV è nuova e con il canale Rai International possiamo seguire le notizie sulle elezioni politiche in Italia. Acquistiamo anche alcune ore di collegamento internet wi-fi a 14,26 dollari all’ora (tasse comprese), collegamento possibile solo in zona Reception o Beach Bar.
Il tempo nei primi giorni non è troppo generoso: cielo coperto, pioggerellina, nuvoloni neri, pochissimo sole. Per fortuna alle Maldive è caldo anche senza il sole: soltanto non si possono apprezzare gli splendidi colori del cielo, della spiaggia, del mare.
Il ristorante con pavimento di sabbia, offre quotidianamente pesce e carne alla griglia oltre ai piatti internazionali, verdure crude e cotte, dolci e frutta. Si mangia veramente bene!
Il costo (in dollari, tasse comprese) dei drink è un po’ caro: 4,16 acqua minerale naturale da un litro e mezzo; 5,35 birra alla spina da cl 33.
Soltanto a casa, guardando le ricevute del ristorante e del bar, mi sono accorta che si poteva usufruire di uno sconto del 20% sulle bibite acquistandole al Sunset Bar nell’ora dell’happy hour (dalle 18 alle 19).
Non frequentiamo il diving, la SPA e la palestra.
Il reef si raggiunge facilmente dalle due uscite segnalate sulla piantina dell’isola. E’ possibile, quindi, in funzione delle proprie capacità e delle condizioni del mare, fare l’intero giro dell’isola, metà giro o una semplice uscita di andata e ritorno fino alla barriera corallina. (Con alta marea si esce praticamente dappertutto).
Abbiamo anche un incontro con le meduse senza mai vederle: mio marito si ritrova con le inconfondibili bruciature sul petto e sulla schiena ed io una strisciata molto dolorosa su una coscia.
Il giorno della partenza levataccia alle 5, colazione (ristorante aperto solo per noi) ed idrovolante puntuale con altri passeggeri già a bordo che ci riporta all’approdo degli idro: la navetta ci sbarca davanti l’ingresso dell’aeroporto. Anche quest’anno troviamo cambiamenti e novità nella zona partenze dell’aeroporto di Malè tanto che lo fanno assomigliare a una miniatura degli aeroporti maggiori.
Il volo per Dubai parte in orario. Sosta al terminal 3 dell’immenso aeroporto di Dubai che ogni anno diventa sempre più grande: imbarco e sistemazione dei passeggeri a bordo in orario. Mentre il personale si prepara al il decollo, un passeggero si sente male per cui decidono di sbarcarlo … con tutti i suoi famigliari e bagagli. Questo causa un’ora di ritardo alla partenza, mantenuta anche all’arrivo a Venezia.
Arriviamo a casa stanchi a causa del lungo viaggio ma già col pensiero alla prossima isola ………..