Che cos'è la subacquea tecnica
a cura di Walter Flavio Camillo, PADI IDCS Instructor # 967295
Per convenzione, si definiscono di subacquea tecnica, quelle immersioni che sono al di fuori della subacquea ricreativa, di ricerca e/o
commerciale.
In che cosa la subacquea tecnica si differenzia dalla subacquea ricreativa.
Le immersioni ricretive sono effettuate con aria o aria arricchita (nitrox) fino ad una profondità massima di 40 metri (con
brevetto Deep Diver PADI) e, nel caso di penetrazione, entro la zona di luce naturale non oltre la distanza di 40 metri dalla superficie (ad esempio nel
caso di un relitto alla profondità di 18 metri, la penetrazione può essere effettuata fino a 22 metri al suo interno 18 + 22 = 40).
Il limite di 40 metri è dettato dalla necessità di avere accesso immediato alla superficie in caso di emergenza e viene richiesta una preparazione non
eccessivamente complessa.
Solitamente la subacquea ricreativa viene eserciatata con attrezzatura relativamente semplice (gruppo ARA composto da una bombola singola, due
erogatori, Gav mono-sacco).
Nella subacquea ricreativa le immersioni vengono pianificate all'interno della curva di sicurezza e, salvo eccezioni, non sono previste tappe
decompressive.
Nella subacquea tecnica si eccedono i limiti della subacquea ricreativa fino alla profondità massima di 50 metri.
La subacquea tecnica prevede decompressioni accellerate con uso di diverse miscele di gas (aria, aria arricchita, ossigeno, trimix) durante
l'immersione.
Per questo motivo l'equipaggiamento della subacquea tecnica richiede una preparazione particolare in quanto si usano metodologie estensive, tecnologie
ed apprendimento approfondito per il controllo del rischio aggiuntivo.
Le attrezzature utilizzate nella subacquea tecnica sono molto più complesse che nella subacquea ricreativa, essendo usate tre miscele diverse il sub
tecnico avrà tre bombole (generalmente un bi-bombola attaccato al GAV contenente aria, una bombola di aria arricchita ed una bombola di ossigeno tenute
imbracate ai suoi fianchi) ciò comporta - evidentemente - la necessità di avere una GAV con un volume particolarmente capiente (di solito 40 litri) e,
complessivamente almeno 4 erogatori (erogatore per l'aria + FAA oltre ad un erogatore per ciascuna delle due miscele di nitrox e di ossigeno).
Alcune tappe decompressive possono durare anche qualche ora, va da se che - in acque con temperatura inferiore ai 24° C - sia utilizzata di norma la
muta stagna.
Inoltre, essendo l'attrezzatura per la subacquea ricreativa particolarmente pesante (è evidente avendo almeno tre bombole...) per consentire al sub
tecnico un agevole tappa di decompressione si usa un pallone da sollevamento che si gonfia e si lancia in superficie.
Quali rischi si corrono nelle immersioni di subacquea tecnica.
E' possibile definire diversi contesti di subacquea "tecnica", tuttavia superare i limiti della subacquea ricreativa (40 metri di profondità)
non equivale automaticamente a definire tale immersione come tecnica.
E', semplicemente, un'idiozia!
Infatti, oltre che al pericolo insito in tale sciagurata ipotesi, un subacqueo non può classificare come immersione tecnica la discesa utilizzando
attrezzatura (ed aria...) usati e progettati per immersioni a 18 metri.
La subacquea tecnica comporta dei rischi che possono comportare danni gravi (ed anche la morte) in relazione alle diverse PDD (patologie da
decompressione: embolia gassosa arteriosa, pneumotorace, enfisema mediastinico, enfisema sottocutaneo) relativi ad omissioni di procedure e tappe
decompressive, ma anche il verificarsi di ipossia o iperossia dovuti all'errato uso delle miscele, barotraumi o tossicità dell'ossigeno sul SNC (sistema
nervoso centrale), narcosi da azoto, annegamento, ecc.
Il manuale TEC DEEP della DSAT riporta questa frase (testualmente): "Nella subacquea tecnica, anche
se si esegue tutto correttamente, rimane sempre un elevato potenziale di rischio di incidente che può portare a lesioni permanenti o alla morte" E'
necessario accettare questo rischio se si vuole praticare la subacquea tecnica!
Naturalmente non bisogna drammatizzare oltremodo, la stragrande maggioranza degli incidenti nella subacquea (anche quella ricreativa) sono il risultato
di mancate o errate applicazioni delle procedure richieste, dalla mancata o scorretta manutenzione delle attrezzature, dal mancato controllo
pre-immersione, dal non seguire i propri limiti di addestramento e/o di preparazione fisica.
Alle Maldive il limite massimo di profondità per le immersioni è di 30 metri.
Ciao a tutti.
Walter