- 15/09/2014 Archetipo
Palm Beach … viaggio e considerazioni personali sul resort
In coppia.
Periodo: 06/09/2014 al 13/04/2014
Volo: Qatar Roma / Doha - Doha / Male - scalo di circa 2 ore a Doha.
Trasferimento: Idrovolante
Il secondo anno alle Maldive. Dopo la nostra prima favolosa esperienza del 2013 al Maayafushi, abbiamo deciso di visitare il Palm Beach sull’atollo di Lhaviyani, a nord di Male.Convinti dai numerosi commenti positivi, dalle suggestive puntate di blu beach, tenute in quel resort, e infine dal conveniente prezzo di Mondomaldive, partiamo con grandi aspettative.
In questa recensione farò presente molte volte il Maayafushi come paragone.
Volo di linea Qatar da Roma Fiumicino.Aerei A320 nuovi, silenziosi, posti a sedere confortevoli (sono 135kg e non ho avuto problemi di larghezza sedili e spazio per la gambe) tecnologia touch screen per lo schermo lcd di fronte, molto intuitivo, con ampia scelta di film (in ITA ho trovato il recente Maleficent e Insieme per forza con Sandler e Barrymore) gli altri prevalentemente in inglese .Servizio a bordo ottimo, il personale molto gentile.Per il cibo ho optato per pollo e riso giallino speziato tipo zafferano, sinceramente mi ha nauseato non poco che ho diciamo “eliminato” in 3 visite al bagno con stomaco sull’inca… per tutto il viaggio.
Premetto che non riesco proprio a digerire curry e roba speziata, in particolare viaggiando su tratte di 5 ore, ma ad altri magari può piacere.
Per il ritorno meglio pesce e riso bianco.Arrivati a Doha alle 6 del mattino botta di caldo sconvolgente! sembrava di essere investiti dall’aria rovente di un Phon, se a quell’ora c’era un caldo simile non oso pensare alle 12/13, ok non siamo abituati al deserto.Aeroporto di Doha nuovissimo, prezzi alti e lusso.
Seconda tratta da Doha Male su altro aereo, bene come il primo, tempo inferiore alle 5 ore.Arrivati a Male, c’era un responsabile del Palm Beach ad accoglierci che ci ha portato nella saletta riservata, grande, comoda, rinfresco con bibite, wifi.Trasferimento in idrovolante al resort, tempo di circa 40 minuti, vista fantastica degli atolli (consiglio di scegliere sempre l’idrovolante, l’anno passato avevamo la barca veloce per il Maaya e dopo oltre 10 ore di viaggio farsene 1.40 su barca non è il massimo).
Arrivati al Palm Beach, ad attenderci due ragazze dello staff molto giovani che ci consegnano la chiave della stanza, la mappa dell’isola e ci spiegano come funziona il resort.E da questo punto iniziamo la scoperta del mondo degli “extra”.Il trattamento è pensione completa con soft drinks ai pasti.NON è all inclusive, in pratica ok per acqua e birra, ma se vuoi l’acqua frizzante quella risulta “extra” e quindi da pagare.Le minicar elettriche ci accompagnano nelle nostre stanze con i bagagli.L’isola è veramente grande, rispetto al Maaya, si estende in lunghezza dalla lingua di sabbia fino all’altra punta dove lo tsunami ha devastato in particolare il fondale che dopo attenta visita con maschera ho deciso di soprannominare “il fondale della desolazione e della morte”.Purtroppo c’è tutto corallo morto, una desolazione immensa, un pesce pappagallo che aspirava coralli spezzati dal fondo, una barca rimasta incagliata veglia sulla zona, insieme ai numerosi granchi sulla spiaggia.L’isola è fatta di viuzze che collegano tutti i posti, oltre alle minicar che si possono chiamare dalla stanza, ci sono le bici che possono essere prese e tenute per il soggiorno, ne ho prese due ma una aveva la ruota davanti completamente a terra, l’altra ruote sgonfie, alla fine sono andato in giro a piedi e optato per minicar.Non c’era molta gente nel nostro periodo.
Parliamo del cibo.La colazione a buffet è servita al Coffee Shop, abbastanza varia, sinceramente avrei visto + a loro agio i camerieri in abiti maldiviani rispetto a camicia e pantaloni lunghi con i mocassini neri! Il ristorante principale serve il pranzo e la cena a buffet, molto grande, avrei preferito che ci mettessero vicino dal primo giorno ai compagni di viaggio con cui eravamo arrivati e non lontani, poi ci siamo fatti spostare.
Il cibo è buono, cucinato bene, c’è molta roba da cui poter scegliere ma un pochino ripetitivo, primi piatti preparati sul momento dallo chef italiano (che a dire la verità non brilla per simpatia, manco ti guarda in faccia se gli chiedi qualcosa..bah meglio quello a fianco forse del Bangladesh sicuramente + gentile) un merito speciale per i dolci alla sera, veramente eccellenti! bravi anche ai due ragazzi della griglia dove cucinavano carne e pesce in un caldo da star male.I camerieri e i cuochi salutavano sempre ma ho avuto l’impressione di un’atmosfera non molto allegra, dai loro sguardi ho percepito una sensazione diversa rispetto a quelli del Maaya lo scorso anno.
Della serie “…..chiedete come stanno gli ospiti e salutateli sempre e cmq..” ma lo capisco, nutro il massimo rispetto per chi sacrifica il tempo per lavorare x mantenere le famiglie che vedono 1 volta all’anno se va bene.
Fare stare a loro agio i dipendenti traspare poi attraverso i loro sguardi.
Orari colazione: 7.30 / 12.00 Orario pranzo 12.30 /14.30 orario merenda 16.00 / 18.00 orario cena 20.30/22.30.
Negli altri orari ogni cosa era a pagamento, quindi se per caso alle 15 hai bisogno di bere devi pagare, idem se alle 23 ti viene sete paghi… le ho definite “apnee alimentari”.Rispetto al Maaya dove con l’AI se durante il giorno avevi sete ti davano acqua senza problemi e questo fino a mezzanotte.
Se arrivate come noi nel pomeriggio dopo le 14.30 e avete fame/sete siete avvisati..altrimenti aspettate alle 16.00.
La nostra stanza era una Deluxe lato tramonto, grande, ben rifinita, in legno, letto spazioso e comodo, cabina armadio francamente esagerata, bagno maldiviano molto grande con vasca, doppio lavabo.
Camere silenziose, massima privacy, staccate l’una dall’altra.
Come stanza non c’è alcun paragone che tenga con il Maaya, dove erano molto piccole, affiancate e rumorose.
Pulizia camera ok, due volta al giorno, l’unica cosa da organizzare meglio è l’orario di pulizia, mentre ti stai cambiando per andare a pranzo o a cena arrivano per pulire e ogni volta li fai aspettare anche 30 minuti.
Il minibar è ovviamente a pagamento, una bottiglia d’acqua piccola costa 3 dollari…una coca cola mi pare 4,50.
Lato tramonto mare agitato e con rocce scivolose in superficie davanti alla nostra camera, lato alba mare molto più calmo.Acqua un po’ torbida, sarà il periodo, sarà il tempo un po’ ballerino, abbiamo trovato l’acqua molto ma molto più limpida al Maaya.Non essendoci il reef non ci sono nemmeno gli squaletti che mi accompagnavano ogni mattina al Maaya.. un po’ anonima e meno caratteristica quindi la spiaggia!
Un punto a favore del Palm è il WIFI gratuito alla reception e al pool bar (dove però il segnale cade ogni 10 minuti) invece al Maaya avevo pagato un centinaio di dollari per tutta la settimana, inoltre alla reception c’è un internet point con 2 postazioni di libero accesso (per info 2 PC con Ubuntu una distro Linux).Veniamo ora al punto nevralgico di questo resort: mare spiaggia diving
e loro organizzazione.
Mare e spiaggia: reef inesistente, c’è sabbia e moltissimo corallo morto.
La parte più bella dell’isola è la lingua di sabbia, dove troverete sia a sinistra che a destra una spiaggia fantastica con l’oceano dai colori sublimi.Se volete vedere un po’ di reef dovete nuotare per almeno 200 metri MA e c’è un MAAAA grosso come una casa… anzi un grattacielo!
Racconto un’esperienza non molto carina per spiegare bene come funziona.
Una mattina io e Daniela, la mia compagna, nuotiamo per far snorkeling fino al reef distante appunto qualche centinaio di metri, in mezzo a tantissimo corallo morto e sabbia, qualche corallo vivo e qualche pesce interessante lo vediamo, inizia poi a piovere lei torna a riva e io rimango a metà circa … ad un certo punto sento il rumore dell’idrovolante, alzo la testa e me lo vedo che stava per atterrare nella mia direzione, a circa un 80m da me!!! era di fronte! escono sulla spiaggia i ragazzi maldiviani gridandomi di allontanarmi subito (eh grazie l’avevo capito anche io) i piloti riprendono quota e rialzano l’idro .
Il pontile degli idrovolanti è situato TROPPO vicino alla lingua di sabbia, i cartelli minuscoli non si vedono! non c’è vigilanza per impedire di entrare in acqua.. ma poi perché impedire di entrare in acqua nel posto più bello dell’isola??? è un paradosso assurdo!
Quello che è successo a me è capitato anche ad altri compagni di viaggio, non è assolutamente una cosa strana.Per tutta la durata del soggiorno la paranoia dell’idrovolante è stata massima, si entrava in acqua a pochi metri dalla riva, non più di 10 metri!! E’ capitato anche di vedere un piccolo motoscafo con 2 ragazzi maldiviani fare la barba alla lingua di sabbia toccando quasi la sabbia del fondo! ma dico io!!! se c’era qualcuno nell’altro lato magari con maschera lo tranciavano in 2!!! pazzesco!
E qui arriva la grande lacuna del resort: la mancanza di sicurezza!
Parliamo del diving e delle immersioni / escursioni di snorkeling.
Il mese scorso ho conseguito il brevetto OWD fino ai 18m qui in Sardegna apposta per le Maldive, ho fatto 3 immersioni di cui una Ahmed Thila rimarrà sempre nel mio cuore da sub.Banchi di pesci immensi, una esperienza fantastica, un grazie di cuore a Billy la guida mio compagno di discesa.
Notevole anche Anhemon Thila dove a 14m c’è una distesa di anemoni e pesci pagliaccio.Ho conseguito anche il Nitrox, un grazie speciale ad Adriano.
Riguardo alle immersioni nessun problema, organizzazione ottima, bravo diving.Ma veniamo ora ad alcuni punti che non mi sono piaciuti riguardo lo snorkeling.La prima uscita che abbiamo fatto, presente la mia compagna Daniela, che nonostante l’origine sarda non è un pesce in acqua, ci siamo recati appena fuori dal resort.Ho chiesto del giubbetto salvagente arancione per lei, mi è stato risposto che è da AFFITTARE pagandolo e che non è dato come dotazione standard per lo snorkeling.Come come? è un extra? la cosa + importante per rimanere a galla è opzionale? e non obbligatorio?
Qui c’è la più grande differenza con il Maayafushi, Fabrizio la guida del Maaya lo scorso anno era stato molto fermo e deciso dicendo come fosse indispensabile per tutti per garantire la sicurezza in acqua! infatti in ogni uscita obbligava a metterlo.Giusto…giustissimo.Nella nostra prima uscita al Palm Beach.. ho visto signore di 50anni che il mare lo vedono con il binocolo, scendere in acqua con onde di 2 metri SENZA giubbetto salvagente! attaccate dopo 2 secondi al salvagente della guida! infatti dopo 5 minuti in evidente affanno hanno voluto ritornare immediatamente sul Dhoni.
Mancanza di sicurezza totale e incapacità di valutare le condizioni marine.
E meno male che le guide erano pure scesi per controllare la condizioni della corrente.Ho fatto presente l’accaduto e spiegato come Daniela fosse rimasta sulla barca ad uno dei ragazzi di cui non farò il nome per correttezza.
Risposta: “se uno non è in grado di scendere in acqua rimane sulla barca… i giubb. salvagenti si devono affittare!” …. al che ho chiesto perché non davano la possibilità a tutti di fare snorkeling in sicurezza… risposta “..ma se io vado in montagna e non so sciare non faccio le piste nere!”.
Esperienza nettamente diversa al Maaya, dove la mia compagna è stata aiutata a fare snorkeling in tutta sicurezza.
Traete voi le conclusioni, ottimo il reparto immersioni, molto meno quello snorkeling.
Non tutti nascono provetti nuotatori, non tutti hanno il coraggio di buttarsi dalla barca in pieno oceano nel blu.Ok… non sei in grado di fare snorkeling dal Dhoni.. bene.. fallo dalla riva… MA…. cosa fai se non esiste reef e per quel poco che c’è devi rischiare la tua sicurezza per colpa di una organizzazione non accurata?
Ottimo il Palm Beach per chi vuole prendere il sole sul lettino e bagnarsi i piedi in acqua…. non adatto se vuoi fare snorkeling dalla riva!
Un peccato… la struttura è molto valida, le camere grandiose, ma perché limitare il pieno godimento della parte più bella dell’isola?
Questa mia recensione non vuole creare polemiche o offendere nessuno, è la mia esperienza e spero possa essere utile a qualcuno.
Come secondo viaggio alle Maldive nutrivamo grandi aspettative, avevamo come metro di paragone il Maayafushi e su quello ci siamo basati.
A tanti il Palm Beach sarà perfetto.. ne sono sicuro… ognuno è diverso e cerca cose diverse.
Tirando le somme… consiglierei questo resort a chi cerca una bella camera, a chi preferisce le comodità, a chi è disposto a spendere per gli extra, a chi vuole massima privacy, a chi non interessa animazione o socializzare più di tanto, a chi se non entra in acqua è lo stesso….
Il Maayafushi lo portiamo nel cuore, lo staff, la sua organizzazione, in una parola lo consideriamo più “intimo”, non è la grandezza dell’isola, la camera enorme che ci interessa, abbiamo trovato più calore umano, staff più presente, più “coccolati”.
Personalmente penso che la sicurezza non si affitta ma si GARANTISCE sempre e comunque.
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Qui la risposta del Palm Beach Resort http://www.mondomaldive.it/Forum/palm-beach-le-mie-considerazioni-vt29925-2.html#post1019562
In coppia.
Periodo: 06/09/2014 al 13/04/2014
Volo: Qatar Roma / Doha - Doha / Male - scalo di circa 2 ore a Doha.
Trasferimento: Idrovolante
Il secondo anno alle Maldive. Dopo la nostra prima favolosa esperienza del 2013 al Maayafushi, abbiamo deciso di visitare il Palm Beach sull’atollo di Lhaviyani, a nord di Male.Convinti dai numerosi commenti positivi, dalle suggestive puntate di blu beach, tenute in quel resort, e infine dal conveniente prezzo di Mondomaldive, partiamo con grandi aspettative.
In questa recensione farò presente molte volte il Maayafushi come paragone.
Volo di linea Qatar da Roma Fiumicino.Aerei A320 nuovi, silenziosi, posti a sedere confortevoli (sono 135kg e non ho avuto problemi di larghezza sedili e spazio per la gambe) tecnologia touch screen per lo schermo lcd di fronte, molto intuitivo, con ampia scelta di film (in ITA ho trovato il recente Maleficent e Insieme per forza con Sandler e Barrymore) gli altri prevalentemente in inglese .Servizio a bordo ottimo, il personale molto gentile.Per il cibo ho optato per pollo e riso giallino speziato tipo zafferano, sinceramente mi ha nauseato non poco che ho diciamo “eliminato” in 3 visite al bagno con stomaco sull’inca… per tutto il viaggio.
Premetto che non riesco proprio a digerire curry e roba speziata, in particolare viaggiando su tratte di 5 ore, ma ad altri magari può piacere.
Per il ritorno meglio pesce e riso bianco.Arrivati a Doha alle 6 del mattino botta di caldo sconvolgente! sembrava di essere investiti dall’aria rovente di un Phon, se a quell’ora c’era un caldo simile non oso pensare alle 12/13, ok non siamo abituati al deserto.Aeroporto di Doha nuovissimo, prezzi alti e lusso.
Seconda tratta da Doha Male su altro aereo, bene come il primo, tempo inferiore alle 5 ore.Arrivati a Male, c’era un responsabile del Palm Beach ad accoglierci che ci ha portato nella saletta riservata, grande, comoda, rinfresco con bibite, wifi.Trasferimento in idrovolante al resort, tempo di circa 40 minuti, vista fantastica degli atolli (consiglio di scegliere sempre l’idrovolante, l’anno passato avevamo la barca veloce per il Maaya e dopo oltre 10 ore di viaggio farsene 1.40 su barca non è il massimo).
Arrivati al Palm Beach, ad attenderci due ragazze dello staff molto giovani che ci consegnano la chiave della stanza, la mappa dell’isola e ci spiegano come funziona il resort.E da questo punto iniziamo la scoperta del mondo degli “extra”.Il trattamento è pensione completa con soft drinks ai pasti.NON è all inclusive, in pratica ok per acqua e birra, ma se vuoi l’acqua frizzante quella risulta “extra” e quindi da pagare.Le minicar elettriche ci accompagnano nelle nostre stanze con i bagagli.L’isola è veramente grande, rispetto al Maaya, si estende in lunghezza dalla lingua di sabbia fino all’altra punta dove lo tsunami ha devastato in particolare il fondale che dopo attenta visita con maschera ho deciso di soprannominare “il fondale della desolazione e della morte”.Purtroppo c’è tutto corallo morto, una desolazione immensa, un pesce pappagallo che aspirava coralli spezzati dal fondo, una barca rimasta incagliata veglia sulla zona, insieme ai numerosi granchi sulla spiaggia.L’isola è fatta di viuzze che collegano tutti i posti, oltre alle minicar che si possono chiamare dalla stanza, ci sono le bici che possono essere prese e tenute per il soggiorno, ne ho prese due ma una aveva la ruota davanti completamente a terra, l’altra ruote sgonfie, alla fine sono andato in giro a piedi e optato per minicar.Non c’era molta gente nel nostro periodo.
Parliamo del cibo.La colazione a buffet è servita al Coffee Shop, abbastanza varia, sinceramente avrei visto + a loro agio i camerieri in abiti maldiviani rispetto a camicia e pantaloni lunghi con i mocassini neri! Il ristorante principale serve il pranzo e la cena a buffet, molto grande, avrei preferito che ci mettessero vicino dal primo giorno ai compagni di viaggio con cui eravamo arrivati e non lontani, poi ci siamo fatti spostare.
Il cibo è buono, cucinato bene, c’è molta roba da cui poter scegliere ma un pochino ripetitivo, primi piatti preparati sul momento dallo chef italiano (che a dire la verità non brilla per simpatia, manco ti guarda in faccia se gli chiedi qualcosa..bah meglio quello a fianco forse del Bangladesh sicuramente + gentile) un merito speciale per i dolci alla sera, veramente eccellenti! bravi anche ai due ragazzi della griglia dove cucinavano carne e pesce in un caldo da star male.I camerieri e i cuochi salutavano sempre ma ho avuto l’impressione di un’atmosfera non molto allegra, dai loro sguardi ho percepito una sensazione diversa rispetto a quelli del Maaya lo scorso anno.
Della serie “…..chiedete come stanno gli ospiti e salutateli sempre e cmq..” ma lo capisco, nutro il massimo rispetto per chi sacrifica il tempo per lavorare x mantenere le famiglie che vedono 1 volta all’anno se va bene.
Fare stare a loro agio i dipendenti traspare poi attraverso i loro sguardi.
Orari colazione: 7.30 / 12.00 Orario pranzo 12.30 /14.30 orario merenda 16.00 / 18.00 orario cena 20.30/22.30.
Negli altri orari ogni cosa era a pagamento, quindi se per caso alle 15 hai bisogno di bere devi pagare, idem se alle 23 ti viene sete paghi… le ho definite “apnee alimentari”.Rispetto al Maaya dove con l’AI se durante il giorno avevi sete ti davano acqua senza problemi e questo fino a mezzanotte.
Se arrivate come noi nel pomeriggio dopo le 14.30 e avete fame/sete siete avvisati..altrimenti aspettate alle 16.00.
La nostra stanza era una Deluxe lato tramonto, grande, ben rifinita, in legno, letto spazioso e comodo, cabina armadio francamente esagerata, bagno maldiviano molto grande con vasca, doppio lavabo.
Camere silenziose, massima privacy, staccate l’una dall’altra.
Come stanza non c’è alcun paragone che tenga con il Maaya, dove erano molto piccole, affiancate e rumorose.
Pulizia camera ok, due volta al giorno, l’unica cosa da organizzare meglio è l’orario di pulizia, mentre ti stai cambiando per andare a pranzo o a cena arrivano per pulire e ogni volta li fai aspettare anche 30 minuti.
Il minibar è ovviamente a pagamento, una bottiglia d’acqua piccola costa 3 dollari…una coca cola mi pare 4,50.
Lato tramonto mare agitato e con rocce scivolose in superficie davanti alla nostra camera, lato alba mare molto più calmo.Acqua un po’ torbida, sarà il periodo, sarà il tempo un po’ ballerino, abbiamo trovato l’acqua molto ma molto più limpida al Maaya.Non essendoci il reef non ci sono nemmeno gli squaletti che mi accompagnavano ogni mattina al Maaya.. un po’ anonima e meno caratteristica quindi la spiaggia!
Un punto a favore del Palm è il WIFI gratuito alla reception e al pool bar (dove però il segnale cade ogni 10 minuti) invece al Maaya avevo pagato un centinaio di dollari per tutta la settimana, inoltre alla reception c’è un internet point con 2 postazioni di libero accesso (per info 2 PC con Ubuntu una distro Linux).Veniamo ora al punto nevralgico di questo resort: mare spiaggia diving
e loro organizzazione.
Mare e spiaggia: reef inesistente, c’è sabbia e moltissimo corallo morto.
La parte più bella dell’isola è la lingua di sabbia, dove troverete sia a sinistra che a destra una spiaggia fantastica con l’oceano dai colori sublimi.Se volete vedere un po’ di reef dovete nuotare per almeno 200 metri MA e c’è un MAAAA grosso come una casa… anzi un grattacielo!
Racconto un’esperienza non molto carina per spiegare bene come funziona.
Una mattina io e Daniela, la mia compagna, nuotiamo per far snorkeling fino al reef distante appunto qualche centinaio di metri, in mezzo a tantissimo corallo morto e sabbia, qualche corallo vivo e qualche pesce interessante lo vediamo, inizia poi a piovere lei torna a riva e io rimango a metà circa … ad un certo punto sento il rumore dell’idrovolante, alzo la testa e me lo vedo che stava per atterrare nella mia direzione, a circa un 80m da me!!! era di fronte! escono sulla spiaggia i ragazzi maldiviani gridandomi di allontanarmi subito (eh grazie l’avevo capito anche io) i piloti riprendono quota e rialzano l’idro .
Il pontile degli idrovolanti è situato TROPPO vicino alla lingua di sabbia, i cartelli minuscoli non si vedono! non c’è vigilanza per impedire di entrare in acqua.. ma poi perché impedire di entrare in acqua nel posto più bello dell’isola??? è un paradosso assurdo!
Quello che è successo a me è capitato anche ad altri compagni di viaggio, non è assolutamente una cosa strana.Per tutta la durata del soggiorno la paranoia dell’idrovolante è stata massima, si entrava in acqua a pochi metri dalla riva, non più di 10 metri!! E’ capitato anche di vedere un piccolo motoscafo con 2 ragazzi maldiviani fare la barba alla lingua di sabbia toccando quasi la sabbia del fondo! ma dico io!!! se c’era qualcuno nell’altro lato magari con maschera lo tranciavano in 2!!! pazzesco!
E qui arriva la grande lacuna del resort: la mancanza di sicurezza!
Parliamo del diving e delle immersioni / escursioni di snorkeling.
Il mese scorso ho conseguito il brevetto OWD fino ai 18m qui in Sardegna apposta per le Maldive, ho fatto 3 immersioni di cui una Ahmed Thila rimarrà sempre nel mio cuore da sub.Banchi di pesci immensi, una esperienza fantastica, un grazie di cuore a Billy la guida mio compagno di discesa.
Notevole anche Anhemon Thila dove a 14m c’è una distesa di anemoni e pesci pagliaccio.Ho conseguito anche il Nitrox, un grazie speciale ad Adriano.
Riguardo alle immersioni nessun problema, organizzazione ottima, bravo diving.Ma veniamo ora ad alcuni punti che non mi sono piaciuti riguardo lo snorkeling.La prima uscita che abbiamo fatto, presente la mia compagna Daniela, che nonostante l’origine sarda non è un pesce in acqua, ci siamo recati appena fuori dal resort.Ho chiesto del giubbetto salvagente arancione per lei, mi è stato risposto che è da AFFITTARE pagandolo e che non è dato come dotazione standard per lo snorkeling.Come come? è un extra? la cosa + importante per rimanere a galla è opzionale? e non obbligatorio?
Qui c’è la più grande differenza con il Maayafushi, Fabrizio la guida del Maaya lo scorso anno era stato molto fermo e deciso dicendo come fosse indispensabile per tutti per garantire la sicurezza in acqua! infatti in ogni uscita obbligava a metterlo.Giusto…giustissimo.Nella nostra prima uscita al Palm Beach.. ho visto signore di 50anni che il mare lo vedono con il binocolo, scendere in acqua con onde di 2 metri SENZA giubbetto salvagente! attaccate dopo 2 secondi al salvagente della guida! infatti dopo 5 minuti in evidente affanno hanno voluto ritornare immediatamente sul Dhoni.
Mancanza di sicurezza totale e incapacità di valutare le condizioni marine.
E meno male che le guide erano pure scesi per controllare la condizioni della corrente.Ho fatto presente l’accaduto e spiegato come Daniela fosse rimasta sulla barca ad uno dei ragazzi di cui non farò il nome per correttezza.
Risposta: “se uno non è in grado di scendere in acqua rimane sulla barca… i giubb. salvagenti si devono affittare!” …. al che ho chiesto perché non davano la possibilità a tutti di fare snorkeling in sicurezza… risposta “..ma se io vado in montagna e non so sciare non faccio le piste nere!”.
Esperienza nettamente diversa al Maaya, dove la mia compagna è stata aiutata a fare snorkeling in tutta sicurezza.
Traete voi le conclusioni, ottimo il reparto immersioni, molto meno quello snorkeling.
Non tutti nascono provetti nuotatori, non tutti hanno il coraggio di buttarsi dalla barca in pieno oceano nel blu.Ok… non sei in grado di fare snorkeling dal Dhoni.. bene.. fallo dalla riva… MA…. cosa fai se non esiste reef e per quel poco che c’è devi rischiare la tua sicurezza per colpa di una organizzazione non accurata?
Ottimo il Palm Beach per chi vuole prendere il sole sul lettino e bagnarsi i piedi in acqua…. non adatto se vuoi fare snorkeling dalla riva!
Un peccato… la struttura è molto valida, le camere grandiose, ma perché limitare il pieno godimento della parte più bella dell’isola?
Questa mia recensione non vuole creare polemiche o offendere nessuno, è la mia esperienza e spero possa essere utile a qualcuno.
Come secondo viaggio alle Maldive nutrivamo grandi aspettative, avevamo come metro di paragone il Maayafushi e su quello ci siamo basati.
A tanti il Palm Beach sarà perfetto.. ne sono sicuro… ognuno è diverso e cerca cose diverse.
Tirando le somme… consiglierei questo resort a chi cerca una bella camera, a chi preferisce le comodità, a chi è disposto a spendere per gli extra, a chi vuole massima privacy, a chi non interessa animazione o socializzare più di tanto, a chi se non entra in acqua è lo stesso….
Il Maayafushi lo portiamo nel cuore, lo staff, la sua organizzazione, in una parola lo consideriamo più “intimo”, non è la grandezza dell’isola, la camera enorme che ci interessa, abbiamo trovato più calore umano, staff più presente, più “coccolati”.
Personalmente penso che la sicurezza non si affitta ma si GARANTISCE sempre e comunque.
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Qui la risposta del Palm Beach Resort http://www.mondomaldive.it/Forum/palm-beach-le-mie-considerazioni-vt29925-2.html#post1019562