- 26/08/2009 mspuzzles
Maayafushi: casa dolce casa.
Per la nostra 8° volta alle Maldive abbiamo scelto di tornare dove ci sentiamo veramente a casa: Maayafushi.
Lo scorso anno eravamo andati nelle ultime due settimane di agosto ed avevamo trovato tempo brutto. Quindi, abbiamo deciso di anticipare e siamo partiti con un puntualissimo volo Edelveiss da Zurigo il 1 di agosto; (la puntualità svizzera non è solo una diceria, ma una certezza). Ad accoglierci Patrik, responsabile guest relation ospiti NON francorosso, ed i nostri amici del diving.
Noi siamo da sempre dei fan delle overwater, ma lo scorso anno avevamo avuto diversi problemi ed avendo visto l’inizio dei lavori di ristrutturazione dei beach bungalow ci siamo prenotati questi ultimi. La scelta è stata premiata, visto che gli overwater non hanno avuto nessun tipo di “maquillage” mentre i lavori sugli altri sono stati completati per tempo.
I beach bungalow sono semplici ma accoglienti, dotati di una grande veranda, aria condizionata e ventilatore, il bagno è in stile maldiviano (ovvero aperto in parte) con una caratteristica divertente: la doppia doccia !! Volendo trovare un lato negativo all’alloggio, vi potrei dire che la grande vetrata garantisce poca privacy e che lo spazio dedicato agli armadi è veramente esiguo. Per il resto nulla da dire.
La prima settimana è stata caratterizzata da tempo buono e da immersioni indimenticabili, mentre la seconda purtroppo l’acqua (la pioggia intendo) l’ha fatta da padrone.
Maaya, per i sub, ha una collocazione ideale. Situata al centro dell’atollo di Ari Nord consente, con qualsiasi condizione meteo, di fare immersione, a lato ovest o est dell’atollo, a secondo del monsone! Il centro diving, composto da Franco (tanto alto quanto buono), da Chantal (timida nel suo italiano), da Federico (detto shark seeker) e da Riccardo (una forza della natura), è una vera garanzia: tutti amano il loro lavoro e sono dei veri professionisti!
Come non ricordare tra le tante immersioni fatte quelle a Bathala Thila, Ellaidho Wall, Fish Head, Malhoss Thila, Maaya Thila e Hafusa, tutte diverse tra loro ma con un unico denominatore BELLISSIME e tutto questo grazie chi ci ha accompagnato sott’acqua! Il napoleone di Fish Head è sempre l’attrazione principale, ma anche i grigi di Hafusa non sono mica male. Cosa dire poi dell’azzurro-blu intenso dei coralli molli di Malhoss, dell’anemone rosso e del pesce foglia di Bathala Thila (ora c’è anche un frog in zona) e della sirena di Ellaidho Wall? Di Maaya Thila non voglio neanche parlare, è una riserva marina protetta . . . . . ho detto tutto.
Come al solito il tempo passato alle Maldive corre e, quindi, le nostre due settimane sono volate in un baleno. La prima volta che siamo stati alle Maldive, nel lontano 2001, al decollo per l’Italia ho pianto, ora non mi accade più perché ho la certezza che prestissimo tornerò . . . . . . non c’è 8 senza 9!!
Per la nostra 8° volta alle Maldive abbiamo scelto di tornare dove ci sentiamo veramente a casa: Maayafushi.
Lo scorso anno eravamo andati nelle ultime due settimane di agosto ed avevamo trovato tempo brutto. Quindi, abbiamo deciso di anticipare e siamo partiti con un puntualissimo volo Edelveiss da Zurigo il 1 di agosto; (la puntualità svizzera non è solo una diceria, ma una certezza). Ad accoglierci Patrik, responsabile guest relation ospiti NON francorosso, ed i nostri amici del diving.
Noi siamo da sempre dei fan delle overwater, ma lo scorso anno avevamo avuto diversi problemi ed avendo visto l’inizio dei lavori di ristrutturazione dei beach bungalow ci siamo prenotati questi ultimi. La scelta è stata premiata, visto che gli overwater non hanno avuto nessun tipo di “maquillage” mentre i lavori sugli altri sono stati completati per tempo.
I beach bungalow sono semplici ma accoglienti, dotati di una grande veranda, aria condizionata e ventilatore, il bagno è in stile maldiviano (ovvero aperto in parte) con una caratteristica divertente: la doppia doccia !! Volendo trovare un lato negativo all’alloggio, vi potrei dire che la grande vetrata garantisce poca privacy e che lo spazio dedicato agli armadi è veramente esiguo. Per il resto nulla da dire.
La prima settimana è stata caratterizzata da tempo buono e da immersioni indimenticabili, mentre la seconda purtroppo l’acqua (la pioggia intendo) l’ha fatta da padrone.
Maaya, per i sub, ha una collocazione ideale. Situata al centro dell’atollo di Ari Nord consente, con qualsiasi condizione meteo, di fare immersione, a lato ovest o est dell’atollo, a secondo del monsone! Il centro diving, composto da Franco (tanto alto quanto buono), da Chantal (timida nel suo italiano), da Federico (detto shark seeker) e da Riccardo (una forza della natura), è una vera garanzia: tutti amano il loro lavoro e sono dei veri professionisti!
Come non ricordare tra le tante immersioni fatte quelle a Bathala Thila, Ellaidho Wall, Fish Head, Malhoss Thila, Maaya Thila e Hafusa, tutte diverse tra loro ma con un unico denominatore BELLISSIME e tutto questo grazie chi ci ha accompagnato sott’acqua! Il napoleone di Fish Head è sempre l’attrazione principale, ma anche i grigi di Hafusa non sono mica male. Cosa dire poi dell’azzurro-blu intenso dei coralli molli di Malhoss, dell’anemone rosso e del pesce foglia di Bathala Thila (ora c’è anche un frog in zona) e della sirena di Ellaidho Wall? Di Maaya Thila non voglio neanche parlare, è una riserva marina protetta . . . . . ho detto tutto.
Come al solito il tempo passato alle Maldive corre e, quindi, le nostre due settimane sono volate in un baleno. La prima volta che siamo stati alle Maldive, nel lontano 2001, al decollo per l’Italia ho pianto, ora non mi accade più perché ho la certezza che prestissimo tornerò . . . . . . non c’è 8 senza 9!!