- 02/10/2008 Maribel
Vi mando il racconto della nostra Gangehi.
Un po’ di premesse ci vogliono:
è il nostro …esimo viaggio alle Maldive
a Gangehi eravamo già stati nel 1995
di isole nel corso degli anni ne abbiamo viste veramente tante
Con l’entusiasmo di sempre siamo a Malpensa addirittura sei ore prima della partenza del volo (alle 14 eravamo già lì), un po’ per paura di arrivare in ritardo, un po’ perché quando siamo in aeroporto ci sentiamo già in vacanza.
Il nostro volo Livingston LM545 è schedulato per le ore 20 e ritardi non sono segnalati; non ci resta quindi che attendere, girovagando per l’aeroporto, l’incontro col corrispondente Best Tours, programmato per le 17 e 30, per il ritiro dei biglietti elettronici. E qui, se vogliamo, viene l’unica nota negativa del nostro viaggio. Dato che alle 17 e 50 non si era ancora visto nessuno, abbiamo chiamato il numero per emergenze che ci era stato comunicato prima della partenza, dopo 10 minuti è arrivato il ragazzo incaricato che ci ha spiegato che lui era già in aeroporto, ma che c’era stato un grosso problema con il volo per Mauritius… e così tutto si è risolto ed abbiamo potuto fare il ceck-in.
Il volo è partito con una manciata di minuti di ritardo, che ha recuperato in volo ed è atterrato a Male addirittura con 20 minuti di anticipo. Volo buono, aereo con tanti posti liberi, cibo buono, personale di bordo molto cortese, scalo a Roma come da programma, insomma direi tutto ok.
Eravamo seduti dalla parte sinistra dell’aereo e circa mezz’ora prima dell’arrivo abbiamo cominciato a vedere gli atolli che spuntavano come perline dalle nuvole.
Anche dopo tante volte che ci siamo stati è sempre una vista che toglie il respiro. Ecco, ci diciamo, stiamo ritornando a CASA.
Ci sono tre voli che arrivano a Male quasi contemporaneamente: l’LTU, l’Eurofly e il nostro, col rischio di ritrovarci tutti insieme a passare la dogana. L’LTU era già arrivato con largo anticipo, l’Eurofly era schedulato a Malpensa con due ore di ritardo, quindi c’eravamo solo noi. Come sapete alle Maldive la parola fretta non esiste, ma non riuscivamo a capire comunque .perché ci mettessero tanto coi nostri passaporti. Il poliziotto li guardava, li riguardava, li faceva vedere alla ragazza seduta di fianco a lui, poi li ha fatti vedere ai due del bancone a fianco, mah, vuoi vedere che stavolta non ci fanno entrare!!! Poi abbiamo capito, stavano guardando il timbro che ci avevano messo a febbraio all’aeroporto di Gan nell’atollo di Addu, che per loro era una cosa nuova da vedere e che è completamente diverso da quello che mettono loro lì a Male. Alle tante siamo passati e, dopo aver ritirato il bagaglio, la solita prassi, controllo valigie, accoglienza del corrispondente e ceck-in al banco idrovolanti.
Era la prima volta per noi volare con la Trans Maldivian, per intenderci con gli idrovolanti gialli ed azzurri, e non con i soliti bianchi e rossi della Maldivian Air Taxi. Poi il trasferimento in pulmino con relativo giro dell’oca intorno al perimetro dell’aeroporto (era così bello quando si attraversava la pista e bisognava aspettare che non passasse nessun aereo prima di proseguire!). La sala d’attesa della Trans Maldivian non è così grande come quella dell’altra compagnia, ma all’interno ci sono delle stanzine con poltroncine che fanno da gate e dove c’è un grande schermo dove sono segnati tutti i nomi di chi si stà imbarcando. Ci è stato offerto qualcosa da bere e giusto il tempo di finire che ci hanno imbarcato alla volta di Gangehi. Gli idrovolanti sono uguali a quelli dell’altra compagnia.
Il volo è stato come sempre da mozzafiato. Ma perché qui tutto è così bello!!! E dopo circa 25 minuti ecco là in fondo Gangehi, finalmente. All’arrivo per vederla bene bisognerebbe sedersi dalla parte sinistra dell’idrovolante; io ero al finestrino nella parte destra, ma fa niente, l’importante è che stiamo arrivando.
Ammariamo vicino alla piattaforma ed il dhoni è già li ad attenderci con Raffaella (che stà facendo le veci di Paolo del Moofushi finchè arriverà a fine novembre, primi di dicembre) ed altre persone per darci il benvenuto. Si arriva proprio dalla parte dell’isola dove ci sono i nuovi OW e l’impatto è un po’, non so come definirlo, strano. Forse perché ci eravamo già stati prima e ce la ricordavamo com’era. L’isola è comunque molto bella, proprio come nei nostri ricordi e come ogni volta riusciamo ad emozionarci. In 5 minuti siamo alla reception e ci portano subito (ovviamente dopo le solite salviettine rinfrescanti ed una bevanda bella fresca) nei nostri bungalow. E’ Raffaella che ci accompagna ed all’inizio ci assegna la stanza n. 15, per intenderci la quinta dal ristorante. I bungalow sono tutti uguali, varia solo la posizione. Vista appunto la posizione chiediamo subito di essere spostati in un bungalow meno assolato e con la spiaggia davanti. Raffaella gentilmente ci aveva messo al 15 per l’assenza di muretti davanti, visto che pare tutti richiedano questo, ma vi assicuro che non danno fastidio per niente.
I bungalow si differenziano solo per la posizione, dato che anche quelli vecchi sono stati completamente rifatti:
n. 2-3-4-5 sono proprio davanti al campo di beach volley, dove comunque si gioca solo un paio d’orette la sera
n. 15-16-17-18-19 non hanno spiaggia davanti, specialmente durante l’alta marea e comunque ci si può mettere nella spiaggia vicina a sinistra guardando il mare
n. 20 e 21 si trovano fra la vegetazione sulla spiaggia principale
n. 22-23-24 sono all’interno dell’isola, più verso la spiaggia principale
Sono quindi tutti nuovi e ben arredati, quasi tutti con il proprio ombrellone e due lettini (è tutta roba nuovissima ed i materassini li hanno tolti dal cellophan proprio davanti a noi)
Il letto è mega ed anche molto comodo. Per non contare poi il fatto che stando nel letto si può ammirare la spiaggia ed il mare proprio lì di fronte. Il bagno è molto bello, anche se non all’aperto.
Se vogliamo trovare una cosa negativa per quanto riguarda i bungalow, ecco, secondo noi c’è:
hanno sostituito i tetti di kajan con della specie di tegole di legno, che nell’insieme non stanno neanche male del tutto, ma quello che manca, sempre secondo noi, è il terrazzino esterno che sì, c’è ed è anche grande con due sdraio ed un tavolinetto in legno, ma non è al coperto e quindi quando piove non si può rimanere all’esterno e l’acqua bagna tutta la vetrata.
Discorso OW nuovi: sono completamente diversi da quelli già esistenti, è come vedere una cosa a sé. Forse quando saranno del tutto terminati faranno un altro effetto: Raffaella ce ne ha fatto vedere uno, anche se ancora non finito all’interno, sicuramente usciranno bellissimi, ma noi, per esempio, non ci andremmo (o andremo) mai.
Il ristorante e il bar hanno ovviamente mantenuto le caratteristiche che avevano prima del restyling e sono in una posizione a dir poco meravigliosa. Il bar ha sicuramente cambiato tutti gli arredi e finalmente tolto l’acquario che esisteva da sempre e dato la possibilità a quei poveri pesci di ritornare da dove erano venuti.
La cucina è all’altezza della situazione e tra poco installeranno in un angolo del ristorante un BBQ per cucinare al momento. Due lati del ristorante danno sulla spiaggia e sull’oceano e se volete i posti con migliore vista andate il primo giorno un attimo prima che arrivino tutti gli altri nuovi arrivati.
Ma dato che sono le persone che contribuiscono a rendere “grande” l’isola bisogna parlare anche un po’ di loro:
RAFFAELLA, corrispondente Best Tours, che dire, è una persona splendida, sempre disponibile e col sorriso sulle labbra
SIMONE, capo villaggio da cinque anni a Gangehi, è una persona speciale, innamorato delle Maldive da quando è arrivato là per la prima volta a 18 anni (che però è ripartito per l’Italia un giorno prima di noi e non sa se e quando ritornerà, peccato!!!)
I ragazzi del diving SERGIO e OLGA che oltre ad essere sicuramente bravi e competenti nel loro lavoro si fermavano spesso e volentieri a parlare, ridere e scherzare anche con noi poveri “non subacquei”
GIUSEPPE, il nostro “menestrello” che ci intratteneva con la sua musica e la sua splendida voce al bar da un’ora prima dei pasti fino a tarda sera, fino cioè a quando rimaneva lì qualcuno . Un ragazzo
di una dolcezza incredibile. Anche lui dovrebbe andarsene fra non molto, salvo che non venga riconfermato
MARCELLO, il nostro giovane animatore che con la sua simpatia bastava che parlasse e ti convinceva a partecipare volontariamente a tutto quello che veniva proposto.
Simone, Giuseppe e Marcello ci hanno sempre ogni giorno accompagnato a turno nello snorkeling guidato in partenza dal fondo della lingua di sabbia (il titolare della cattedra “MOADI” era e sarà ancora per qualche tempo a Male dalla sorella che stà poco bene) e nelle escursioni effettuate.
Per quanto riguarda le escursioni proposte noi personalmente abbiamo fatto soltanto le uscite in barca per lo snorkeling. Non siamo andati a visitare Mathiveri, l’isola dei pescatori, perché l’avevamo già vista a suo tempo. Tutti gli altri sono andati e anche se ad alcuni non è particolarmente piaciuta, vale comunque la pena di visitarla per poter vedere una realtà tanto diversa dalla nostra (mi riferisco a chi va per la prima volta alle Maldive).
C’è una nuova costruzione che ospita al piano terra il diving; dentro c’è un televisore che trasmette in continuazione le meravigliose riprese effettuate da Olga nei fondali intorno all’isola e durante le immersioni da loro effettuate con gli ospiti del villaggio. Si vede persino lo squalo balena volteggiare in cerca di plancton fra gli sbigottiti e fortunati sub di turno. Troppo bello!!!!!!
Al primo piano c’è la palestra e la sala tv, per chi non riesce a staccarsi del tutto dalla civiltà. Bellissima è anche la nuova SPA con mobili antichi originali fatti arrivare apposta dall’India e rimontati sul posto. E’ da vedere. I massaggi non li ho provati, quindi non so dire.
E la lingua di sabbia? Ne sa qualcosa chi l’ha già sperimentata in altre isole. E’ semplicemente da favola potervi camminare per decine e decine di metri, magari al tramonto, e fermarsi per vedere accendersi da là le lucine del ristorante e del bar. Provare per credere, è un’emozione unica.
Cosa possiamo aver dimenticato? Che c’è anche il medico, che l’isola è piccola e si gira in 10 minuti, che c’è anche una ben fornita boutique proprio davanti all’ingresso del ristorante, che i lavori ci sono, ma non disturbano e comunque saranno finiti tassativamente entro fine novembre. Anche le passerelle in legno sono state tutte sostituite con altrettante anti-scivolo. Poi ci sono anche due gatti, uno l’abbiamo incontrato una volta, le cornacchiette nere, le volpi volanti che a volte s’incontrano anche di giorno e delle gallinelle nere, bianche e marroni che scappano appena ti vedono.
E poi tante belle nuotate, tanti silenzi sdraiati a guardare il mare, tante chiacchierate e risate con tutti….e tanta malinconia adesso che tutto questo non c’è più, ma questa è un’altra storia.
Alla partenza poi ci siamo consolati con la solita frase che diciamo ogni volta:
“SE NON PARTIAMO NON POSSIAMO RITORNARE”
(della serie la volpe e l’uva!!!)
Da qui in poi non vogliamo ricordare più niente.
P.S. anche il rientro è andato bene, anche se con mezz’ora di ritardo su Malpensa.
Un po’ di premesse ci vogliono:
è il nostro …esimo viaggio alle Maldive
a Gangehi eravamo già stati nel 1995
di isole nel corso degli anni ne abbiamo viste veramente tante
Con l’entusiasmo di sempre siamo a Malpensa addirittura sei ore prima della partenza del volo (alle 14 eravamo già lì), un po’ per paura di arrivare in ritardo, un po’ perché quando siamo in aeroporto ci sentiamo già in vacanza.
Il nostro volo Livingston LM545 è schedulato per le ore 20 e ritardi non sono segnalati; non ci resta quindi che attendere, girovagando per l’aeroporto, l’incontro col corrispondente Best Tours, programmato per le 17 e 30, per il ritiro dei biglietti elettronici. E qui, se vogliamo, viene l’unica nota negativa del nostro viaggio. Dato che alle 17 e 50 non si era ancora visto nessuno, abbiamo chiamato il numero per emergenze che ci era stato comunicato prima della partenza, dopo 10 minuti è arrivato il ragazzo incaricato che ci ha spiegato che lui era già in aeroporto, ma che c’era stato un grosso problema con il volo per Mauritius… e così tutto si è risolto ed abbiamo potuto fare il ceck-in.
Il volo è partito con una manciata di minuti di ritardo, che ha recuperato in volo ed è atterrato a Male addirittura con 20 minuti di anticipo. Volo buono, aereo con tanti posti liberi, cibo buono, personale di bordo molto cortese, scalo a Roma come da programma, insomma direi tutto ok.
Eravamo seduti dalla parte sinistra dell’aereo e circa mezz’ora prima dell’arrivo abbiamo cominciato a vedere gli atolli che spuntavano come perline dalle nuvole.
Anche dopo tante volte che ci siamo stati è sempre una vista che toglie il respiro. Ecco, ci diciamo, stiamo ritornando a CASA.
Ci sono tre voli che arrivano a Male quasi contemporaneamente: l’LTU, l’Eurofly e il nostro, col rischio di ritrovarci tutti insieme a passare la dogana. L’LTU era già arrivato con largo anticipo, l’Eurofly era schedulato a Malpensa con due ore di ritardo, quindi c’eravamo solo noi. Come sapete alle Maldive la parola fretta non esiste, ma non riuscivamo a capire comunque .perché ci mettessero tanto coi nostri passaporti. Il poliziotto li guardava, li riguardava, li faceva vedere alla ragazza seduta di fianco a lui, poi li ha fatti vedere ai due del bancone a fianco, mah, vuoi vedere che stavolta non ci fanno entrare!!! Poi abbiamo capito, stavano guardando il timbro che ci avevano messo a febbraio all’aeroporto di Gan nell’atollo di Addu, che per loro era una cosa nuova da vedere e che è completamente diverso da quello che mettono loro lì a Male. Alle tante siamo passati e, dopo aver ritirato il bagaglio, la solita prassi, controllo valigie, accoglienza del corrispondente e ceck-in al banco idrovolanti.
Era la prima volta per noi volare con la Trans Maldivian, per intenderci con gli idrovolanti gialli ed azzurri, e non con i soliti bianchi e rossi della Maldivian Air Taxi. Poi il trasferimento in pulmino con relativo giro dell’oca intorno al perimetro dell’aeroporto (era così bello quando si attraversava la pista e bisognava aspettare che non passasse nessun aereo prima di proseguire!). La sala d’attesa della Trans Maldivian non è così grande come quella dell’altra compagnia, ma all’interno ci sono delle stanzine con poltroncine che fanno da gate e dove c’è un grande schermo dove sono segnati tutti i nomi di chi si stà imbarcando. Ci è stato offerto qualcosa da bere e giusto il tempo di finire che ci hanno imbarcato alla volta di Gangehi. Gli idrovolanti sono uguali a quelli dell’altra compagnia.
Il volo è stato come sempre da mozzafiato. Ma perché qui tutto è così bello!!! E dopo circa 25 minuti ecco là in fondo Gangehi, finalmente. All’arrivo per vederla bene bisognerebbe sedersi dalla parte sinistra dell’idrovolante; io ero al finestrino nella parte destra, ma fa niente, l’importante è che stiamo arrivando.
Ammariamo vicino alla piattaforma ed il dhoni è già li ad attenderci con Raffaella (che stà facendo le veci di Paolo del Moofushi finchè arriverà a fine novembre, primi di dicembre) ed altre persone per darci il benvenuto. Si arriva proprio dalla parte dell’isola dove ci sono i nuovi OW e l’impatto è un po’, non so come definirlo, strano. Forse perché ci eravamo già stati prima e ce la ricordavamo com’era. L’isola è comunque molto bella, proprio come nei nostri ricordi e come ogni volta riusciamo ad emozionarci. In 5 minuti siamo alla reception e ci portano subito (ovviamente dopo le solite salviettine rinfrescanti ed una bevanda bella fresca) nei nostri bungalow. E’ Raffaella che ci accompagna ed all’inizio ci assegna la stanza n. 15, per intenderci la quinta dal ristorante. I bungalow sono tutti uguali, varia solo la posizione. Vista appunto la posizione chiediamo subito di essere spostati in un bungalow meno assolato e con la spiaggia davanti. Raffaella gentilmente ci aveva messo al 15 per l’assenza di muretti davanti, visto che pare tutti richiedano questo, ma vi assicuro che non danno fastidio per niente.
I bungalow si differenziano solo per la posizione, dato che anche quelli vecchi sono stati completamente rifatti:
n. 2-3-4-5 sono proprio davanti al campo di beach volley, dove comunque si gioca solo un paio d’orette la sera
n. 15-16-17-18-19 non hanno spiaggia davanti, specialmente durante l’alta marea e comunque ci si può mettere nella spiaggia vicina a sinistra guardando il mare
n. 20 e 21 si trovano fra la vegetazione sulla spiaggia principale
n. 22-23-24 sono all’interno dell’isola, più verso la spiaggia principale
Sono quindi tutti nuovi e ben arredati, quasi tutti con il proprio ombrellone e due lettini (è tutta roba nuovissima ed i materassini li hanno tolti dal cellophan proprio davanti a noi)
Il letto è mega ed anche molto comodo. Per non contare poi il fatto che stando nel letto si può ammirare la spiaggia ed il mare proprio lì di fronte. Il bagno è molto bello, anche se non all’aperto.
Se vogliamo trovare una cosa negativa per quanto riguarda i bungalow, ecco, secondo noi c’è:
hanno sostituito i tetti di kajan con della specie di tegole di legno, che nell’insieme non stanno neanche male del tutto, ma quello che manca, sempre secondo noi, è il terrazzino esterno che sì, c’è ed è anche grande con due sdraio ed un tavolinetto in legno, ma non è al coperto e quindi quando piove non si può rimanere all’esterno e l’acqua bagna tutta la vetrata.
Discorso OW nuovi: sono completamente diversi da quelli già esistenti, è come vedere una cosa a sé. Forse quando saranno del tutto terminati faranno un altro effetto: Raffaella ce ne ha fatto vedere uno, anche se ancora non finito all’interno, sicuramente usciranno bellissimi, ma noi, per esempio, non ci andremmo (o andremo) mai.
Il ristorante e il bar hanno ovviamente mantenuto le caratteristiche che avevano prima del restyling e sono in una posizione a dir poco meravigliosa. Il bar ha sicuramente cambiato tutti gli arredi e finalmente tolto l’acquario che esisteva da sempre e dato la possibilità a quei poveri pesci di ritornare da dove erano venuti.
La cucina è all’altezza della situazione e tra poco installeranno in un angolo del ristorante un BBQ per cucinare al momento. Due lati del ristorante danno sulla spiaggia e sull’oceano e se volete i posti con migliore vista andate il primo giorno un attimo prima che arrivino tutti gli altri nuovi arrivati.
Ma dato che sono le persone che contribuiscono a rendere “grande” l’isola bisogna parlare anche un po’ di loro:
RAFFAELLA, corrispondente Best Tours, che dire, è una persona splendida, sempre disponibile e col sorriso sulle labbra
SIMONE, capo villaggio da cinque anni a Gangehi, è una persona speciale, innamorato delle Maldive da quando è arrivato là per la prima volta a 18 anni (che però è ripartito per l’Italia un giorno prima di noi e non sa se e quando ritornerà, peccato!!!)
I ragazzi del diving SERGIO e OLGA che oltre ad essere sicuramente bravi e competenti nel loro lavoro si fermavano spesso e volentieri a parlare, ridere e scherzare anche con noi poveri “non subacquei”
GIUSEPPE, il nostro “menestrello” che ci intratteneva con la sua musica e la sua splendida voce al bar da un’ora prima dei pasti fino a tarda sera, fino cioè a quando rimaneva lì qualcuno . Un ragazzo
di una dolcezza incredibile. Anche lui dovrebbe andarsene fra non molto, salvo che non venga riconfermato
MARCELLO, il nostro giovane animatore che con la sua simpatia bastava che parlasse e ti convinceva a partecipare volontariamente a tutto quello che veniva proposto.
Simone, Giuseppe e Marcello ci hanno sempre ogni giorno accompagnato a turno nello snorkeling guidato in partenza dal fondo della lingua di sabbia (il titolare della cattedra “MOADI” era e sarà ancora per qualche tempo a Male dalla sorella che stà poco bene) e nelle escursioni effettuate.
Per quanto riguarda le escursioni proposte noi personalmente abbiamo fatto soltanto le uscite in barca per lo snorkeling. Non siamo andati a visitare Mathiveri, l’isola dei pescatori, perché l’avevamo già vista a suo tempo. Tutti gli altri sono andati e anche se ad alcuni non è particolarmente piaciuta, vale comunque la pena di visitarla per poter vedere una realtà tanto diversa dalla nostra (mi riferisco a chi va per la prima volta alle Maldive).
C’è una nuova costruzione che ospita al piano terra il diving; dentro c’è un televisore che trasmette in continuazione le meravigliose riprese effettuate da Olga nei fondali intorno all’isola e durante le immersioni da loro effettuate con gli ospiti del villaggio. Si vede persino lo squalo balena volteggiare in cerca di plancton fra gli sbigottiti e fortunati sub di turno. Troppo bello!!!!!!
Al primo piano c’è la palestra e la sala tv, per chi non riesce a staccarsi del tutto dalla civiltà. Bellissima è anche la nuova SPA con mobili antichi originali fatti arrivare apposta dall’India e rimontati sul posto. E’ da vedere. I massaggi non li ho provati, quindi non so dire.
E la lingua di sabbia? Ne sa qualcosa chi l’ha già sperimentata in altre isole. E’ semplicemente da favola potervi camminare per decine e decine di metri, magari al tramonto, e fermarsi per vedere accendersi da là le lucine del ristorante e del bar. Provare per credere, è un’emozione unica.
Cosa possiamo aver dimenticato? Che c’è anche il medico, che l’isola è piccola e si gira in 10 minuti, che c’è anche una ben fornita boutique proprio davanti all’ingresso del ristorante, che i lavori ci sono, ma non disturbano e comunque saranno finiti tassativamente entro fine novembre. Anche le passerelle in legno sono state tutte sostituite con altrettante anti-scivolo. Poi ci sono anche due gatti, uno l’abbiamo incontrato una volta, le cornacchiette nere, le volpi volanti che a volte s’incontrano anche di giorno e delle gallinelle nere, bianche e marroni che scappano appena ti vedono.
E poi tante belle nuotate, tanti silenzi sdraiati a guardare il mare, tante chiacchierate e risate con tutti….e tanta malinconia adesso che tutto questo non c’è più, ma questa è un’altra storia.
Alla partenza poi ci siamo consolati con la solita frase che diciamo ogni volta:
“SE NON PARTIAMO NON POSSIAMO RITORNARE”
(della serie la volpe e l’uva!!!)
Da qui in poi non vogliamo ricordare più niente.
P.S. anche il rientro è andato bene, anche se con mezz’ora di ritardo su Malpensa.