- 28/03/2008 ManuelaeAndrea
In settembre 2007, dopo le consuete indagini su Mondo Maldive, abbiamo prenotato un soggiorno a Veligandu con Macana Maldive, conosciuta sempre grazie a Mondo Maldive.
Partenza 25 gennaio da Venezia, noi abitiamo a 10 chilometri dall’aeroporto, con volo di linea Emirates, a Dubai sosta di circa 3 ore e prosecuzione con altro volo di linea Emirates per Male.
Abbiamo fatto il check-in alle 13, posti assegnati nella fila centrale per ambedue i voli. Siamo decollati alle 15,35, comodamente seduti in due su una fila da quattro! Il personale di bordo parla sei o sette lingue, è molto gentile, ci coccola come ci si può aspettare in un volo Emirates. Sullo schermo tuch screen ci sono a disposizione film in italiano, giochi, riprese di telecamere che ti permettono di seguire quanto avviene all’esterno dell’aeromobile (dal decollo all’atterraggio), piantine geografiche con l’itinerario del volo e tutti i dati relativi come velocità, altitudine, gradi esterni.
Volo ed atterraggio perfetti alle 20,50, ora italiana, sbarchiamo e attraversando il posto di controllo transiti, ci rechiamo alla zona partenze. A Dubai è l’una di notte, l’aeroporto è affollatissimo di persone che dormono dove possono: sul pavimento coperto di moquette, lungo i due lati dell’enorme edificio, vicino alle pareti e sulle poche sedie.
Prima di passare il gate per l’imbarco per Male ci fermiamo a prendere un cappuccino allo STARBUKS pagandolo 4 dollari.
Prendiamo posto nel boeing 777 al completo che si prepara al decollo aumentando la potenza dei motori; ma dopo un forte botto diminuisce e lentamente ritorna all’area parcheggi. Il pilota informa, in inglese, che a causa di problemi all’impianto di condizionamento, siamo costretti a sostituire l’aeromobile. Dopo quasi tre ore di attesa dentro un aereo pieno di persone e senza aria condizionata, ci hanno portato ad un altro aereo con l’indicazione di sederci dove volevamo.
Dopo questo “disguido” tutto è proseguito bene e siamo arrivati a Male in meno di quattro ore. Quando scendiamo veniamo investiti dal caldo un pò umido classico delle Maldive.
Passata la dogana ritiriamo i bagagli e dopo aver incontrato l’incaricato della Crawn Tours, ci fiondiamo ad acquistare le ricariche per la SIM maldiviana seguendo le indicazioni apprese su Mondo Maldive.
Ogni anno, quando torniamo alle Maldive, troviamo dei cambiamenti: quest’anno hanno costruito una strada che gira attorno alla pista per portare i passeggeri agli idrovolanti, senza attraversare la pista stessa ed il check-in degli idrovolanti è all’esterno dell’aeroporto, zona arrivi.
In meno di un’ora siamo sull’idrovolante ed ammiriamo dall’alto lo spettacolo delle Maldive.
Si avvista Veligandu, che ormai conosciamo perché vista tante volte su internet. Ammaraggio perfetto, sbarco, bagagli, reception, tutto come di consueto. Ci indirizzano al ristorante, dato che sono già le 14. Il ristorante ha il pavimento di sabbia e ti fa subito venire il dubbio se camminare o no a piedi nudi, dato che la sabbia è un po’ troppo grezza e bagnata. I camerieri ti mettono letteralmente la sedia sotto il sedere ed il tovagliolo in grembo chiedendoti cosa vuoi bere. Noi prendiamo la birra alla spina che costa 4,75 dollari, mentre l’acqua minerale naturale da 1,5 litri costa 3,50 dollari: attenti alla minerale gassata da litro che costa 6 dollari. Il caffè non l’abbiamo mai provato visto che c’era soltanto il Nescafè o il caffè americano. Uno dei camerieri ci ha raccontato, in un italiano molto approssimativo, che era stata richiesta una macchina per caffè espresso che forse sarebbe arrivata fra un paio di settimane.
Tornati alla reception un addetto ci accompagna all’overwater n. 141 situato all’estremo nord dell’isola attraverso un sentiero di sabbia fra palme e altre piante tipiche delle isole Maldive.
La nostra Jacuzzi Water Villa, orientata verso est, è molto spaziosa: nell’ingresso c’è un armadio contenente anche la cassetta di sicurezza, un mobile con frigorifero e cassetti e sul ripiano c’è una macchina per caffè Nespresso, bollitore per thè, tazzine, bustine di thè, zucchero (capsule di caffè alla modica cifra di 3 dollari); sulla parete di fronte c’è una grande specchiera con relativo ripiano con cassetti. Su un lato c’è la porta del bagno che ha la doccia, due lavandini, il WC e una parete vetrata apribile verso la vasca iacuzzi completamente all’aperto.
Dall’ingresso si accede alla camera dove troneggia un letto king size, con relativi comodini e lampade, un divano, un tavolino, un mobile con TV LCD e lettore DVD; lungo una parete c’è un comodo mobile dove mettere libri, farmaci, creme solari, ecc..
C’è anche un tavolo dove si trova un raccoglitore con gli usi e costumi del Resort, le raccomandazioni per lo snorkeling, i numeri telefonici utili, ecc. Di fronte al letto c’è una enorme porta-finestra che si affaccia sulla veranda attrezzata con due lettini, due sedie e un tavolino. Dalla veranda si accede alla laguna a mezzo di una scala privata i cui ultimi due gradini sono molto scivolosi perché immersi nell’acqua.
Il secondo giorno abbiamo incontrato Miriam e Marco, una coppia conosciuta grazie a Mondo Maldive e con la quale abbiamo trascorso delle bellissime serate giocando a carte e a dadi.
L’intrattenimento a Veligandu è molto soft: una sera c’è stata l’esibizione dal vivo di un complesso musicale, un’altra alcune ragazze hanno ballato indossando abiti tipici, un’altra ancora la solita corsa dei paguri: sottolineo che l’inglese è la lingua usata per tutti i “rapporti umani”.
La zona piscina è attrezzata con ombrelloni e lettini ed il pavimento di legno diventa bollente durante le ore centrali della giornata.
Per alcuni giorni una troupe di fotografi ha scattato foto ad una coppia di giovani modelli, una ragazza molto magra ed un bel biondino, ambientandoli in varie zone dell’isola: abbiamo pensato che li vedremo sulle pagine dei prossimi cataloghi che pubblicizzano Veligandu dopo la ristrutturazione.
Abbiamo trascorso 12 bellissimi giorni, aiutati anche da splendide giornate di sole, facendo snorkeling e fotografando sotto e sopra l’acqua, mangiando pesce, carne, verdure e dolci molto buoni.
Il giorno della partenza ci siamo imbarcati sull’idrovolante verso le 17 con un cielo scuro che prometteva pioggia. Infatti a Male è piovuto anche se faceva sempre caldo.
Un incaricato della Crown Tours (con una modica mancia) ci ha accompagnato a vedere le principali attrazioni di Male: la residenza del presidente, il centro islamico, il mercato del pesce e della frutta e verdura ed un negozio di souvenir dove abbiamo fatto alcuni acquisti. Dopo aver cenato in un ristorantino dove ci hanno offerto un vero caffè….. in capsula e recuperato i bagagli lasciati nella stanza d’appoggio in albergo, ci hanno accompagnato al motoscafo per tornare in aeroporto; entro le 22 perché era l’ultima corsa disponibile. Abbiamo aspettato la partenza del volo (in ritardo di un’ora e mezza) un po’ seduti e un po’ distesi sulle sedie della sala d’attesa. Il volo di ritorno è stato tranquillo: sosta a Dubai utile per sgranchirsi le gambe e recuperare il ritardo con relativa passeggiata per l’aeroporto affollato, imbarco sull’airbus A330 e arrivo a Venezia in perfetto orario.
Penso che non sarà facile trovare per la nostra quinta volta alle Maldive un’isola che abbia le caratteristiche che a noi piacciono tanto: primo requisito un bel reef facilmente raggiungibile; un resort non troppo grande, né troppo lussuoso; camere spaziose, comode e silenziose; buona cucina e possibilmente presenza di compatrioti con cui scambiare qualche parola.
Abbiamo molto tempo a disposizione prima di dover decidere e la consapevolezza che si può sempre tornare dove abbiamo trascorso le vacanze più belle.