- 04/02/2008 mik
Normalmente quando si torna da un viaggio “si torna a casa”. Per me ed Andrea, “tornare a casa” significa andare alle Maldive. Da qualche anno a questa parte non rinunciamo a questa méta che ci rigenera nel corpo e nella mente. Allora iniziamo…..quest’estate ad agosto, comincio a consultare internet perchè vogliamo risparmiare e allora ecco che, con volo Qatar airways e TO straniero, Velidhu è la nostra isola. Partiamo con una coppia di malati di Maldive conosciuti a gennaio 2007 all’Holiday Island quindi la vacanza si fa più emozionante. Il volo con la Qatar (suddiviso in due tratte) è in perfetto orario, così come perfetto è il trattamento che riceviamo a bordo, l’aeromobile è nuovo, gli svaghi sono tali che se non vogliamo dormire ce n’è per tutti i gusti (films, giochi, documentari). In orario giungiamo anche ad Hulule, questa lingua di terra che è la pista di atterraggio e che per la quinta volta ci vede toccare il suolo….ed eccoci finalmente a casa!!!!!!!!!! Ricarichiamo la SIM (sarò per la seconda volta SIMviata) e ci avviamo al prendere l’idrovolante alla volta dell’isola. Giungiamo a Velidhu nel pomeriggio, ad attenderci un responsabile del Resort che dice di darci una “brutta notizia” perché i Beach Bungalows sono tutti occupati quindi le prime 5 notti le trascorreremo in un Water Bungalow…..(che noia). Siamo tutti e quattro contenti di provare quest’esperienza, soprattutto perché non ha costi aggiuntivi. Velidhu dispone di 10 WB (complessivamente 20 stanze) arredati benissimo, pavimento in legno e angolo divano con pavimento in vetro. Bellissime le vetrate che danno sul mare e la grande terrazza dove ci daremo appuntamento per i nostri tè al tramonto….solo dopo 7 notti, scopriremo che quella sulle water, sarà la nostra dimora fino a fine vacanza. La spiaggia dell’isola è abbastanza ampia, la sabbia soffice e bianca, solamente davanti al pontile dove attracca l’idrovolante manca del tutto. La barriera corallina ci sorprende per l’enorme quantità di pesce e coralli duri, tanto che viene data la possibilità di effettuare direttamente le immersioni dal pontile. La vegetazione all’interno è rigogliosa, alcune piante hanno la targhetta con il nome proprio come in un giardino botanico. Non mancano varie specie di uccelli e due mitici aironi. Le giornate trascorrono all’insegna del completo relax, il sole splende ogni giorno, il mare in laguina è calmo, manca completamente l’animazione (evviva), così viviamo le nostre Maldive, i colori del mare e del cielo come da sempre desideriamo. Velidhu è prevalentemente frequentata da tedeschi, inglesi e francesi, è un’isola molto semplice e informale. La cucina è buona, le serate sono a tema (Thai, Giapponese, Italiana, Cinese), ma la pasta, la semplice verdura e i dolci non mancano mai. I massaggi con olii profumati e mani sapienti, alla SPA sono momenti di puro rilassamento. Al diving ci accolgono con molta simpatia (strano, i tedeschi sono piuttosto seriosi) soprannominandoci Italian Dream Team (siamo gli unici sub italiani) ma nessuno parla italiano, solo inglese e tedesco. Eurodivers è organizzato molto bene sia per quanto riguarda le uscite in barca per le immersioni, sia per l’eventuale attrezzatura a noleggio (noi ci siamo portati la nostra, Qatar prevede 32 kg a testa di bagaglio e 7 kg per quello a mano). Danno inoltre la possibilità di provare il nitrox gratuitamente durante un’immersione. Ed allora eccoci ad esplorare le bellezze del mondo sommerso, mante, squali pinna bianca, murene, pesci pagliaccio, razze, tartarughe, aragoste, e chi più ne ha più ne metta. Io sono la fotografa ufficiale del team, i miei due compagni di immersione, Andrea mio marito e Antonio, sono addetti al gonfiaggio del pedagno a fine immersione. Così la prima settimana vola, non ce ne rendiamo nemmeno conto, ma siamo al giro di boa, e la seconda ci serve per fare completa amicizia con tutti, dal personale estremamente gentile ai ragazzi del diving, agli altri sub, e ahimè arriva il momento che non abbiamo una terza settimana e dobbiamo ripartire. Laura da 3 giorni è in crisi pre-partenza, io entro in crisi quando salgo sull’idrovolante, ma per fortuna abbiamo già pianificato il ritorno qui in Paradiso per il prossimo gennaio, per questo forse, sotto sotto, non siamo così tanto disperati. Oggi guardo ancora fuori per vedere se dalla terrazza scorgo Gangehi e Nika, ma la nebbia mi impedisce questa vista. E’ forse giunta l’ora di svegliarmi da questo sogno……