- 30/04/2009 mauro2004
E alla fine il sogno si è avverato: le Maldive! Tutto è nato nel lontano 1998 quando io e Alessandra abbiamo deciso di regalarci un viaggio in Egitto sul Mar Rosso. Lo spettacolo indescrivibile del parco marino di Ras Mohammed ci scatenò una sensazione di stupore ed incredulità: la bellezza di quei colori e la tanta vita in quell’acqua cristallina, contrapposta al deserto e alla sabbia che circondava questo paradiso, ci indusse a modificare le preferenze delle nostre successive vacanze, soprattutto perché fino a quel momento la vacanza significava esclusivamente “montagna”. Per cui al ritorno dalla vacanza abbiamo preso il brevetto da sommozzatore e, successivamente, il brevetto superiore e le specializzazioni. E via con il mare: Sardegna, Sicilia, Ustica, Ponza, Ischia ecc. Ma il nostro desiderio (almeno una volta nella vita) era quello del “paradiso”, isola con le palme, spiaggia bianca e dolce far niente che non fosse Mare e Sole. Ci siamo documentati molto, e anche grazie all’aiuto di “mondomaldive” e la nostra scelta è ricaduta su Maayafushi.
Io, Alessandra e mia sorella Andreina partiamo sabato 28 marzo alle ore 19.00 da Roma Fiumicino con Eurofly: non spendo nessuna valutazione nei confronti della compagnia aerea, anche se ci sarebbe qualcosa da dire (ad esempio sconsiglio di consumare i primi precotti a chi non ha uno stomaco di ferro), ma non è questo che conta. Fortunatamente riesco anche a dormire un po’ durante il viaggio e all’arrivo a Malè, all’uscita dall’aeroplano, ci assale un’afa asfissiante; attendiamo l’arrivo dei bagagli e “udite udite” dobbiamo nuovamente ripassare dal detector: ma che non si fidano dei controlli fatti in Italia? All’uscita dall’aeroporto troviamo subito l’addetto di Francorosso che ci manda a fare il ceck-in per l’idrovolante (dove pesano anche il bagaglio a mano) e subito dopo ci attende il pulmino che ci accompagna alla stazione degli idrovolanti. Nel percorso riesco già a rubare qualche scatto di Malè dove compaiono delle stenelle che saltano: sembrano contente, almeno quanto lo siamo noi. E’ mattina presto, siamo i primi e dopo un’attesa di soli dieci minuti partiamo con il nostro “Maldivian Air Taxi” (quelli rossi); venti minuti di volo tra gli atolli e alla fine in lontananza appare Lei, l’isola che abbiamo più e più volte visto nelle fotografie di chi è stato prima di noi… l’isola la cui forma conosciamo ormai benissimo. Ci accoglie Roberto, uno degli animatori, ragazzo gentile e simpatico che avremo il piacere di conoscere per una sola settimana purtroppo.
Dopo il cocktail di benvenuto e una stupenda salvietta rinfrescante, appena effettuate le pratiche burocratiche alla reception ci invitano a sederci sulle comode poltrone del bar, perché essendo in tre devono sistemare il terzo letto nel nostro bungalow. Ci assegnano il numero 10 che è posizionato sulla spiaggia del lato alba, dietro la Spa e sufficientemente lontano dal generatore di corrente, che è invece posizionato dopo il campo di beach volley in prossimità degli over-water. La posizione è sicuramente più tranquilla rispetto ai bungalow che stanno vicini alla bellissima lingua di sabbia. E’ stato ristrutturato di recente e ha un’ampia porta-finestra scorrevole; la stanza è essenziale ma c’è tutto il necessario: il letto in ferro battuto, due armadi a giorno, frigobar e, soprattutto, l’ampio bagno stile-maldiviano con la zona doccia all’aperto al cui interno cresce una palma, e il suo tronco che sale verso il cielo fa un effetto veramente molto ma molto bello.
Sistemiamo tutta la nostra roba e ci facciamo una piccola passeggiata sul bagnasciuga; è già ora di pranzo e così andiamo al Ristorante, dove siamo veramente pochi perché la maggioranza viene da Milano con un altro volo, e quindi ci sono solamente coloro che stanno qui per la seconda settimana più gli stranieri di altri tour operator. Durante la settimana avremo modo di apprezzare l’ottima cucina del Maaya, prevalentemente italiana, che offre anche pietanze più speziate ed aromatiche, ottimo pesce, un’ampia scelta di verdure crude e cotte, frutta e macedonia succose, ma soprattutto i dolci… qualcosa di sublime.
Nel pomeriggio il primo bagno sul reef… ci ritorna in mente tutto ciò che abbiamo visto in Egitto: forse qui i coralli sono un po’ meno colorati, ma anche se siamo vicinissimi all’isola ci sono tanti ma tanti più pesci. Andiamo al Diving a portare la nostra attrezzatura e a chiedere informazioni e lì ci accoglie Franco, uno degli istruttori; fatte le dovute presentazioni ci illustra quali sono i punti di immersione e ci dà appuntamento per il pomeriggio successivo per una prima immersione facile, tanto per riprendere un po’ di dimestichezza visto che non ci immergiamo da parecchio. In seguito conosceremo gli altri componenti del Diving (tutti molto bravi, simpatici e professionali: Antonello, Federico, Chantal e Alì). Per quanto riguarda le immersioni, tutte in luoghi assolutamente stupendi, posso dire di aver visto di tutto e di più, oltre ai coloratissimi pesci del reef (chirurgo, balestra, angelo, trombetta, ecc.) abbiamo visto e fotografato squali, mante, napoleone, carangidi, tartarughe…
Le nostre giornate durante la vacanza si sono svolte in questo modo: la mattina sveglia all’alba, fotografie e riprese video (sempre molto ma molto suggestive), piccola escursione con pinne e maschera sul reef dell’isola a vedere i nostri amici pescetti (considerate che la temperatura dell’acqua è sempre intorno ai 28-29 gradi); poi, dopo la colazione, io e Alessandra ci siamo recati a fare immersioni, mentre mia Andreina è rimasta a Maaya a prendere il Sole, ascoltando il “rumore” del mare, o ad approfittare della Spa (a suo dire molto bravi). Ritornati a Maaya, ottimi aperitivi al bar principale e, subito dopo, tutti a pranzo. Nel pomeriggio un’oretta di relax all’ombra delle palme, poi, appena il Sole ha attenuato i suoi raggi, un po’ di tintarella e di nuovo snorkeling sul reef a cercare qualcosa di bello da vedere e fotografare. Più tardi al bar della spiaggia il nostro amico Jalal ci ha “viziato” con pizzette varie e bibite: io ho apprezzato moltissimo il tè caldo che mi ha completamente dissetato a dispetto di quanto si potesse pensare (vista la temperatura). Si avvicina il tramonto e riprendiamo in nostri attrezzi foto e video per una doverosa ripresa del tramonto (a proposito, ho inserito qui sul sito varie fotografie della vacanza che sto qui raccontando). È oramai ora di cena e, dopo la doccia, di nuovo assaporiamo con appetito ciò che i cuochi ci hanno preparato; abbiamo comunque scelto quasi sempre il pesce e i piatti che ricordano di più la cucina locale. Il dopocena ha visto quasi sempre i ragazzi dell’animazione impegnati a recitare in scenette da cabaret oppure a cercare di coinvolgere gli ospiti in canti al karaoke o in scenette varie, il tutto comunque in modo molto simpatico. Voglio qui ricordare, oltre a Roberto, anche gli altri bravissimi ragazzi dell’animazione Seaclub: Azzurra, Giuseppe, Sara e Claudio, capaci di farti sentire a tuo agio come se fossimo vecchi ospiti del villaggio.
Per finire, dopo le lodi, alcuni punti negativi:
- il volo sia all’andata che al ritorno è risultato fastidioso, 10 ore sono molto lunghe in quella situazione, le file dei sedili sono molto vicine e quindi non si viaggia sufficientemente comodi, il cibo fa veramente pena, le cuffiette che danno per seguire la programmazione per lo più non funzionano (un consiglio: se volete seguire i film in programmazione usate le vostre!);
- a Maaya il Bar e, soprattutto, il Ristorante hanno parecchi ventilatori guasti… se ci capiti sotto fa parecchio caldo!
- il negozietto dell’isola ha dei prezzi veramente esagerati, giustificati da chi ha il monopolio (tanto per fare un esempio un pescetto-calamita (quelli che si attaccano al frigorifero) molto ma molto piccolo, costa a partire da 5 dollari); d’altronde l’alternativa è fare gli acquisti durante l’escursione all’isola dei pescatori, ma partecipare costa 30 dollari a persona, per cui fatevi due conti…
- le immersioni costano troppo (anche se i posti sono bellissimi, gli istruttori ed il servizio ottimo, e quindi ne vale sicuramente la pena); in particolare, se con un’uscita in barca sono previste due immersioni, il prezzo è esattamente il doppio dell’immersione singola e, sinceramente, è una cosa che ho visto solamente qui!
Comunque sia di questa vacanza porteremo un ricordo indelebile nella nostra mente, oltre alle numerose fotografie e i video che abbiamo fatto durante le immersioni o lo snorkeling e sull’isola. Posso assolutamente dire che Maayafushi è ormai tatuata nel nostro cuore.
Un grazie infine a tutti, in ordine sparso:
al personale maldiviano, sempre gentile e discreto;
a Francorosso – nella persona di Luana - sempre attenta a soddisfare ogni nostra richiesta;
ai già menzionati ragazzi dell’animazione, che si sono impegnati a farci trascorrere bene la vacanza;
ai ragazzi del diving per tutto ciò che riguarda il Mare e i suoi abitanti;
ai compagni di viaggio nonché frequentatori del forum di mondomaldive (Anubi, GigiFandango, Ilariac; Popi1971).
Ciao Maaya, spero di poterti rincontrare… un giorno.
Io, Alessandra e mia sorella Andreina partiamo sabato 28 marzo alle ore 19.00 da Roma Fiumicino con Eurofly: non spendo nessuna valutazione nei confronti della compagnia aerea, anche se ci sarebbe qualcosa da dire (ad esempio sconsiglio di consumare i primi precotti a chi non ha uno stomaco di ferro), ma non è questo che conta. Fortunatamente riesco anche a dormire un po’ durante il viaggio e all’arrivo a Malè, all’uscita dall’aeroplano, ci assale un’afa asfissiante; attendiamo l’arrivo dei bagagli e “udite udite” dobbiamo nuovamente ripassare dal detector: ma che non si fidano dei controlli fatti in Italia? All’uscita dall’aeroporto troviamo subito l’addetto di Francorosso che ci manda a fare il ceck-in per l’idrovolante (dove pesano anche il bagaglio a mano) e subito dopo ci attende il pulmino che ci accompagna alla stazione degli idrovolanti. Nel percorso riesco già a rubare qualche scatto di Malè dove compaiono delle stenelle che saltano: sembrano contente, almeno quanto lo siamo noi. E’ mattina presto, siamo i primi e dopo un’attesa di soli dieci minuti partiamo con il nostro “Maldivian Air Taxi” (quelli rossi); venti minuti di volo tra gli atolli e alla fine in lontananza appare Lei, l’isola che abbiamo più e più volte visto nelle fotografie di chi è stato prima di noi… l’isola la cui forma conosciamo ormai benissimo. Ci accoglie Roberto, uno degli animatori, ragazzo gentile e simpatico che avremo il piacere di conoscere per una sola settimana purtroppo.
Dopo il cocktail di benvenuto e una stupenda salvietta rinfrescante, appena effettuate le pratiche burocratiche alla reception ci invitano a sederci sulle comode poltrone del bar, perché essendo in tre devono sistemare il terzo letto nel nostro bungalow. Ci assegnano il numero 10 che è posizionato sulla spiaggia del lato alba, dietro la Spa e sufficientemente lontano dal generatore di corrente, che è invece posizionato dopo il campo di beach volley in prossimità degli over-water. La posizione è sicuramente più tranquilla rispetto ai bungalow che stanno vicini alla bellissima lingua di sabbia. E’ stato ristrutturato di recente e ha un’ampia porta-finestra scorrevole; la stanza è essenziale ma c’è tutto il necessario: il letto in ferro battuto, due armadi a giorno, frigobar e, soprattutto, l’ampio bagno stile-maldiviano con la zona doccia all’aperto al cui interno cresce una palma, e il suo tronco che sale verso il cielo fa un effetto veramente molto ma molto bello.
Sistemiamo tutta la nostra roba e ci facciamo una piccola passeggiata sul bagnasciuga; è già ora di pranzo e così andiamo al Ristorante, dove siamo veramente pochi perché la maggioranza viene da Milano con un altro volo, e quindi ci sono solamente coloro che stanno qui per la seconda settimana più gli stranieri di altri tour operator. Durante la settimana avremo modo di apprezzare l’ottima cucina del Maaya, prevalentemente italiana, che offre anche pietanze più speziate ed aromatiche, ottimo pesce, un’ampia scelta di verdure crude e cotte, frutta e macedonia succose, ma soprattutto i dolci… qualcosa di sublime.
Nel pomeriggio il primo bagno sul reef… ci ritorna in mente tutto ciò che abbiamo visto in Egitto: forse qui i coralli sono un po’ meno colorati, ma anche se siamo vicinissimi all’isola ci sono tanti ma tanti più pesci. Andiamo al Diving a portare la nostra attrezzatura e a chiedere informazioni e lì ci accoglie Franco, uno degli istruttori; fatte le dovute presentazioni ci illustra quali sono i punti di immersione e ci dà appuntamento per il pomeriggio successivo per una prima immersione facile, tanto per riprendere un po’ di dimestichezza visto che non ci immergiamo da parecchio. In seguito conosceremo gli altri componenti del Diving (tutti molto bravi, simpatici e professionali: Antonello, Federico, Chantal e Alì). Per quanto riguarda le immersioni, tutte in luoghi assolutamente stupendi, posso dire di aver visto di tutto e di più, oltre ai coloratissimi pesci del reef (chirurgo, balestra, angelo, trombetta, ecc.) abbiamo visto e fotografato squali, mante, napoleone, carangidi, tartarughe…
Le nostre giornate durante la vacanza si sono svolte in questo modo: la mattina sveglia all’alba, fotografie e riprese video (sempre molto ma molto suggestive), piccola escursione con pinne e maschera sul reef dell’isola a vedere i nostri amici pescetti (considerate che la temperatura dell’acqua è sempre intorno ai 28-29 gradi); poi, dopo la colazione, io e Alessandra ci siamo recati a fare immersioni, mentre mia Andreina è rimasta a Maaya a prendere il Sole, ascoltando il “rumore” del mare, o ad approfittare della Spa (a suo dire molto bravi). Ritornati a Maaya, ottimi aperitivi al bar principale e, subito dopo, tutti a pranzo. Nel pomeriggio un’oretta di relax all’ombra delle palme, poi, appena il Sole ha attenuato i suoi raggi, un po’ di tintarella e di nuovo snorkeling sul reef a cercare qualcosa di bello da vedere e fotografare. Più tardi al bar della spiaggia il nostro amico Jalal ci ha “viziato” con pizzette varie e bibite: io ho apprezzato moltissimo il tè caldo che mi ha completamente dissetato a dispetto di quanto si potesse pensare (vista la temperatura). Si avvicina il tramonto e riprendiamo in nostri attrezzi foto e video per una doverosa ripresa del tramonto (a proposito, ho inserito qui sul sito varie fotografie della vacanza che sto qui raccontando). È oramai ora di cena e, dopo la doccia, di nuovo assaporiamo con appetito ciò che i cuochi ci hanno preparato; abbiamo comunque scelto quasi sempre il pesce e i piatti che ricordano di più la cucina locale. Il dopocena ha visto quasi sempre i ragazzi dell’animazione impegnati a recitare in scenette da cabaret oppure a cercare di coinvolgere gli ospiti in canti al karaoke o in scenette varie, il tutto comunque in modo molto simpatico. Voglio qui ricordare, oltre a Roberto, anche gli altri bravissimi ragazzi dell’animazione Seaclub: Azzurra, Giuseppe, Sara e Claudio, capaci di farti sentire a tuo agio come se fossimo vecchi ospiti del villaggio.
Per finire, dopo le lodi, alcuni punti negativi:
- il volo sia all’andata che al ritorno è risultato fastidioso, 10 ore sono molto lunghe in quella situazione, le file dei sedili sono molto vicine e quindi non si viaggia sufficientemente comodi, il cibo fa veramente pena, le cuffiette che danno per seguire la programmazione per lo più non funzionano (un consiglio: se volete seguire i film in programmazione usate le vostre!);
- a Maaya il Bar e, soprattutto, il Ristorante hanno parecchi ventilatori guasti… se ci capiti sotto fa parecchio caldo!
- il negozietto dell’isola ha dei prezzi veramente esagerati, giustificati da chi ha il monopolio (tanto per fare un esempio un pescetto-calamita (quelli che si attaccano al frigorifero) molto ma molto piccolo, costa a partire da 5 dollari); d’altronde l’alternativa è fare gli acquisti durante l’escursione all’isola dei pescatori, ma partecipare costa 30 dollari a persona, per cui fatevi due conti…
- le immersioni costano troppo (anche se i posti sono bellissimi, gli istruttori ed il servizio ottimo, e quindi ne vale sicuramente la pena); in particolare, se con un’uscita in barca sono previste due immersioni, il prezzo è esattamente il doppio dell’immersione singola e, sinceramente, è una cosa che ho visto solamente qui!
Comunque sia di questa vacanza porteremo un ricordo indelebile nella nostra mente, oltre alle numerose fotografie e i video che abbiamo fatto durante le immersioni o lo snorkeling e sull’isola. Posso assolutamente dire che Maayafushi è ormai tatuata nel nostro cuore.
Un grazie infine a tutti, in ordine sparso:
al personale maldiviano, sempre gentile e discreto;
a Francorosso – nella persona di Luana - sempre attenta a soddisfare ogni nostra richiesta;
ai già menzionati ragazzi dell’animazione, che si sono impegnati a farci trascorrere bene la vacanza;
ai ragazzi del diving per tutto ciò che riguarda il Mare e i suoi abitanti;
ai compagni di viaggio nonché frequentatori del forum di mondomaldive (Anubi, GigiFandango, Ilariac; Popi1971).
Ciao Maaya, spero di poterti rincontrare… un giorno.