- 20/03/2013 unsogno59
Alle Maldive, dopo tre anni di assenza, comincio a rifletterci da ottobre! Mi sono mancate tanto, me ne accorgo solo adesso che sono molto stanca, negli ultimi due anni ho avuto altro a cui pensare. Comunque, chiedo a Cinzia, una mia amica, se vuole “conoscere” le Maldive, accetta senza esitare, ci pensava da un po’, ha viaggiato tanto ma lì non c’è ancora stata. Anche i miei amici di Mantova, Mauro e Roberta, dicono di si e allora si parte. Volo Turkish ed Eriyadu con Mondomaldive, 11 notti al costo totale di 2300 circa!
Il 28 febbraio arriviamo in aeroporto e mi accorgo che molto sta cambiando, non ci sono più i soliti “baracchini” con i vari TO, adesso ci sono dei banchi più nuovi e tutto è in fermento, ci sono lavori dappertutto, anche il negozietto che vende le sim e le ricariche ha cambiato posto, ma è lì a destra appena esci con i bagagli e lo trovo subito lo stesso. Ad aspettarci c’è il referente di Mondomaldive con il mio nome sul cartello. Diamo una mano ad una coppia di italiani ai quali il loro TO dice che il resort prenotato è in overbooking, non parlano bene l’inglese e Cinzia si preoccupa di comunicare per loro conto. Andiamo a prendere la barca e dopo un’ora circa arriviamo ad Eriyadu, di nuovo in paradiso dopo tre anni! Quanto mi è mancato questo posto!
La vegetazione è molto rigogliosa, ci sono diversi aironi ed altre specie di uccelli. Il reef è molto bello e circonda tutta l’isola. Ci sono diverse pass e fare snorkeling è veramente uno spettacolo, il secondo giorno a nuoto abbiamo fatto il giro completo! Un po’ faticoso ma ne valeva la pena. Certo ci sono i punti più interessanti e quelli meno ma una perlustrazione completa non si nega a nessun reef. Un pomeriggio abbiamo visto una splendida tartaruga e un’altra volta dal pontile del diving abbiamo visto due aquile di mare e un trigone nero!
Avevamo fatto esplicita richiesta di una camera tra la 120 e la 130 ma ci viene assegnata la 159. Chiediamo di cambiarla con una di quelle da noi preferite e ci avrebbero accontentate se non avessimo deciso, dopo un giorno, di rimanere lì. La 159 è dietro al generatore, che a nostro parere non dà tanto fastidio, ma è anche vicinissima alla lingua di sabbia! Spettacolare! Che tramonti fantastici abbiamo ammirato! A sinistra della lingua di sabbia si forma una piscina naturale dove l’acqua è sempre calma e trasparente, lì abbiamo visto nuotare le aquile di mare e abbiamo “stazionato” per ore a chiacchierare. Parte dell’isola è praticamente senza spiaggia e la vegetazione termina quasi in mare.
Le camere sono abbastanza grandi e comode, il bagno è fornito di doccia maldiviana e di vasca. Il room boy la puliva e riordinava due volte al giorno. L’arredamento è datato e, come tutto il resto, avrebbe bisogno di una bella risistemazione.
Sulla pulizia generale dell’isola non ho nulla da dire, c’erano sempre tanti che lavoravano per rendere agibili i vialetti e le zone antistanti le camere. Ogni bungalow ha due lettini di legno a disposizione con i relativi materassini. Ogni due giorni, il pomeriggio, ci cambiavano i teli mare.
Il bar è molto bello perché è sul mare e la sera è piacevolissimo trattenersi.
Non c’è animazione, a volte non c’è neanche la musica di sottofondo, il venerdì c’è musica da discoteca.
Il ristorante è abbastanza buono e vario, ci sono molte insalate, verdure cotte, pesce, carne, riso, pasta (in verità un po’ scotta) e dolci ma mi è mancata la frutta, c’era sempre la macedonia che a me non piace tantissimo, preferisco la frutta intera. Trovo che la cucina dei vari resort è molto simile anche se, devo dire che tra le 5 isole che ho visitato, la cucina del Maaya resta insuperabile.
Il tempo è stato bello, ha piovuto solo un po’ due pomeriggi e due notti. Poca roba!
A me piace tanto andare a visitare l’isola dei pescatori ma questa volta non ci sono riuscita poiché non si è raggiunto il numero richiesto per farla.
Al ritorno avevamo l’aereo a mezzanotte e siamo partite dall’isola alle 17, Mauro e Roberta li avevamo salutati il giorno prima, abbiamo fatto un giro per Malè, io non c’ero mai stata, e poi siamo ritornate in aeroporto.
Anche questa volta ho lasciato le mie Maldive con il solito e ormai scontato arrivederci!
Il 28 febbraio arriviamo in aeroporto e mi accorgo che molto sta cambiando, non ci sono più i soliti “baracchini” con i vari TO, adesso ci sono dei banchi più nuovi e tutto è in fermento, ci sono lavori dappertutto, anche il negozietto che vende le sim e le ricariche ha cambiato posto, ma è lì a destra appena esci con i bagagli e lo trovo subito lo stesso. Ad aspettarci c’è il referente di Mondomaldive con il mio nome sul cartello. Diamo una mano ad una coppia di italiani ai quali il loro TO dice che il resort prenotato è in overbooking, non parlano bene l’inglese e Cinzia si preoccupa di comunicare per loro conto. Andiamo a prendere la barca e dopo un’ora circa arriviamo ad Eriyadu, di nuovo in paradiso dopo tre anni! Quanto mi è mancato questo posto!
La vegetazione è molto rigogliosa, ci sono diversi aironi ed altre specie di uccelli. Il reef è molto bello e circonda tutta l’isola. Ci sono diverse pass e fare snorkeling è veramente uno spettacolo, il secondo giorno a nuoto abbiamo fatto il giro completo! Un po’ faticoso ma ne valeva la pena. Certo ci sono i punti più interessanti e quelli meno ma una perlustrazione completa non si nega a nessun reef. Un pomeriggio abbiamo visto una splendida tartaruga e un’altra volta dal pontile del diving abbiamo visto due aquile di mare e un trigone nero!
Avevamo fatto esplicita richiesta di una camera tra la 120 e la 130 ma ci viene assegnata la 159. Chiediamo di cambiarla con una di quelle da noi preferite e ci avrebbero accontentate se non avessimo deciso, dopo un giorno, di rimanere lì. La 159 è dietro al generatore, che a nostro parere non dà tanto fastidio, ma è anche vicinissima alla lingua di sabbia! Spettacolare! Che tramonti fantastici abbiamo ammirato! A sinistra della lingua di sabbia si forma una piscina naturale dove l’acqua è sempre calma e trasparente, lì abbiamo visto nuotare le aquile di mare e abbiamo “stazionato” per ore a chiacchierare. Parte dell’isola è praticamente senza spiaggia e la vegetazione termina quasi in mare.
Le camere sono abbastanza grandi e comode, il bagno è fornito di doccia maldiviana e di vasca. Il room boy la puliva e riordinava due volte al giorno. L’arredamento è datato e, come tutto il resto, avrebbe bisogno di una bella risistemazione.
Sulla pulizia generale dell’isola non ho nulla da dire, c’erano sempre tanti che lavoravano per rendere agibili i vialetti e le zone antistanti le camere. Ogni bungalow ha due lettini di legno a disposizione con i relativi materassini. Ogni due giorni, il pomeriggio, ci cambiavano i teli mare.
Il bar è molto bello perché è sul mare e la sera è piacevolissimo trattenersi.
Non c’è animazione, a volte non c’è neanche la musica di sottofondo, il venerdì c’è musica da discoteca.
Il ristorante è abbastanza buono e vario, ci sono molte insalate, verdure cotte, pesce, carne, riso, pasta (in verità un po’ scotta) e dolci ma mi è mancata la frutta, c’era sempre la macedonia che a me non piace tantissimo, preferisco la frutta intera. Trovo che la cucina dei vari resort è molto simile anche se, devo dire che tra le 5 isole che ho visitato, la cucina del Maaya resta insuperabile.
Il tempo è stato bello, ha piovuto solo un po’ due pomeriggi e due notti. Poca roba!
A me piace tanto andare a visitare l’isola dei pescatori ma questa volta non ci sono riuscita poiché non si è raggiunto il numero richiesto per farla.
Al ritorno avevamo l’aereo a mezzanotte e siamo partite dall’isola alle 17, Mauro e Roberta li avevamo salutati il giorno prima, abbiamo fatto un giro per Malè, io non c’ero mai stata, e poi siamo ritornate in aeroporto.
Anche questa volta ho lasciato le mie Maldive con il solito e ormai scontato arrivederci!