- 12/12/2012 Kadash
IL VIAGGIO
Iniziamo da qui, dal 22 novembre quando termino di lavorare alle 13 e mi precipito a casa per la partenza prevista alle 17 con il primo aereo per Roma: mi aspettano i miei compagni di viaggio, ossia mia moglie Mela mia figlio Giuseppe (19 mesi) e mia suocera Teresa (che ci aiuterà a gestire il piccolo per questi lunghi 18 giorni!) A Roma, o meglio a Fiumicino pernotto al Vegan Inn, un B&B a 5 minuti dall’Aeroporto (corsa in taxi: euro 12): consigliato come stopover per chi ha una notte da trascorrere a Roma per prendere un aereo di mattina presto. Si trova in linea d’aria sotto la pista del Leonardo Da Vinci quindi se avete il sonno leggero potreste essere infastiditi dagli aerei: personalmente non ho avuto alcun problema :) Il giorno dopo prendiamo i voli Emirates: Roma – Dubai (su un fantastico A380) e il successivo Dubai – Malè (su un comunque ottimo Boeing 777). Arriviamo a Malè in perfetto orario intorno alle 8.30 del 24 Novembre, e dopo pochi minuti troviamo il desk della Tui dove gli operatori ci indirizzano alla barca veloce che ci condurrà a Biyadhoo. Tempo perso = zero! Bene così! Dopo circa 40 minuti di mare ecco l’isola apparirci all’orizzonte…. Siamo arrivati! Ci accoglie Jozie, referente Tui a Biyadhoo, pur essendo tedesca DOC si prodiga nel suo inglese discreto ad aiutami in tutte le mie varie richieste. La camera assegnata è, come richiesto, lato tramonto, la numero 66… non è al primo piano come avevo espressamente scritto ma ne parlerò nell’apposito capitolo
L’ISOLA
L’Isola è bella, selvaggia, “maldiviana”… il “centro” di Biyadhoo è riservato allo staff (ci sono anche stato per una circostanza fortuita :D ) mentre tutto intorno corre un vialetto che ne traccia la circonferenza… per percorrerlo si impiegano circa 20 minuti a passo normale. Le spiagge sono concentrate sul lato ovest (che chiameremo lato tramonto) mentre a est (lato alba) c’è davvero poca sabbia, e le sparute sdraio che riescono a trovare posto sbucano qua e … sul lato tramonto l’ombra è fornita dai bellissimi alberi che crescono rigogliosi un po’ ovunque. Sull’isola trova posto anche un campo di calcio dove di sera ci si può unire allo staff, una Spa, il Diving e ovviamente la Reception.
LA CAMERA
La camera assegnataci era la 66, si trova in posizione ideale al centro del lato tramonto, sulla spiaggia principale. Avevo chiesto un primo piano ma dopo rapido consulto abbiamo preferito la sensazione della sabbia sotto i piedi non appena si esce dalla porta-finestra lato mare, senza contare che con un bimbo piccolo andare al primo piano sarebbe risultato quantomeno scomodo. Le camere, come noto, sono abbastanza obsolete nell’arredamento e soffrono di una certa puzza di stantio… in ogni caso nei prossimi mesi il resort ha in programma una ristrutturazione e immagino che a questo verrà posto rimedio. A piano terra dovrete anche abituarvi alle “visite” periodiche di formichine e insetti vari. In ogni caso la camera era fornita di deodorante e insetticida proprio per risolvere gli “inconvenienti” di cui sopra, e veniva comunque pulita due volte al giorno, anche con cambio dei teli mare. Il letto matrimoniale è enorme, volendo ci stavamo in 3 adulti più il bambino! Ben fornito il minibar e a prezzi “umani”, ne ho fatto buon uso!
IL REEF
Il reef lato tramonto è bello ma non irresistibile, e mi ha dato le maggiori soddisfazioni in “acqua bassa” vicino riva: murena, due pesci pietra (stonefish) e lionfish, in perfette condizioni di luce. Il lato alba presenta invece un reef più vario e decisamente più vivo. Consiglio di entrare dal passaggio 1 (o anche 2) e risalirlo (possibilmente in favore di corrente) fino al diving, superando quindi il molo principale. E’ la cosa di Biyadhoo che mi mancherà di più! Dopo poco tempo imparerete a conoscere l’andamento delle maree e delle correnti, che a Biyadhoo sono determinanti per uno snorkeling ben fatto. Sconsiglio di scendere sul lato alba con la bassa marea, salvo nei passaggi segnalati, e sconsiglio ovviamente di andare controcorrente per evitare di affaticarvi il doppio!
LA RISTORAZIONE
La ristorazione merita un approfondimento a parte. Premetto che io sono un tipo “difficile” ma non per gusti da gourmet o altro, semplicemente perché non mangio tutto (non chiedetemi perché, non lo so!) e in particolare non mangio né pasta né verdure… premetto anche che ovunque sia andato ho sempre e dico sempre trovato di che sfamarmi e sono il primo a dire che in viaggio bisogna adattarsi… ma a Biyadhoo purtroppo ho incontrato delle difficoltà, confermate più o meno direttamente anche da persone “normali” come mia moglie e mia suocera. Il primo problema è la ripetitività… la frutta ad esempio è sempre la stessa: mele, ananas e anguria senza sapore (più bianca che rossa). A volte sbucava del melone, e una sola volta su 21 pasti (colazione inclusa) c’era la papaya. Il cocco non esiste, le banane sono una vaga idea… Se passiamo poi ai secondi, è presente UN SOLO secondo di carne (se vi va bene è pollo, se va male agnello dal sapore decisamente “forte”) e UN SOLO secondo di pesce (invariabilmente tonno, 14 variazioni di tonno…) …la bistecca con le patatine (per dire la cosa più semplice che mi viene in mente)è stata proposta una sola volta come extra a pagamento. L’ho chiesta per il bimbo in altre occasioni e la risposta era sempre: non possiamo affettare la carne adesso. L’altro extra a pagamento proposto (solo una volta per fortuna) erano gamberi all’aglio con contorno di patate… li ho presi… mi sono arrivati 4 (quattro, sic!) gamberetti L3 tristissimi (per intenderci, da noi li mettono nel cocktail di gamberi che si usa come aperitivo) …anche gli altri “fortunati” ad aver fatto la stessa scelta avevano l’amaro sorriso della fregatura sul volto… mal comune mezzo gaudio? Il 50% del buffet è uguale a se stesso, a pranzo e a cena, sempre identico, come una sentenza… gli stessi risi, gli stessi condimenti, gli stessi piatti orientali. Menzione invece per i dolci, molto buoni. Ribadisco: non sono il tipo che fa polemiche sui cibi (uno con le mie limitazioni non ha voce in capitolo, onestamente) e non intendo assolutamente lamentarmi, cosa che non ho fatto neanche sul posto, sto solo descrivendo come l’ho “vissuta” io… sinceramente anche un qualsiasi 3 stelle sul Mar Rosso propone più varietà… ma tant’è: Biyadhoo resta ottima sotto il profilo “value for money” , senza se e senza ma.
IL PERSONALE
Il personale è cortese, non invadente, non insistente e non si “chiama” le mance. Mio figlio poi ha fatto da “ponte” per qualche sorriso in più, quindi niente da segnalare in negativo. Certo, come tutti coloro che lavorano ogni tanto trovi quello un po’ più “musone”, ma certo si tratta di casi rari e del tutto fisiologici.
LE ESCURSIONI
Ho fatto l’escursione snorkeling, siamo stati portati in due reef differenti ma non c’era nulla che giustificasse lasciare l’ottimo house reef. Me l’ero immaginato, ma ho voluto comunque tentare, sperando in qualche incontro un po’ più particolare… il costo comunque era basso (28 dollari mi sembra) ed è stato ugualmente un diversivo di un paio d’ore. Poi ho fatto l’Island Hopping: ci hanno portati a Fihalhohi, l’ho girata per un’oretta e posso commentare ciò che ho visto: anche qui c’è un lato con ampia spiaggia e uno un po’ meno “fortunato”, i bungalow sembrano molto belli, e l’isola in generale ha un aspetto gradevole e curato. Sicuramente una valida alternativa agli altri resort della zona. Tornando a Biyadhoo, segnalo che per fare le escursioni ho dovuto trattare e organizzarmi con gli altri ospiti italiani (2) del villaggio (alla reception sono abbastanza “lenti” e mi hanno fatto chiamare in camera, personalmente!), insomma bisogna ingegnarsi per far qualcosa o si rischia di non arrivare al numero base per fare le uscite :D
L’INTRATTENIMENTO
Animazione assente, per 3-4 sere alla settimana c’è solo musica di sottofondo al bar con inglesi e tedeschi che si allitrano allegramente… le altre attività settimanali previste sono il falò sulla spiaggia (lunedì), la serata del bodu-beru (venerdì) e la band dal vivo (mercoledì).
IL METEO
Un paio di pomeriggi coperti, e un paio di temporali per fortuna notturni, niente di traumatico o che mi abbia costretto a rinviare o modificare qualcosa sul mio programma, quindi pienamente soddisfatto sotto questo aspetto!
ASPETTI POSITIVI
-) Reef bello e tutto intorno all’isola
-) Luogo ideale per chi cerca un’isola quasi intatta
ASPETTI NEGATIVI
-) La varietà al ristorante
-) Per una settimana va bene, due diventerebbero sinceramente eccessive, questo sempre secondo il mio personalissimo (e come tale opinabile) punto di vista.
CONCLUSIONI & CONSIGLI
Biyadhoo è un posto dove andare con la consapevolezza di cosa ha da offrire e soprattutto di cosa NON potete trovarci. Serve la forma mentis per adattarsi: alla camera, al cibo, alla quiete che aleggia un po’ ovunque. Per alcuni sono pregi ma per altri possono essere difetti. Io cercavo un bel reef come prima tappa, vicina a Malè, e abbastanza low cost per non sforare il budget avendo 15 giorni a disposizioni e visto che pianificavo una seconda tappa un po’ diversa, più “movimentata” come poi in effetti è stata Vilamendhoo. Biya si è rivelata un ottimo compromesso, di cui non mi pento. Probabilmente non ci tornerei, ma solo perché “l’offerta” maldiviana è talmente ampia che il giorno che dovessi tornare andrei alla scoperta di un’altra isola, seppur con caratteristiche simili (es. Bathala). Tutto questo senza contare che col rifacimento in programma non so cosa sarà di Biyadhoo a fine stagione… speriamo non la rovinino ma si limitino ad intervenire solo sulle criticità che ho evidenziato.
Il mio viaggio prosegue a Vilamendhoo, dove trascorrerò 8 notti (in realtà 7 perché una la faremo poi a Ranveli)… seguitemi nella sezione di Vilamendhoo e saprete tutto :)
Iniziamo da qui, dal 22 novembre quando termino di lavorare alle 13 e mi precipito a casa per la partenza prevista alle 17 con il primo aereo per Roma: mi aspettano i miei compagni di viaggio, ossia mia moglie Mela mia figlio Giuseppe (19 mesi) e mia suocera Teresa (che ci aiuterà a gestire il piccolo per questi lunghi 18 giorni!) A Roma, o meglio a Fiumicino pernotto al Vegan Inn, un B&B a 5 minuti dall’Aeroporto (corsa in taxi: euro 12): consigliato come stopover per chi ha una notte da trascorrere a Roma per prendere un aereo di mattina presto. Si trova in linea d’aria sotto la pista del Leonardo Da Vinci quindi se avete il sonno leggero potreste essere infastiditi dagli aerei: personalmente non ho avuto alcun problema :) Il giorno dopo prendiamo i voli Emirates: Roma – Dubai (su un fantastico A380) e il successivo Dubai – Malè (su un comunque ottimo Boeing 777). Arriviamo a Malè in perfetto orario intorno alle 8.30 del 24 Novembre, e dopo pochi minuti troviamo il desk della Tui dove gli operatori ci indirizzano alla barca veloce che ci condurrà a Biyadhoo. Tempo perso = zero! Bene così! Dopo circa 40 minuti di mare ecco l’isola apparirci all’orizzonte…. Siamo arrivati! Ci accoglie Jozie, referente Tui a Biyadhoo, pur essendo tedesca DOC si prodiga nel suo inglese discreto ad aiutami in tutte le mie varie richieste. La camera assegnata è, come richiesto, lato tramonto, la numero 66… non è al primo piano come avevo espressamente scritto ma ne parlerò nell’apposito capitolo
L’ISOLA
L’Isola è bella, selvaggia, “maldiviana”… il “centro” di Biyadhoo è riservato allo staff (ci sono anche stato per una circostanza fortuita :D ) mentre tutto intorno corre un vialetto che ne traccia la circonferenza… per percorrerlo si impiegano circa 20 minuti a passo normale. Le spiagge sono concentrate sul lato ovest (che chiameremo lato tramonto) mentre a est (lato alba) c’è davvero poca sabbia, e le sparute sdraio che riescono a trovare posto sbucano qua e … sul lato tramonto l’ombra è fornita dai bellissimi alberi che crescono rigogliosi un po’ ovunque. Sull’isola trova posto anche un campo di calcio dove di sera ci si può unire allo staff, una Spa, il Diving e ovviamente la Reception.
LA CAMERA
La camera assegnataci era la 66, si trova in posizione ideale al centro del lato tramonto, sulla spiaggia principale. Avevo chiesto un primo piano ma dopo rapido consulto abbiamo preferito la sensazione della sabbia sotto i piedi non appena si esce dalla porta-finestra lato mare, senza contare che con un bimbo piccolo andare al primo piano sarebbe risultato quantomeno scomodo. Le camere, come noto, sono abbastanza obsolete nell’arredamento e soffrono di una certa puzza di stantio… in ogni caso nei prossimi mesi il resort ha in programma una ristrutturazione e immagino che a questo verrà posto rimedio. A piano terra dovrete anche abituarvi alle “visite” periodiche di formichine e insetti vari. In ogni caso la camera era fornita di deodorante e insetticida proprio per risolvere gli “inconvenienti” di cui sopra, e veniva comunque pulita due volte al giorno, anche con cambio dei teli mare. Il letto matrimoniale è enorme, volendo ci stavamo in 3 adulti più il bambino! Ben fornito il minibar e a prezzi “umani”, ne ho fatto buon uso!
IL REEF
Il reef lato tramonto è bello ma non irresistibile, e mi ha dato le maggiori soddisfazioni in “acqua bassa” vicino riva: murena, due pesci pietra (stonefish) e lionfish, in perfette condizioni di luce. Il lato alba presenta invece un reef più vario e decisamente più vivo. Consiglio di entrare dal passaggio 1 (o anche 2) e risalirlo (possibilmente in favore di corrente) fino al diving, superando quindi il molo principale. E’ la cosa di Biyadhoo che mi mancherà di più! Dopo poco tempo imparerete a conoscere l’andamento delle maree e delle correnti, che a Biyadhoo sono determinanti per uno snorkeling ben fatto. Sconsiglio di scendere sul lato alba con la bassa marea, salvo nei passaggi segnalati, e sconsiglio ovviamente di andare controcorrente per evitare di affaticarvi il doppio!
LA RISTORAZIONE
La ristorazione merita un approfondimento a parte. Premetto che io sono un tipo “difficile” ma non per gusti da gourmet o altro, semplicemente perché non mangio tutto (non chiedetemi perché, non lo so!) e in particolare non mangio né pasta né verdure… premetto anche che ovunque sia andato ho sempre e dico sempre trovato di che sfamarmi e sono il primo a dire che in viaggio bisogna adattarsi… ma a Biyadhoo purtroppo ho incontrato delle difficoltà, confermate più o meno direttamente anche da persone “normali” come mia moglie e mia suocera. Il primo problema è la ripetitività… la frutta ad esempio è sempre la stessa: mele, ananas e anguria senza sapore (più bianca che rossa). A volte sbucava del melone, e una sola volta su 21 pasti (colazione inclusa) c’era la papaya. Il cocco non esiste, le banane sono una vaga idea… Se passiamo poi ai secondi, è presente UN SOLO secondo di carne (se vi va bene è pollo, se va male agnello dal sapore decisamente “forte”) e UN SOLO secondo di pesce (invariabilmente tonno, 14 variazioni di tonno…) …la bistecca con le patatine (per dire la cosa più semplice che mi viene in mente)è stata proposta una sola volta come extra a pagamento. L’ho chiesta per il bimbo in altre occasioni e la risposta era sempre: non possiamo affettare la carne adesso. L’altro extra a pagamento proposto (solo una volta per fortuna) erano gamberi all’aglio con contorno di patate… li ho presi… mi sono arrivati 4 (quattro, sic!) gamberetti L3 tristissimi (per intenderci, da noi li mettono nel cocktail di gamberi che si usa come aperitivo) …anche gli altri “fortunati” ad aver fatto la stessa scelta avevano l’amaro sorriso della fregatura sul volto… mal comune mezzo gaudio? Il 50% del buffet è uguale a se stesso, a pranzo e a cena, sempre identico, come una sentenza… gli stessi risi, gli stessi condimenti, gli stessi piatti orientali. Menzione invece per i dolci, molto buoni. Ribadisco: non sono il tipo che fa polemiche sui cibi (uno con le mie limitazioni non ha voce in capitolo, onestamente) e non intendo assolutamente lamentarmi, cosa che non ho fatto neanche sul posto, sto solo descrivendo come l’ho “vissuta” io… sinceramente anche un qualsiasi 3 stelle sul Mar Rosso propone più varietà… ma tant’è: Biyadhoo resta ottima sotto il profilo “value for money” , senza se e senza ma.
IL PERSONALE
Il personale è cortese, non invadente, non insistente e non si “chiama” le mance. Mio figlio poi ha fatto da “ponte” per qualche sorriso in più, quindi niente da segnalare in negativo. Certo, come tutti coloro che lavorano ogni tanto trovi quello un po’ più “musone”, ma certo si tratta di casi rari e del tutto fisiologici.
LE ESCURSIONI
Ho fatto l’escursione snorkeling, siamo stati portati in due reef differenti ma non c’era nulla che giustificasse lasciare l’ottimo house reef. Me l’ero immaginato, ma ho voluto comunque tentare, sperando in qualche incontro un po’ più particolare… il costo comunque era basso (28 dollari mi sembra) ed è stato ugualmente un diversivo di un paio d’ore. Poi ho fatto l’Island Hopping: ci hanno portati a Fihalhohi, l’ho girata per un’oretta e posso commentare ciò che ho visto: anche qui c’è un lato con ampia spiaggia e uno un po’ meno “fortunato”, i bungalow sembrano molto belli, e l’isola in generale ha un aspetto gradevole e curato. Sicuramente una valida alternativa agli altri resort della zona. Tornando a Biyadhoo, segnalo che per fare le escursioni ho dovuto trattare e organizzarmi con gli altri ospiti italiani (2) del villaggio (alla reception sono abbastanza “lenti” e mi hanno fatto chiamare in camera, personalmente!), insomma bisogna ingegnarsi per far qualcosa o si rischia di non arrivare al numero base per fare le uscite :D
L’INTRATTENIMENTO
Animazione assente, per 3-4 sere alla settimana c’è solo musica di sottofondo al bar con inglesi e tedeschi che si allitrano allegramente… le altre attività settimanali previste sono il falò sulla spiaggia (lunedì), la serata del bodu-beru (venerdì) e la band dal vivo (mercoledì).
IL METEO
Un paio di pomeriggi coperti, e un paio di temporali per fortuna notturni, niente di traumatico o che mi abbia costretto a rinviare o modificare qualcosa sul mio programma, quindi pienamente soddisfatto sotto questo aspetto!
ASPETTI POSITIVI
-) Reef bello e tutto intorno all’isola
-) Luogo ideale per chi cerca un’isola quasi intatta
ASPETTI NEGATIVI
-) La varietà al ristorante
-) Per una settimana va bene, due diventerebbero sinceramente eccessive, questo sempre secondo il mio personalissimo (e come tale opinabile) punto di vista.
CONCLUSIONI & CONSIGLI
Biyadhoo è un posto dove andare con la consapevolezza di cosa ha da offrire e soprattutto di cosa NON potete trovarci. Serve la forma mentis per adattarsi: alla camera, al cibo, alla quiete che aleggia un po’ ovunque. Per alcuni sono pregi ma per altri possono essere difetti. Io cercavo un bel reef come prima tappa, vicina a Malè, e abbastanza low cost per non sforare il budget avendo 15 giorni a disposizioni e visto che pianificavo una seconda tappa un po’ diversa, più “movimentata” come poi in effetti è stata Vilamendhoo. Biya si è rivelata un ottimo compromesso, di cui non mi pento. Probabilmente non ci tornerei, ma solo perché “l’offerta” maldiviana è talmente ampia che il giorno che dovessi tornare andrei alla scoperta di un’altra isola, seppur con caratteristiche simili (es. Bathala). Tutto questo senza contare che col rifacimento in programma non so cosa sarà di Biyadhoo a fine stagione… speriamo non la rovinino ma si limitino ad intervenire solo sulle criticità che ho evidenziato.
Il mio viaggio prosegue a Vilamendhoo, dove trascorrerò 8 notti (in realtà 7 perché una la faremo poi a Ranveli)… seguitemi nella sezione di Vilamendhoo e saprete tutto :)