- 04/03/2009 Centralperk
Dopo essere tornati dall’Holiday Island, sull’isola di Dhiffushi si fatica a riprendere la routine di tutti i giorni. Un po’ per quei paesaggi inviolati, un po’ per quei silenzi meravigliosi rotti solo dai versi degli animali (ho scoperto che anche i gechi fanno dei versi!), un po’ perché le Maldive contagiano con il loro splendore anche chi non ama la villeggiatura al mare!
Partenza. il 19 gennaio da Roma, volo Eurofly delle 18, destinazione Malè via (ahimè) Malpensa. Pacchetto prenotato tramite solomaldive con il tour operator Reliance, pensione completa con trasferimento in barca veloce per un totale di 1660 euro comprensivo di adeguamento carburante e/o valutario.
Il check-in si fa 2 ore e mezzo prima, poca fila, puntualissimi. L’imbarco però slitta dalle 17.20 alle 18. L’aereo è comodo, forse le file centrali sono un po’ più larghe, ma si perde la vista del deserto di notte e sugli atolli una volta arrivati. Ogni posto ha il suo display, vengono proiettati in continuazione film e c’è anche una discreta scelta di videogiochi, anche se è difficile giocarci visto che il telecomando non è estraibile.
Arrivati a Milano, il comandante ci aveva detto che saremmo rimasti sull’aereo, invece alla fine ci hanno fatti scendere nel terminal più remoto di Malpensa, con la scaletta malgrado fuori piovesse (anzi quasi nevicava), la temperatura fosse di un grado e fossimo senza ombrelli. Nell’attesa del nuovo imbarco, avvenuto verso le 22 e 30 andiamo alla ricerca di un po’ di cibo, e riusciamo a sgranocchiare una discreta pizza margherita preparata lì per lì.
Finalmente ci imbarcano, ma nel frattempo aveva cominciato a nevicare seriamente, quindi abbiamo subito un ulteriore ritardo per scongelare l’aereo che ci farà arrivare con ben 4 ore di ritardo a Malè rispetto all’orario previsto.
Una curiosità: prima di scendere le hostess ci hanno “spruzzato” con un antibattericida per adempiere alle prescrizioni sanitarie del paese….mah??
Arrivati all’aeroporto siamo stati avvolti da un caldo intenso che ha fatto appannare la lente della fotocamera. Abbiamo sbrigato le formalità dell’immigrazione compilando i moduli, superato il controllo passaporti, ritirato velocemente i bagagli e ci siamo diretti verso il negozio della compagnia telefonica Dhiraguu per comprare una sim maldiviana (convenientissima). Intercettiamo il tizio della Reliance che ci porta verso la nostra barca veloce. Ci consegna un modulo da compilare con tutti i nostri dati e da consegnare alla reception del resort. Il tragitto dura circa due ore e mezzo, io ho dormito tutto il tempo.
Finalmente arriviamo all’Holiday, accolti da Dania, il referente della Reliance all’Holiday, che comincia a fornirci qualche indicazione sulla struttura. Le prime foto sono tutte dedicate al pontile, di una bellezza unica, e all’acqua cristallina.
Arrivati alla reception ci offrono un cocktail di frutta e un panno bagnato per rinfrescarci. Ci consegnano le chiavi e, giusto il tempo di farci portare i bagagli, infilare costume, infradito e pareo e siamo già in spiaggia!
La camera (n. 191) è molto bella, ampia e spaziosa, il letto grande e comodissimo, ventilatore a pale e aria condizionata. Anche il bagno è molto grande, con vasca e bidè, mentre di fuori c’è la classica doccia maldiviana. Molto carino anche il patio esterno fronte spiaggia, arredato con due sedie di legno e un tavolinetto. Lì di fronte c’è anche una comoda fontanella dopo potersi sciacquare i piedi prima di rientrare in stanza.
….e poi…a meno di 30 metri dal patio, il sogno….la spiaggia bianchissima, l’acqua cristallina per la quale mi sono fatta 11 ore di volo e quasi 3 di barca! La laguna è meravigliosa, ho dovuto dare ragione a chi sul forum scriveva che era molto meglio del pontile. I lavori di costruzione dell’aeroporto sono terminati (o almeno non c’erano ruspe o altri movimenti a disturbare vista e udito), e comunque quand’anche dovessero riprendere, se si è fortunati e si prendono le stanze dalla 190 fino alla 170 circa, i presunti lavori si vedrebbero solo con la coda dell’occhio.
La spiaggia corallina non è molto spaziosa in questa parte dell’isola, ma sinceramente tutto questo bisogno di avere metri e metri di sabbia non l’ho proprio avvertito, anche perché ero a tre passi dall’acqua e a 10 dalla mia camera! I lettini, è vero, vanno posizionati bene perché altrimenti rimangono in pendenza: io l’ho usati pochissimo, perché ho trovato molto più bello sdraiarmi sul materassino verde del lettino direttamente a riva e anche dentro l’acqua, visto che galleggiava benissimo. Occhio però a non perdere il materassino e a ritirare verso la stanza il lettino, perché la marea cresce la notte e qualsiasi cosa perdiate o danneggiate la pagate caramente (in stanza c’è un tariffario con tutti gli oggetti a disposizione degli ospiti).
Il lato pontile, molto più sabbioso e ampio, rimane più ventilato, tanto che era gli ospiti che avevano le stanze da quella parte dell’isola preferivano rimanersene al riparo tra le mangrovie e le palme piuttosto che scendere in spiaggia (e forse anche per non fare avanti e indietro con i pesanti lettini). Una coppia che abbiamo conosciuto, inoltre, l’ha trovato anche più rumoroso, visto che lì davanti partono le imbarcazioni e gli idrovolanti (anche l’odore di nafta non è il massimo).
Quanto ai lavori per la costruzione della spa, uno neanche se ne accorge…in sette giorni avrò sentito si è no un paio di volte il rumore in lontananza di un trapano.
Il ristorante è ben curato, i piatti cambiano ogni giorno, con qualche costante quanto al riso che non manca mai. Ottima anche la pasta, condita spesso con il pesce, valida alternativa al riso basmati che dopo un po’ ti esce dagli occhi! Comunque, le pietanze principali oltre a pasta e riso erano pesce (non so di quale razza fosse, ma lo cucinano bene, senza troppe spezie), patate (quella al forno erano squisite), vari spezzatini di carne (e qui si passa alla cucina tipica loro, un po’ speziata), pollo e a volte anche degli sformatini di verdure. I dolci non sono niente di eccezionale, tranne forse uno alla cannella e una specie di brownie cioccolato e caffè. Anche il gelato è un po’ sciapetto, tranne quello alla vaniglia che io irroravo con gli sciroppi Fabbri. Ricco il buffet delle insalate.
Il tavolo viene assegnato all’arrivo e rimane lo stesso per tutta la vacanza, come il cameriere. E’ buona regola lasciargli una mancia, a lui come al ragazzo che fa le pulizie (le uniche donne del personale erano addette alla pulizia della spiaggia: rigorosamente velate, stavano chine a spazzare via la sabbia con una grossa foglia di palma).
Occhio agli orari: la colazione va dalle 7,30 alle 9,30, il pranzo dalle 12,30 alle 14, la cena dalle 19,30 alle 21. Sono precisissimi, quando si avvicina l’ora “x” cominciano già a sparecchiare e a togliere tutte le vivande.
Alle 17 circa al beach bar c’è un omino che spacca i cocchi per un dollaro.
Nel pomeriggio è a disposizione dei clienti la sauna (impraticabile, sembra di stare all’inferno!) ed il bagno turco. C’è anche una palestra, 2 tavoli da ping pong e un biliardo (su prenotazione): su quest’ultimo si gioca con delle palle diverse dalle nostre e con delle regole scritte su un cartoncino. Noi ci abbiamo giocato a modo nostro e tentato di fare entrare tutte le palline in buca, ma dopo un’ora e un quarto dovevamo ancora finire!
Gli intrattenimenti serali sono praticamente inesistenti: non c’è animazione, mettono giusto un po’ di musica, fanno il karaoke, a volte anche musica dal vivo e il giovedì c’è la serata maldiviana, con cena tipica, personale in pareo e poi una specie di spettacolino. Molto meglio farsi una passeggiata fino in fondo al pontile, dove la sera escono fuori le mante.
Le escursioni sono diverse, snorkeling al reef, isola deserta, isola dei pescatori, pesca al bolentino ecc.. Un nostro amico ha fatto l’escursione di mezza giornata ai vari reef ed è tornato soddisfatto. Buoni commenti anche per l’escursione per tutto il giorno con visita ad un’isola deserta e pranzo e visita all’isola dei pescatori, anche se un po’ stancante viste anche le distanze. Se volete fare una cosa tranquilla e comprare anche qualche souvenir, c’è l’isola di fronte all’Holiday, si chiama Maafushi, dove per 20 dollari vi portano e vi fanno vedere la scuola, la moschea e i negozi dell’isola. Un tour che più turistico non si può, ma funzionale per comprare a poco prezzo qualche oggetto. Molto belli sono i vasi e altra oggettistica in legno di cocco e mango, le maschere, e i parei tradizionali nelle diverse tonalità del nero, rosso e blu e con le tipiche bande dorate.
Gratis e giornaliera è la barca che vi porterà al Sun Island, il resort vicino della stessa catena dell’Holiday. Anche in questo caso gli orari sono rigidissimi, bisogna segnarsi alla reception e non sgarrare neanche di un minuto. Il Sun Island è un villaggio molto grande…anche troppo, tanto che sono messe a disposizione degli ospiti delle bici per spostarsi da un lato all’altro dell’isola (girano anche con i camioncini, non è proprio il massimo). C’è veramente di tutto, ristoranti, bar, campi da calcio, calcetto, basket, beach volley, mini golf, una spa in stile tailandese, le water villas, la spiaggia con gli ombrelloni di foglie di palma, la piscina sulla spiaggia (che per me è quasi una bestemmia stando alle Maldive) e il bar dentro l’acqua. Clientela assortita, molti giapponesi, pochi italiani (gli unici che ho visto hanno rinnovato i voti matrimoniali sulla spiaggia, con tanto di gazebo e bandierine a segnare il percorso nuziale, maldiviani in pareo che suonavano i tamburi e gli sposi con delle corone di fiori). Lo staff è più cordiale ed alla mano. Personalmente l’ho trovato molto simile ad altre strutture dei carabi, non mi dava l’impressione di un resort maldiviano. E’ una questione di gusti, se si è interessati ad una vacanza dinamica e attiva, con molti svaghi e comodità, il Sun Island è più indicato. Ma se si vuole fare una vacanza rilassante e a contatto con la natura, l’Holiday è l’ideale.
In conclusione, l’Holiday Island va promosso a pieni voti, le Maldive poi sono un’esperienza indimenticabile!
Partenza. il 19 gennaio da Roma, volo Eurofly delle 18, destinazione Malè via (ahimè) Malpensa. Pacchetto prenotato tramite solomaldive con il tour operator Reliance, pensione completa con trasferimento in barca veloce per un totale di 1660 euro comprensivo di adeguamento carburante e/o valutario.
Il check-in si fa 2 ore e mezzo prima, poca fila, puntualissimi. L’imbarco però slitta dalle 17.20 alle 18. L’aereo è comodo, forse le file centrali sono un po’ più larghe, ma si perde la vista del deserto di notte e sugli atolli una volta arrivati. Ogni posto ha il suo display, vengono proiettati in continuazione film e c’è anche una discreta scelta di videogiochi, anche se è difficile giocarci visto che il telecomando non è estraibile.
Arrivati a Milano, il comandante ci aveva detto che saremmo rimasti sull’aereo, invece alla fine ci hanno fatti scendere nel terminal più remoto di Malpensa, con la scaletta malgrado fuori piovesse (anzi quasi nevicava), la temperatura fosse di un grado e fossimo senza ombrelli. Nell’attesa del nuovo imbarco, avvenuto verso le 22 e 30 andiamo alla ricerca di un po’ di cibo, e riusciamo a sgranocchiare una discreta pizza margherita preparata lì per lì.
Finalmente ci imbarcano, ma nel frattempo aveva cominciato a nevicare seriamente, quindi abbiamo subito un ulteriore ritardo per scongelare l’aereo che ci farà arrivare con ben 4 ore di ritardo a Malè rispetto all’orario previsto.
Una curiosità: prima di scendere le hostess ci hanno “spruzzato” con un antibattericida per adempiere alle prescrizioni sanitarie del paese….mah??
Arrivati all’aeroporto siamo stati avvolti da un caldo intenso che ha fatto appannare la lente della fotocamera. Abbiamo sbrigato le formalità dell’immigrazione compilando i moduli, superato il controllo passaporti, ritirato velocemente i bagagli e ci siamo diretti verso il negozio della compagnia telefonica Dhiraguu per comprare una sim maldiviana (convenientissima). Intercettiamo il tizio della Reliance che ci porta verso la nostra barca veloce. Ci consegna un modulo da compilare con tutti i nostri dati e da consegnare alla reception del resort. Il tragitto dura circa due ore e mezzo, io ho dormito tutto il tempo.
Finalmente arriviamo all’Holiday, accolti da Dania, il referente della Reliance all’Holiday, che comincia a fornirci qualche indicazione sulla struttura. Le prime foto sono tutte dedicate al pontile, di una bellezza unica, e all’acqua cristallina.
Arrivati alla reception ci offrono un cocktail di frutta e un panno bagnato per rinfrescarci. Ci consegnano le chiavi e, giusto il tempo di farci portare i bagagli, infilare costume, infradito e pareo e siamo già in spiaggia!
La camera (n. 191) è molto bella, ampia e spaziosa, il letto grande e comodissimo, ventilatore a pale e aria condizionata. Anche il bagno è molto grande, con vasca e bidè, mentre di fuori c’è la classica doccia maldiviana. Molto carino anche il patio esterno fronte spiaggia, arredato con due sedie di legno e un tavolinetto. Lì di fronte c’è anche una comoda fontanella dopo potersi sciacquare i piedi prima di rientrare in stanza.
….e poi…a meno di 30 metri dal patio, il sogno….la spiaggia bianchissima, l’acqua cristallina per la quale mi sono fatta 11 ore di volo e quasi 3 di barca! La laguna è meravigliosa, ho dovuto dare ragione a chi sul forum scriveva che era molto meglio del pontile. I lavori di costruzione dell’aeroporto sono terminati (o almeno non c’erano ruspe o altri movimenti a disturbare vista e udito), e comunque quand’anche dovessero riprendere, se si è fortunati e si prendono le stanze dalla 190 fino alla 170 circa, i presunti lavori si vedrebbero solo con la coda dell’occhio.
La spiaggia corallina non è molto spaziosa in questa parte dell’isola, ma sinceramente tutto questo bisogno di avere metri e metri di sabbia non l’ho proprio avvertito, anche perché ero a tre passi dall’acqua e a 10 dalla mia camera! I lettini, è vero, vanno posizionati bene perché altrimenti rimangono in pendenza: io l’ho usati pochissimo, perché ho trovato molto più bello sdraiarmi sul materassino verde del lettino direttamente a riva e anche dentro l’acqua, visto che galleggiava benissimo. Occhio però a non perdere il materassino e a ritirare verso la stanza il lettino, perché la marea cresce la notte e qualsiasi cosa perdiate o danneggiate la pagate caramente (in stanza c’è un tariffario con tutti gli oggetti a disposizione degli ospiti).
Il lato pontile, molto più sabbioso e ampio, rimane più ventilato, tanto che era gli ospiti che avevano le stanze da quella parte dell’isola preferivano rimanersene al riparo tra le mangrovie e le palme piuttosto che scendere in spiaggia (e forse anche per non fare avanti e indietro con i pesanti lettini). Una coppia che abbiamo conosciuto, inoltre, l’ha trovato anche più rumoroso, visto che lì davanti partono le imbarcazioni e gli idrovolanti (anche l’odore di nafta non è il massimo).
Quanto ai lavori per la costruzione della spa, uno neanche se ne accorge…in sette giorni avrò sentito si è no un paio di volte il rumore in lontananza di un trapano.
Il ristorante è ben curato, i piatti cambiano ogni giorno, con qualche costante quanto al riso che non manca mai. Ottima anche la pasta, condita spesso con il pesce, valida alternativa al riso basmati che dopo un po’ ti esce dagli occhi! Comunque, le pietanze principali oltre a pasta e riso erano pesce (non so di quale razza fosse, ma lo cucinano bene, senza troppe spezie), patate (quella al forno erano squisite), vari spezzatini di carne (e qui si passa alla cucina tipica loro, un po’ speziata), pollo e a volte anche degli sformatini di verdure. I dolci non sono niente di eccezionale, tranne forse uno alla cannella e una specie di brownie cioccolato e caffè. Anche il gelato è un po’ sciapetto, tranne quello alla vaniglia che io irroravo con gli sciroppi Fabbri. Ricco il buffet delle insalate.
Il tavolo viene assegnato all’arrivo e rimane lo stesso per tutta la vacanza, come il cameriere. E’ buona regola lasciargli una mancia, a lui come al ragazzo che fa le pulizie (le uniche donne del personale erano addette alla pulizia della spiaggia: rigorosamente velate, stavano chine a spazzare via la sabbia con una grossa foglia di palma).
Occhio agli orari: la colazione va dalle 7,30 alle 9,30, il pranzo dalle 12,30 alle 14, la cena dalle 19,30 alle 21. Sono precisissimi, quando si avvicina l’ora “x” cominciano già a sparecchiare e a togliere tutte le vivande.
Alle 17 circa al beach bar c’è un omino che spacca i cocchi per un dollaro.
Nel pomeriggio è a disposizione dei clienti la sauna (impraticabile, sembra di stare all’inferno!) ed il bagno turco. C’è anche una palestra, 2 tavoli da ping pong e un biliardo (su prenotazione): su quest’ultimo si gioca con delle palle diverse dalle nostre e con delle regole scritte su un cartoncino. Noi ci abbiamo giocato a modo nostro e tentato di fare entrare tutte le palline in buca, ma dopo un’ora e un quarto dovevamo ancora finire!
Gli intrattenimenti serali sono praticamente inesistenti: non c’è animazione, mettono giusto un po’ di musica, fanno il karaoke, a volte anche musica dal vivo e il giovedì c’è la serata maldiviana, con cena tipica, personale in pareo e poi una specie di spettacolino. Molto meglio farsi una passeggiata fino in fondo al pontile, dove la sera escono fuori le mante.
Le escursioni sono diverse, snorkeling al reef, isola deserta, isola dei pescatori, pesca al bolentino ecc.. Un nostro amico ha fatto l’escursione di mezza giornata ai vari reef ed è tornato soddisfatto. Buoni commenti anche per l’escursione per tutto il giorno con visita ad un’isola deserta e pranzo e visita all’isola dei pescatori, anche se un po’ stancante viste anche le distanze. Se volete fare una cosa tranquilla e comprare anche qualche souvenir, c’è l’isola di fronte all’Holiday, si chiama Maafushi, dove per 20 dollari vi portano e vi fanno vedere la scuola, la moschea e i negozi dell’isola. Un tour che più turistico non si può, ma funzionale per comprare a poco prezzo qualche oggetto. Molto belli sono i vasi e altra oggettistica in legno di cocco e mango, le maschere, e i parei tradizionali nelle diverse tonalità del nero, rosso e blu e con le tipiche bande dorate.
Gratis e giornaliera è la barca che vi porterà al Sun Island, il resort vicino della stessa catena dell’Holiday. Anche in questo caso gli orari sono rigidissimi, bisogna segnarsi alla reception e non sgarrare neanche di un minuto. Il Sun Island è un villaggio molto grande…anche troppo, tanto che sono messe a disposizione degli ospiti delle bici per spostarsi da un lato all’altro dell’isola (girano anche con i camioncini, non è proprio il massimo). C’è veramente di tutto, ristoranti, bar, campi da calcio, calcetto, basket, beach volley, mini golf, una spa in stile tailandese, le water villas, la spiaggia con gli ombrelloni di foglie di palma, la piscina sulla spiaggia (che per me è quasi una bestemmia stando alle Maldive) e il bar dentro l’acqua. Clientela assortita, molti giapponesi, pochi italiani (gli unici che ho visto hanno rinnovato i voti matrimoniali sulla spiaggia, con tanto di gazebo e bandierine a segnare il percorso nuziale, maldiviani in pareo che suonavano i tamburi e gli sposi con delle corone di fiori). Lo staff è più cordiale ed alla mano. Personalmente l’ho trovato molto simile ad altre strutture dei carabi, non mi dava l’impressione di un resort maldiviano. E’ una questione di gusti, se si è interessati ad una vacanza dinamica e attiva, con molti svaghi e comodità, il Sun Island è più indicato. Ma se si vuole fare una vacanza rilassante e a contatto con la natura, l’Holiday è l’ideale.
In conclusione, l’Holiday Island va promosso a pieni voti, le Maldive poi sono un’esperienza indimenticabile!